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> Star Comics presenta: Così parlò Rohan Kishibe, Comicus.it
 
coltello kid 2
Inviato il: Sabato, 21-Mar-2015, 14:49
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Ma veramente riuscite a seguire tutti questi scontri fra stand dai poteri impossibili?

IO rimpiango stand tipo Chariot o Red Hot CHili Pepper, abilita' semplici e utili, bona.
Tutte ste variazioni con i poteri infradimensionali,spaziali e temporali hanno reso il manga illeggibile.
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fiocotram
Inviato il: Lunedì, 30-Mar-2015, 23:54
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Uberlogorrea
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QUOTE (rimatt @ Sabato, 21-Mar-2015, 05:03)
QUOTE (Green Loontern @ Venerdì, 20-Mar-2015, 20:05)
E qui si arriva a JoJolion che sembra veramente un reboot stile DC. Location vecchia e realtà alternativa con varianti dei personaggi storici che piacevano di più. Dopo pochi numeri mi ha già stufato. Si basa tutto sull'effetto nostalgia della quarta che è una delle più amate.

Pensa che a me finora sta piacendo moltissimo, ci sto trovando un Araki veramente ispirato. Naturalmente è presto per trarre conclusioni, ma fin qui lo sto preferendo sia a Steel Ball Run, sia alla quinta/sesta stagione.
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Siamo in due... intanto, come sarebbe effetto nostalgia? Ok, siamo a Morio, ci sono nomi appartenenti a celebri personaggi della quarta serie... ma è TUTTO diverso
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è una VERA realtà alternativa, in cui cose che magari sembrano deja vu in realtà hanno avuto uno sviluppo completamente dissimile. I primi numeri sembravano un film di David Lynch.
Non erano solo i classici "scontri di stand", ma (penso soprattutto alla prima avventura nella stanza con la tizia nella vasca o la strada in cui chiedono soldi...) ma qualcosa di più disturbante rispetto a ciò che abbiamo visto finora.


Sugli scontri: il problema è perdere il filo, secondo me. La pubblicazione diluita non aiuta, per cui durante scontri particolarmente contorti tengo sempre il numero precedente a portata di mano, sennò è come arrivare durante una partita a carte o a scacchi invece di iniziare a giocare con gli altri.
La complicazione degli scontri è anche la concatenazione dei colpi di scena e il ribaltamento continuo delle sorti (che comunque cela sempre una ragione per così dire "morale", in cui vince non solo il personaggio ma la sua filosofia).
Altrimenti il modo in cui risolvevano le cose Jotaro o Joseph sarebbero diventati cliché.
Da notare che la complicazione degli stand è arrivata di pari passo con la complicazione delle psicologie di alcuni personaggi. I primi scontri stand erano chiari ma anche i personaggi erano molto netti, per quanto definiti. Per me non è un caso.
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Green Loontern
Inviato il: Martedì, 31-Mar-2015, 01:30
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Nonno Bassotto
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QUOTE (fiocotram @ Lunedì, 30-Mar-2015, 23:54)
QUOTE (rimatt @ Sabato, 21-Mar-2015, 05:03)
QUOTE (Green Loontern @ Venerdì, 20-Mar-2015, 20:05)
E qui si arriva a JoJolion che sembra veramente un reboot stile DC. Location vecchia e realtà alternativa con varianti dei personaggi storici che piacevano di più. Dopo pochi numeri mi ha già stufato. Si basa tutto sull'effetto nostalgia della quarta che è una delle più amate.

Pensa che a me finora sta piacendo moltissimo, ci sto trovando un Araki veramente ispirato. Naturalmente è presto per trarre conclusioni, ma fin qui lo sto preferendo sia a Steel Ball Run, sia alla quinta/sesta stagione.
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Siamo in due... intanto, come sarebbe effetto nostalgia? Ok, siamo a Morio, ci sono nomi appartenenti a celebri personaggi della quarta serie... ma è TUTTO diverso
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è una VERA realtà alternativa, in cui cose che magari sembrano deja vu in realtà hanno avuto uno sviluppo completamente dissimile. I primi numeri sembravano un film di David Lynch.
Non erano solo i classici "scontri di stand", ma (penso soprattutto alla prima avventura nella stanza con la tizia nella vasca o la strada in cui chiedono soldi...) ma qualcosa di più disturbante rispetto a ciò che abbiamo visto finora.


