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> Ultimo capitolo di Berserk, Considerazioni
 
Danilog
Inviato il: Lunedì, 13-Set-2021, 13:31
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Ho letto l'ultimo capitolo di Berserk e la trasformazione, nella pagina finale, del bambino in Grifis (alla luce della luna piena) lascia veramente il lettore con l'amaro in bocca per come si sarebbe sviluppata la trama se Miura fosse ancora vivo.

Peccato!!!
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kool
Inviato il: Lunedì, 13-Set-2021, 13:51
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QUOTE (Danilog @ Lunedì, 13-Set-2021, 13:31)
Ho letto l'ultimo capitolo di Berserk e la trasformazione, nella pagina finale, del bambino in Grifis (alla luce della luna piena) lascia veramente il lettore con l'amaro in bocca per come si sarebbe sviluppata la trama se Miura fosse ancora vivo.

Peccato!!!

beh ma mai dire mai. anche i jappo non sanno ancora che pesci prendere. si sa che ci stanno pensando. per me prima o poi continuerà magari con un sottotitolo differente.


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Jagger
Inviato il: Lunedì, 13-Set-2021, 14:02
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sono riuscito a leggerlo ieri sera.
fossi stato Gatsu, all'apparizione di grifis l'avrei tagliato in 2 con lo spadone!

Veramente è a dir poco incredibile e scioccante questo finale (=?) o pseudo-tale.
Molti ne sono soddisfatti, altri sono arrabbiati..e altri sperano che ci sarà un'altra ripartenza con un altro team.... ma -secondo me- cala il sipario su berserk.

E la cosa che fa da pensare è tutta quella enorme trama e sotto-trama che è andata a farsi friggere con la mano di dio e il cavaliere del teschio. un fascinoso background che va a perdersi..
segno che Miura navigava a vista nello svolgersi della trama....e si capiscono anche tutti i ritardi, le fasi allungate, il cambiamento delle ambientazioni..
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Mangiapeccati
Inviato il: Domenica, 19-Set-2021, 19:32
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Qualcuno sa se "l'ultimo" numero di Maximum Berserk sarà un mattone enorme o una sottiletta?
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Mist
Inviato il: Domenica, 19-Set-2021, 21:03
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Berserk
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QUOTE (Jagger @ Lunedì, 13-Set-2021, 13:02)


E la cosa che fa da pensare è tutta quella enorme trama e sotto-trama che è andata a farsi friggere con la mano di dio e il cavaliere del teschio. un fascinoso background che va a perdersi..
segno che Miura navigava a vista nello svolgersi della trama....e si capiscono anche tutti i ritardi, le fasi allungate, il cambiamento delle ambientazioni..

L'impressione che navigasse a vista l'avevano molti già da tanto.
In quanto alle mie sensazioni riguardo al finale: non mi basta ma me lo farò bastare (credo che farò la stessa cosa con la saga del professionista su segretissimo).
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Jagger
Inviato il: Lunedì, 20-Set-2021, 01:03
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QUOTE (Mist @ Domenica, 19-Set-2021, 21:03)
QUOTE (Jagger @ Lunedì, 13-Set-2021, 13:02)


E la cosa che fa da pensare è tutta quella enorme trama e sotto-trama che è andata a farsi friggere con la mano di dio e il cavaliere del teschio. un fascinoso background che va a perdersi..
segno che Miura navigava a vista nello svolgersi della trama....e si capiscono anche tutti i ritardi, le fasi allungate, il cambiamento delle ambientazioni..

L'impressione che navigasse a vista l'avevano molti già da tanto.

eh, purtroppo avevano ragione...
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Bread Pak
Inviato il: Lunedì, 20-Set-2021, 14:08
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QUOTE (Jagger @ Lunedì, 20-Set-2021, 01:03)
QUOTE (Mist @ Domenica, 19-Set-2021, 21:03)
QUOTE (Jagger @ Lunedì, 13-Set-2021, 13:02)


E la cosa che fa da pensare è tutta quella enorme trama e sotto-trama che è andata a farsi friggere con la mano di dio e il cavaliere del teschio. un fascinoso background che va a perdersi..
segno che Miura navigava a vista nello svolgersi della trama....e si capiscono anche tutti i ritardi, le fasi allungate, il cambiamento delle ambientazioni..

L'impressione che navigasse a vista l'avevano molti già da tanto.

eh, purtroppo avevano ragione...