Sugli scontri: il problema è perdere il filo, secondo me. La pubblicazione diluita non aiuta, per cui durante scontri particolarmente contorti tengo sempre il numero precedente a portata di mano, sennò è come arrivare durante una partita a carte o a scacchi invece di iniziare a giocare con gli altri.
La complicazione degli scontri è anche la concatenazione dei colpi di scena e il ribaltamento continuo delle sorti (che comunque cela sempre una ragione per così dire "morale", in cui vince non solo il personaggio ma la sua filosofia).
Altrimenti il modo in cui risolvevano le cose Jotaro o Joseph sarebbero diventati cliché.
Da notare che la complicazione degli stand è arrivata di pari passo con la complicazione delle psicologie di alcuni personaggi. I primi scontri stand erano chiari ma anche i personaggi erano molto netti, per quanto definiti. Per me non è un caso.

Appunto, l'effetto nostalgia è dato proprio dal fatto di ambientare tutto in una versione alternativa di Morio con una versione alternativa dei personaggi.
Crea curiosità di sapere cosa c'è di diverso. Lo stesso effetto che si ha leggendo una realtà alternativa Marvel o DC. È una cosa voluta per incuriosire i fan storici, perché questa storia si poteva ambientare ovunque non c'era un vero motivo di tornare a Morio, ma ambientarla lì e riutilizzare nomi storici fa molto più effetto.
Almeno Steel Ball Run aveva un'ambientazione nuova.

E al di là di tutto l'idea stessa di realtà alternativa che parte dalla fine della sesta la trovo pessima. Il bello di JoJo era il fatto di essere una saga generazionale e si è interrotta bruscamente.
Ora invece ci racconta la brutta copia del vecchio JoJo. Perché leggendo jojolion il confronto con la quarta viene spontaneo e non c'è davvero paragone.

E mi spiace ma i combattimenti e i poteri ormai sono inutilmente contorti, anche leggendoli tutti di seguito senza pause. Psicologie complesse e personaggi bizzarri ci sono sempre stati eppure scorreva tutto molto meglio. Qui il problema è il fatto di cercare sempre nuove varianti al concetto di stand, e quindi poteri sempre più assurdi, dopo un po' si esagera.

In queste storie brevi con Rohan trovo Araki molto più comprensibile e libero di sperimentare, senza essere vincolato all'ennesimo duello fra stand.
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absoluto
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A distanza di anni è uscito il secondo volume dedicato a Rohan, che raccogli avventure scritte da Araki negli ultimi anni.

Purtroppo il livello non è quello delle storie precedenti e gli spunti, seppure per un paio di racconti siano interessanti, vengono gestiti in maniera piuttosto banale.

Peccato.
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fiocotram
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QUOTE (absoluto @ Lunedì, 23-Dic-2019, 15:25)
A distanza di anni è uscito il secondo volume dedicato a Rohan, che raccogli avventure scritte da Araki negli ultimi anni.

Purtroppo il livello non è quello delle storie precedenti e gli spunti, seppure per un paio di racconti siano interessanti, vengono gestiti in maniera piuttosto banale.

Peccato.

Orbene, l'ho preso anch'io. Al netto della qualità sicuramente minore dei racconti mi sono comunque divertito. Il racconto con lo spirito della maledizione in forma di coniglio e quello della donna con la figlia che va da Rohan (una versione arakiana delle classiche love story
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) mi sono piaciuti.


Il racconto del tizio belloccio ha invece qualcosa di strano...di parecchio informe e incompiuto. Ha tutta l'aria di una specie di bozza o di proposta per una serie più lunga, quasi come a lanciare un nuovo personaggio...
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fiocotram
Inviato il: Martedì, 24-Dic-2019, 00:21
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E mi spiace ma i combattimenti e i poteri ormai sono inutilmente contorti, anche leggendoli tutti di seguito senza pause. Psicologie complesse e personaggi bizzarri ci sono sempre stati eppure scorreva tutto molto meglio. Qui il problema è il fatto di cercare sempre nuove varianti al concetto di stand, e quindi poteri sempre più assurdi, dopo un po' si esagera.



Reduce dalla lettura degli ultimi due volumetti italiani per ora disponibili, ho visto un tentativo di collegare perfino Yasuho e i personaggi di quella che sarebbe la "prima parte" della storia (tutta incentrata sul mistero di chi fosse questo nuovo Josuke, ormai definitivamente archiviato) alla ricerca del Rokakaka. Forzato?
Mmh... potremmo definirlo così. Ma non lo trovo del tutto fuori posto, se non altro perché ci racconta Yasuho ampliandone il carattere e con alcune scene memorabili nel loro essere visionarie(la "disintegrazione del padre"). E poi molto bello anche il modo in cui racconta il rapporto di Jobin (padre) e il figlio Tsurugi.

Boh, che lo stand sia da sempre il fulcro di tutto è vero. Ma per quanto mi riguarda, la ripetitività la vedo più che altro nelle avventure "strategiche", come quella del volumetto 18, che sono forse un po' troppo lunghe ormai. Ma la componente bizzarra nella parte in cui presentano i personaggi (ormai lo schema è fisso, c'è il volume dove combattono e quello dopo dove presentano nuove situazioni e fanno proseguire la storia effettiva) sinceramente mi tiene ancora incollato, perché i personaggi continuano ad agire in modi molto strani, legati a volte a concezioni morali molto strambe e l'effetto dei vari poteri su di loro crea un senso di straniamento che è a ben guardare la vera arte di Araki.
Non le sue capacità come narratore.

Questi sono di fatto i motivi per cui mi piace ancora leggerlo, altrimenti non lo seguirei per "abitudine" e basta. L'unica critica che mi sento di fare è all'edizione... mi sa che dovrei girarla più che altro su me stesso e sul mio oculista, perchè faccio VERAMENTE fatica ultimamente a leggere i caratteri più piccoli sulla pagina
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Scavezzacollo
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QUOTE (fiocotram @ Lunedì, 23-Dic-2019, 23:21)
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E mi spiace ma i combattimenti e i poteri ormai sono inutilmente contorti, anche leggendoli tutti di seguito senza pause. Psicologie complesse e personaggi bizzarri ci sono sempre stati eppure scorreva tutto molto meglio. Qui il problema è il fatto di cercare sempre nuove varianti al concetto di stand, e quindi poteri sempre più assurdi, dopo un po' si esagera.



Reduce dalla lettura degli ultimi due volumetti italiani per ora disponibili, ho visto un tentativo di collegare perfino Yasuho e i personaggi di quella che sarebbe la "prima parte" della storia (tutta incentrata sul mistero di chi fosse questo nuovo Josuke, ormai definitivamente archiviato) alla ricerca del Rokakaka. Forzato?
Mmh... potremmo definirlo così. Ma non lo trovo del tutto fuori posto, se non altro perché ci racconta Yasuho ampliandone il carattere e con alcune scene memorabili nel loro essere visionarie(la "disintegrazione del padre"). E poi molto bello anche il modo in cui racconta il rapporto di Jobin (padre) e il figlio Tsurugi.

Boh, che lo stand sia da sempre il fulcro di tutto è vero. Ma per quanto mi riguarda, la ripetitività la vedo più che altro nelle avventure "strategiche", come quella del volumetto 18, che sono forse un po' troppo lunghe ormai. Ma la componente bizzarra nella parte in cui presentano i personaggi (ormai lo schema è fisso, c'è il volume dove combattono e quello dopo dove presentano nuove situazioni e fanno proseguire la storia effettiva) sinceramente mi tiene ancora incollato, perché i personaggi continuano ad agire in modi molto strani, legati a volte a concezioni morali molto strambe e l'effetto dei vari poteri su di loro crea un senso di straniamento che è a ben guardare la vera arte di Araki.
Non le sue capacità come narratore.