No, tutt'altro. Non è il finale, le trame sono andate a farsi friggere solo perché Miura è morto.


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Preferisco un fumetto governato dalla causalità anche se sembra casuale piuttosto che uno governato dalla casualità anche se sembra causale.

L'elenco quasi completo al 04/04/2018 dei fumetti che ho letto sul mio Profilo sezione interessi :P

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kool
Inviato il: Martedì, 21-Set-2021, 10:15
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QUOTE (Bread Pak @ Lunedì, 20-Set-2021, 14:08)
QUOTE (Jagger @ Lunedì, 20-Set-2021, 01:03)
QUOTE (Mist @ Domenica, 19-Set-2021, 21:03)
QUOTE (Jagger @ Lunedì, 13-Set-2021, 13:02)


E la cosa che fa da pensare è tutta quella enorme trama e sotto-trama che è andata a farsi friggere con la mano di dio e il cavaliere del teschio. un fascinoso background che va a perdersi..
segno che Miura navigava a vista nello svolgersi della trama....e si capiscono anche tutti i ritardi, le fasi allungate, il cambiamento delle ambientazioni..

L'impressione che navigasse a vista l'avevano molti già da tanto.

eh, purtroppo avevano ragione...

No, tutt'altro. Non è il finale, le trame sono andate a farsi friggere solo perché Miura è morto.

effettivamente anche a me ha dato molto l'idea di chiudiamo alla meglio per farli incontrare.
io sono convinto al 100% che la serie riprenderà (tra qualche anno) con un sottotitolo differente per chiudere la storia.


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fiocotram
Inviato il: Martedì, 21-Set-2021, 14:17
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Come ho detto più volte, in Giappone l'autore che ha già tutta la storia chiara in testa dall'inizio alla fine non esiste, o difficilmente esisterà.
Questi non sono i tempi di una storia concepita per il mercato seriale. Nessun prodotto seriale ha già una struttura predeterminata, vengono proposti e vanno avanti sulla base del successo. La storia concepita con inizio e fine è roba da graphic novel singola.

In Giappone gli autori iniziano una serie avendo in testa al massimo lo svolgimento del primo ciclo narrativo e POI, sulla base del successo e dei feedback che ricevono dall'editor (che gli sta attaccato alla schiena e segue ogni processo di lavorazione ) e soprattutto dai lettori procedono con nuovi episodi e nuove trame, costruite, pianificate e discusse sulla base del momento e di quello che piace.

Anche nel caso di Miura, probabilmente era così. Non credo che ci fosse una pianificazione, perlomeno una pianificazione che andasse oltre la progettazione degli episodi sufficienti a riempire il volume in uscita.

Dico probabilmente perchè non sono mai stato fisicamente nel suo studio o a colloquio col suo editor, ma se alla fine abbiamo un autore che, come gli altri, a prescindere dai risultati artistici, pubblicava a puntate su rivista, non c'è presumibilmente ragione per cui dovesse essere un'eccezione rispetto a quello che succede per altri autori.

E non credo che i tempi dilatati di lavorazione corrispondessero a una pianificazione maggiore da parte sua. E' molto più probabile che gli servissero, date le condizioni di salute, per mantenere gli standard artistici elevati che l'opera ha sempre avuto, anche nei momenti di maggiore lentezza narrativa, sul piano grafico.

Miura secondo me lottava contro un solo avversario: sé stesso, il sé stesso più giovane e pieno di energia che aveva realizzato una saga-quella dei falchi- entrata nella leggenda del manga contemporaneo e che, proprio per questo motivo, lo costringeva a tentare di mantenere lo stesso livello qualitativo per non scontentare chi lo seguiva.

La verità, secondo me, è che Berserk dopo la saga dei falchi doveva finire.
Una minisaga di preparazione allo scontro finale di qualche episodio, poi scontro finale e ciao. Al massimo un volume o due.
Non c'era davvero una ragione logica per cui dovesse durare oltre.
I personaggi erano quelli, l'arco di maturazione pure. E nel frattempo non ha creato personaggi che potessero giustificare un prolungamento della storia.