Questi sono di fatto i motivi per cui mi piace ancora leggerlo, altrimenti non lo seguirei per "abitudine" e basta. L'unica critica che mi sento di fare è all'edizione... mi sa che dovrei girarla più che altro su me stesso e sul mio oculista, perchè faccio VERAMENTE fatica ultimamente a leggere i caratteri più piccoli sulla pagina
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Quindi di base apprezzi il grottesco dei personaggi.
Io ho parcheggiati gli ultimi due volumi, ma ho poca voglia di leggerli....
Ma è la serie finale o c'è la possibilità di un'altra serie?
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absoluto
Inviato il: Martedì, 24-Dic-2019, 16:54
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Tornando al volume 2...qualcuno sta spiegarmi perché i capitoli sono numerati saltando il quinto e sesto?
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Ci sono racconti inediti che colmerebbero questo gap?
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fiocotram
Inviato il: Mercoledì, 25-Dic-2019, 15:00
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QUOTE (Scavezzacollo @ Martedì, 24-Dic-2019, 06:46)
QUOTE (fiocotram @ Lunedì, 23-Dic-2019, 23:21)
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E mi spiace ma i combattimenti e i poteri ormai sono inutilmente contorti, anche leggendoli tutti di seguito senza pause. Psicologie complesse e personaggi bizzarri ci sono sempre stati eppure scorreva tutto molto meglio. Qui il problema è il fatto di cercare sempre nuove varianti al concetto di stand, e quindi poteri sempre più assurdi, dopo un po' si esagera.



Reduce dalla lettura degli ultimi due volumetti italiani per ora disponibili, ho visto un tentativo di collegare perfino Yasuho e i personaggi di quella che sarebbe la "prima parte" della storia (tutta incentrata sul mistero di chi fosse questo nuovo Josuke, ormai definitivamente archiviato) alla ricerca del Rokakaka. Forzato?
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Boh, che lo stand sia da sempre il fulcro di tutto è vero. Ma per quanto mi riguarda, la ripetitività la vedo più che altro nelle avventure "strategiche", come quella del volumetto 18, che sono forse un po' troppo lunghe ormai. Ma la componente bizzarra nella parte in cui presentano i personaggi (ormai lo schema è fisso, c'è il volume dove combattono e quello dopo dove presentano nuove situazioni e fanno proseguire la storia effettiva) sinceramente mi tiene ancora incollato, perché i personaggi continuano ad agire in modi molto strani, legati a volte a concezioni morali molto strambe e l'effetto dei vari poteri su di loro crea un senso di straniamento che è a ben guardare la vera arte di Araki.
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Questi sono di fatto i motivi per cui mi piace ancora leggerlo, altrimenti non lo seguirei per "abitudine" e basta. L'unica critica che mi sento di fare è all'edizione... mi sa che dovrei girarla più che altro su me stesso e sul mio oculista, perchè faccio VERAMENTE fatica ultimamente a leggere i caratteri più piccoli sulla pagina
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Quindi di base apprezzi il grottesco dei personaggi.
Io ho parcheggiati gli ultimi due volumi, ma ho poca voglia di leggerli....
Ma è la serie finale o c'è la possibilità di un'altra serie?

Si vociferava nel post Lucca che volesse fare una nuova serie in Italia. Ma non so se sono rumor oppure no.
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Scavezzacollo
Inviato il: Giovedì, 26-Dic-2019, 15:16
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mah.
Onestamente credo che il signor Araki potrebbe dare di più scrivendo episodi autoconclusivi, che tanto le storie non riesce più a farle andare avanti.
(intendo che se questo Jojolion è un refresh della 4 serie, con Josuke vedevamo una crescita personale sue e dei personaggi, con questa nuova serie trovo i personaggi e la storia stessa statici).

Anche se spero sempre in un ritorno pre-crisi.
Grazie Dc che ci ha regalato tante terminologie a noi nerd per esprimerci senza fare spoiler
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rimatt
Inviato il: Giovedì, 26-Dic-2019, 17:32
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Barbaro Cimmero
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Per me un ottimo volumetto. Ora francamente non ricordo molto le storie del primo numero, che probabilmente saranno anche state migliori, ma queste sono comunque molto belle, non fosse altro che per l'inimitabile atmosfera di inquietudine e mistero che Araki riesce a creare (e che non sempre trova sbocco, ma tant'è, è pregevole lo stesso).
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Starshadow
Inviato il: Venerdì, 27-Dic-2019, 01:55
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Diavolo Rosso
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QUOTE (rimatt @ Giovedì, 26-Dic-2019, 16:32)
non fosse altro che per l'inimitabile atmosfera di inquietudine e mistero che Araki riesce a creare (e che non sempre trova sbocco, ma tant'è, è pregevole lo stesso).

Come non quotare.
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