Invece PROPRIO il successo ha determinato per lui il dover continuare la storia a ogni costo... coi risultati che conosciamo, perché alla fine quei due o tre misteri che si sarebbero facilmente risolti finendo la serie poco dopo il flashback dei falchi sono invece stati prolungati all'infinito e lo scontro con Grifis è stato procrastinato, mentre si infilavano nuovi personaggi e nuove divagazioni semplicemente per occupare Gatsu e produrre nuove avventure, ma senza che ciò avesse reale senso e coerenza col ciclo che si sarebbe dovuto chiudere mostrandoci il confronto finale tra il guerriero nero e il suo amico di un tempo.

Ma le energie non sono sempre le stesse che hai quando sei giovane e in particolare la bellezza della saga della squadra dei falchi probabilmente deriva, come Miura stesso ha raccontato nelle interviste, dalla rielaborazione dei suoi ricordi di gioventù, quando andava a scuola, e dalla trasposizione fumettistica del confronto con altri coetanei, probabilmente molto carismatici e influenti nelle sue esperienze di vita.

Poi però Miura s'è chiuso a lavorare in uno studio, le esperienze fertili della gioventà sono finite e infatti Berserk è diventato SOPRATTUTTO un enorme esercizio di stile e raffinatezza narrativa, le uniche cose che possono evolversi.

Ma quello che dà emozione alle opere, l'esperienza di vita e gli stimoli che ti consentono di creare cose uniche, difficilmente si può ottenere con la vita da recluso che faceva.

E la cosa paradossale è che alla fine siamo stati NOI lettori a condannarlo a questa produzione... gli stessi che poi avrebbero voluto da lui sorprese ed emozioni avvincenti. Però allo stesso tempo volevamo che si incatenasse al tavolo da disegno per finirci il manga.

I paradossi del mercato.
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Bread Pak
Inviato il: Martedì, 21-Set-2021, 15:23
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Questo è l'ultimo capito di Berserk, ma solo per una questione temporale, non è il finale, non è una chiusura delle trame, è un capitolo come lo erano il 254, il 36, il 145.
Il capitolo precedente era uscito a Gennaio, Miura è morto a Maggio. Semplicemente era un capitolo pronto o quasi pronto per la pubblicazione, ne più ne meno.

Miura sapeve il finale e a che punto dell'opera era tra il 60/80 % (io penso più 80 perché al 60% diceva di esserlo già al volume 33), questo per sua stessa ammissione come emerge un'intervista fatta con Oda di One Piece

QUOTE

E non credo che i tempi dilatati di lavorazione corrispondessero a una pianificazione maggiore da parte sua. E' molto più probabile che gli servissero, date le condizioni di salute, per mantenere gli standard artistici elevati che l'opera ha sempre avuto, anche nei momenti di maggiore lentezza narrativa, sul piano grafico.

Miura secondo me lottava contro un solo avversario: sé stesso, il sé stesso più giovane e pieno di energia che aveva realizzato una saga-quella dei falchi- entrata nella leggenda del manga contemporaneo e che, proprio per questo motivo, lo costringeva a tentare di mantenere lo stesso livello qualitativo per non scontentare chi lo seguiva.


Si, l'ha ribadito più volte

QUOTE

La verità, secondo me, è che Berserk dopo la saga dei falchi doveva finire.
Una minisaga di preparazione allo scontro finale di qualche episodio, poi scontro finale e ciao. Al massimo un volume o due.
Non c'era davvero una ragione logica per cui dovesse durare oltre.
I personaggi erano quelli, l'arco di maturazione pure. E nel frattempo non ha creato personaggi che potessero giustificare un prolungamento della storia.


Mi spiace che la pensi così, per quanto la saga dei falchi sia eccezionale la parte successiva per quanto mi riguarda è essenziale e valida quasi quanto la parte dei falchi.
Quello che stava imbastendo già nella squadra dei falchi e con l'eclissi aveva un tale potenziale che lasciarlo inespresso sarebbe stato un delitto.

QUOTE

Invece PROPRIO il successo ha determinato per lui il dover continuare la storia a ogni costo... coi risultati che conosciamo, perché alla fine quei due o tre misteri che si sarebbero facilmente risolti finendo la serie poco dopo il flashback dei falchi sono invece stati prolungati all'infinito e lo scontro con Grifis è stato procrastinato, mentre si infilavano nuovi personaggi e nuove divagazioni semplicemente per occupare Gatsu e produrre nuove avventure, ma senza che ciò avesse reale senso e coerenza col ciclo che si sarebbe dovuto chiudere mostrandoci il confronto finale tra il guerriero nero e il suo amico di un tempo.


Anche qui, no. Non sono solo divagazioni. Il flashback della squadra dei falchi dura più di 10 volumi caspita (se non è un record poco ci manca). E' proprio la sua cifra stilistica scrivere in un certo modo, partendo da lontano. Lo stesso ritorno di Grifis impiega 5 volumi (dal 17-21), Grifis è sostanzialmente l'anticristo e allora ti mostra gli effetti della venuta dell'anticristo nei volumi successivi.
Bellissimo.

QUOTE

Ma le energie non sono sempre le stesse che hai quando sei giovane e in particolare la bellezza della saga della squadra dei falchi probabilmente deriva, come Miura stesso ha raccontato nelle interviste, dalla rielaborazione dei suoi ricordi di gioventù, quando andava a scuola,  e dalla trasposizione fumettistica del confronto con altri coetanei, probabilmente molto carismatici e influenti nelle sue esperienze di vita.

Poi però Miura s'è chiuso a lavorare in uno studio, le esperienze fertili della gioventà sono finite e infatti Berserk è diventato SOPRATTUTTO un enorme esercizio di stile e raffinatezza narrativa, le uniche cose che possono evolversi.


Boh, non capisco perché ti costriusci questi castelli di carte, o meglio lo so. Non piacendoti Berserk da un certo punto in poi fai quello che faccio io, cerchi di capire il motivo ma la tua è un'elaborazione che parte che presupposto fallaci, pensi che Miura abbia fatto così o colà, ma non c'è niente che suffraghi quello che dici. Non sai che tipo di esperienze ha avuto Miura per dire.

QUOTE

Ma quello che dà emozione alle opere, l'esperienza di vita e gli stimoli che ti consentono di creare cose uniche, difficilmente si può ottenere con la vita da recluso che faceva.

E la cosa paradossale è che alla fine siamo stati NOI lettori a condannarlo a questa produzione... gli stessi che poi avrebbero voluto da lui sorprese ed emozioni avvincenti. Però allo stesso tempo volevamo che si incatenasse al tavolo da disegno per finirci il manga.

I paradossi del mercato.


Vabbè, Miura era il primo a voler finire il manga. Aveva altri progetti, indicati nelle interviste. Ma voleva anche finire Berserk non in modo grossolano ecco perché erano gli editor a dirgli di passare anche meno tempo su ciascuna tavola ed invece lui ci si perdeva (con la tavoletta grafica ancora di più visto quanto poteva zoomare).


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new.devilman
Inviato il: Martedì, 21-Set-2021, 15:24
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QUOTE (fiocotram @ September 21, 2021 06:17 am)
E la cosa paradossale è che alla fine siamo stati NOI lettori a condannarlo a questa produzione... gli stessi che poi avrebbero voluto da lui sorprese ed emozioni avvincenti. Però allo stesso tempo volevamo che si incatenasse al tavolo da disegno per finirci il manga.

I paradossi del mercato.

Io continuo a dire che queste sono cagate.
sei un autore di successo, sei, credo, abbastanza benestante, hai creato un mondo bellissimo che hai portato avanti per 30 anni, ad un certo punto devi essere capace di dire basta.

Non è colpa dei lettori, a noi sarebbe andato bene anche se fosse finito a metà saga se il finale fosse stato bello e entusiasmante. Non ce ne frega nulla di vedere una serie durare in eterno (certo, se la qualità rimanesse alta, magari!) ma ci importa che abbia una fine!

sei stanco? sei malato? non hai idee? pensa ad un bel finale e chiudi la serie.
Se vuoi più soldi, più fama, più gloria, o semplicemente per via della tua cultura non sai dire di no ad un editore ingordo, allora, mi dispiace dirlo, cavoli tuoi! non sei stato corretto con i lettori che ti hanno seguito una vita e meritavano un finale.

Noi volevamo che si incatenasse al tavolo dal disegno, lui non era costretto. Ricordiamoci che non stiamo parlando di gente ai lavori forzati.

Continuo a dire che se io compro un opera seriale, concepita per avere un inizio e una fine (non un dylan dog che può finire dall'oggi al domani o continuare per sempre) allora tu hai un dovere verso di me, io ho il diritto di vedere quella fine, ce l'ho dal primo numero che ho comprato.

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Inviato il: Martedì, 21-Set-2021, 15:46
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Se sei un autore di successo ma non esci di casa perché hai un sacco da lavorare o sei tormentato dallo stress per portare avanti un fumetto con un sacco di aspettative, il successo non te lo godi, molto semplicemente.

Poi mica puoi chiudere la serie così. Se i lettori continuano a comprarla, gli editori ti dicono che la serie deve andare avanti. Puoi anche rifiutarti di continuare, ma poi esci dal settore e devi trovarti un altro lavoro. La società giapponese non è come la nostra, il concetto di responsabilità si mischia al fatto che le persone impostano tutta la propria vita sulla base del lavoro che hanno scelto e della ditta in cui lavorano.
Dire: basta mi sono stufato, me ne vado, gli avrebbe allungato la salute ma poi cos'altro avrebbe fatto?
Ci sono autori, anche famosi, che hanno mollato, vuoi per salute vuoi perché si stavano ammalando e si sono fermati in tempo. Ma poi non hanno più fatto parte dell'industria dei manga oppure sono scomparsi per anni.
Miura aveva impostato la sua vita sul fare i manga, per quanto fosse pesante per lui questo è quello che voleva fare.
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fiocotram
Inviato il: Martedì, 21-Set-2021, 16:01
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Noi volevamo che si incatenasse al tavolo dal disegno, lui non era costretto. Ricordiamoci che non stiamo parlando di gente ai lavori forzati.


No, stiamo solo parlando di un'industria da migliaia di copie e di lavoratori di un settore che ti chiede di macinare un numero spropositato di tavole mensili o settimanali.

Tu hai il punto di vista di un lettore italiano, in un paese in cui fare fumetti può essere uno dei tanti lavori di un illustratore professionista, che per arrotondare fa altro (a parte i sempre più rari casi di quei pochi che riescono a camparci) e in quel caso sì, fare fumetti è una scelta o un progetto limitato da lanciare (come una graphic novel). Ma in Giappone è una vera e propria catena di montaggio, calata in una società che ha rielaborato i precetti del capitalismo e li ha fusi con una società secolare che mette l'appartenenza e la lealtà verso i propri superiori sopra ogni cosa.
Lecito per te non capire queste cose o volertene tenere lontano, ma in ogni caso esistono, che tu lo voglia o no, che tu le consideri cagate o meno.
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fiocotram
Inviato il: Martedì, 21-Set-2021, 16:27
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Miura sapeve il finale e a che punto dell'opera era tra il 60/80 % (io penso più 80 perché al 60% diceva di esserlo già al volume 33), questo per sua stessa ammissione come emerge un'intervista fatta con Oda di One Piece


Quante ne avrò lette di interviste in cui gli autori di manga ancora in prosecuzione dicevano "Oh, manca poco", "Oh, sono al 60% della storia" "Tra cinque anni è concluso, dai". Oda stesso ogni cinque anni dice "Siamo vicini alla fine".
Tu credi in cose del genere? Buon per te. Io no. I fatti le smentiscono.
Mi ricordo che già nel 2010 diceva "Sono nella fase finale, mancano ancora due o tre anni. Sono passati altri dieci anni e One Piece è ben lungi dal finire.

QUOTE

Mi spiace che la pensi così, per quanto la saga dei falchi sia eccezionale la parte successiva per quanto mi riguarda è essenziale e valida quasi quanto la parte dei falchi.
Quello che stava imbastendo già nella squadra dei falchi e con l'eclissi aveva un tale potenziale che lasciarlo inespresso sarebbe stato un delitto.


De gustibus, ma io ho detto che la Saga dei Falchi rappresenta un punto inarrivabile e universalmente riconosciuto come un must read dalla critica contemporanea... non che il resto sia da buttare.
"Valido" Berserk lo è stato sempre, anche solo per i disegni, che restano tra i migliori del settore. Ma la saga dei falchi è leggenda, non era solo "valida".



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Anche qui, no. Non sono solo divagazioni. Il flashback della squadra dei falchi dura più di 10 volumi caspita (se non è un record poco ci manca). E' proprio la sua cifra stilistica scrivere in un certo modo, partendo da lontano. Lo stesso ritorno di Grifis impiega 5 volumi (dal 17-21), Grifis è sostanzialmente l'anticristo e allora ti mostra gli effetti della venuta dell'anticristo nei volumi successivi.



Non è una questione di volumi o di durata. La saga dei falchi è un flashback che analizza la crescita di protagonista e antagonista e i loro rapporti, è ovvio che "parta da lontano". Ma gli eventi si susseguono incalzanti e senza sosta, in un continuo giocare con le aspettative del lettore e colpire basso allo stomaco.L'infanzia di Gatsu è un susseguirsi di eventi che lasciano basiti per la crudeltà crescente, l'avvicinamento e la costruzione dell'amicizia col gruppo dei falchi è una classica storia di formazione scritta benissimo, gli eventi che portano al successo e alla caduta il gruppo sono scanditi con precisione puntuale e il finale è un capolavoro di bassezza... che Grifis dovesse diventare il cattivo era una tragedia annunciata, ma che le cose si svolgessero in quel preciso modo è un punto d'arrivo qualitativo che rivaleggia col Devilman di Go Nagai per bellezza e crudeltà.

Che invece la parte successiva duri così tanto non ha molto senso. Non è giustificato e il rapporto tra durata e sostanza è troppo sbilanciato. La venuta di Grifis si sviluppa lentamente e arriva dopo un paio di saghe che girano a vuoto, e Miura torna a riproporci il modo in cui aveva iniziato il manga, ossia variazioni sul tema del medioevo fantasy pieno di efferatezze, praticamente identico come mood ai primi capitoli della saga, col guerriero nero che arriva e sbaraglia il demone di turno, anche se disegnato un po' meglio... e aggiungono personaggi nuovi che contribuiscono a far girare a vuoto Gatsu. Belle storie personali di alcuni di loro (forse solo Farnese, in realtà), ma ai fini della storia che servono? E i power up a che servono? Poi arriva Grifis e i giri a vuoto diventano ampi voli circolari del falco, affascinanti ma sempre a vuoto.
Nel mezzo ci sono tanti bei disegni, da studiare e incorniciare, ma non bastano.



QUOTE

Boh, non capisco perché ti costriusci questi castelli di carte, o meglio lo so. Non piacendoti Berserk da un certo punto in poi fai quello che faccio io, cerchi di capire il motivo ma la tua è un'elaborazione che parte che presupposto fallaci, pensi che Miura abbia fatto così o colà, ma non c'è niente che suffraghi quello che dici. Non sai che tipo di esperienze ha avuto Miura per dire.


Ma questo l'ho già detto io. Ho già premesso che non sono dentro lo studio di Miura e che sono consapevole che le mie sono solo speculazioni, quindi perché ribadire una cosa che dico pure io?
Il punto è su cosa baso le mie speculazioni, che non sono fallaci perchè descrivono quello che è il modo di lavorare della quasi totalità degli autori giapponesi.
Anche il modo in cui è morto Miura, al di là dei problemi personali di salute, è identico a quello di tanti professionisti perché non ci stiamo trovando davanti alla PRIMA morte di un autore in quel mercato e in dinamiche di superlavoro e stress testimoniate direttamente dall'autore stesso.

Poi possiamo ipotizzare che Miura lavorasse in modo diverso dai suoi colleghi e che avesse non l'80% ma pure il 100% della storia già studiata e storyboardata dentro la testa. Ma per quale motivo doveva fare eccezione? Dove sta la dimostrazione che ci fosse uno svolgimento prestabilito dietro, con tutte le pause e divagazioni che s'è presa la saga in anni e anni? Perché tanti giri a vuoto, allora? Un autore che realmente ha una storia predefinita in testa si sbriga a raccontarla. Anche perché gli artisti sono dominati dalla concretizzare e rendere solide le proprie idee. Quando hanno una storia pronta in testa, cercano di sbrigarsi a realizzarla, per il semplice fatto che vogliono subito passare a un'altra storia, alla prossima cosa da fare.
Questo, sempre che siano solo loro a comandare.
Poi ci sono i dettami della rivista, dell'editor, del mercato principale per cui quel manga è realizzato (non il nostro quindi) e che ha un rapporto diretto con gli autori, che spesso e volentieri va a influenzare il loro lavoro.
Quindi, di nuovo, perché mai un autore dovrebbe già avere pronta tutta la storia in un manga seriale, sapendo benissimo che in corso d'opera riceverà almeno un milione di correzioni da editor ed editore e sapendo benissimo che qualsiasi progetto dovrà fare i conti col gradimento del lettore?
Perché proprio Miura doveva sfuggire a questa logica pur lavorando in quel mercato?
Poi, se l'esempio di mangaka che ha un progetto predefinito in testa é Oda, quello che dice che siamo vicini alla fine del suo manga ogni cinque-sei anni, allora mantengo forte incredulità.

QUOTE


Vabbè, Miura era il primo a voler finire il manga. Aveva altri progetti, indicati nelle interviste. Ma voleva anche finire Berserk non in modo grossolano ecco perché erano gli editor a dirgli di passare anche meno tempo su ciascuna tavola ed invece lui ci si perdeva (con la tavoletta grafica ancora di più visto quanto poteva zoomare).


Ma non è Miura a decidere quando finire: è il lettore. Il lettore che smette di leggere Berserk ne decreta la fine. Questo non succedeva: Berserk continuava a vendere nonostante le uscite sempre più diradate e quindi costituiva la fonte primaria del lavoro di Miura.
I progetti che aveva e che aveva iniziato a presentare non riscuotevano lo stesso interesse e non avevano la forza sufficiente per sottrarlo al lavoro su Berserk.
Tu conosci folle oceaniche che si battevano il petto davanti alle case editrici invocando la serie regolare di Gigantomachia? Io no.

Finché Berserk vendeva, Miura lo continuava e con la stessa cura certosina che metteva negli episodi precedenti, perché semplicemente non voleva deludere i suoi lettori.

Ma ormai non era più il Miura grande narratore che all'apice delle sue forze aveva creato un nuovo standard non solo grafico ma anche narrativo. Era il Miura che poteva solo disegnare bene, dedicarsi alla tecnica e al virtuosismo, perchè l'estro e il genio non vengono dal nulla e di sicuro non ti vengono stando ore e ore a disegnare chiuso nel tuo studio senza nemmeno prenderti una pausa (come racconta lui stesso). Nella prima fase di Berserk Miura aveva infuso letteralmente la parte più bella della sua vita e alla fine non è rimasto altro che la tecnica.





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new.devilman
Inviato il: Martedì, 21-Set-2021, 17:19
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Spirito con la Scure
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QUOTE (fiocotram @ September 21, 2021 08:01 am)
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Noi volevamo che si incatenasse al tavolo dal disegno, lui non era costretto. Ricordiamoci che non stiamo parlando di gente ai lavori forzati.


No, stiamo solo parlando di un'industria da migliaia di copie e di lavoratori di un settore che ti chiede di macinare un numero spropositato di tavole mensili o settimanali.

Tu hai il punto di vista di un lettore italiano, in un paese in cui fare fumetti può essere uno dei tanti lavori di un illustratore professionista, che per arrotondare fa altro (a parte i sempre più rari casi di quei pochi che riescono a camparci) e in quel caso sì, fare fumetti è una scelta o un progetto limitato da lanciare (come una graphic novel). Ma in Giappone è una vera e propria catena di montaggio, calata in una società che ha rielaborato i precetti del capitalismo e li ha fusi con una società secolare che mette l'appartenenza e la lealtà verso i propri superiori sopra ogni cosa.
Lecito per te non capire queste cose o volertene tenere lontano, ma in ogni caso esistono, che tu lo voglia o no, che tu le consideri cagate o meno.

Sì, certamente il mio è un punto di vista da italiano, forse fossi stato giapponese non l'avrei pensata allo stesso modo, ma credo comunque che per quanto ci sia una mentalità di quel tipo in Giappone alcuni personaggi possano permettersi di rompere certi schemi.
Non sei l'ultimo sfigato al mondo, non stiamo parlando di un autore qualsiasi, ma di un autore, ameno credo, abbastanza importante anche in patria.
Ad un certo punto devi avere la forza di dettare tu le regole.
Mi vuoi? allora le tempistiche e quando e come finire la mia opera le scelgo io.
altrimenti te ne vai e non penso che un nome del genere non sarebbe riuscito a trovare un'altra casa editrice che gli avrebbe aperto le porte, anche con "quell'onta" addosso.

Non so quanto possa aver guadagnato Miura o quanto guadagnino autori del suo calibro, ma se non ha guadagnato in 30 anni tanto da potersi ritirare in santa pace, non credete che avrebbe potuto campare vendendo illustrazioni ai collezionisti?
possibile che in giappone non esista questa cosa? eppure i vari sketch che ogni tanto escono fuori sono pagati a peso d'oro, anche dagli stessi giapponesi.
PM
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