64. Il Dono di Atena
Testi_ Giuseppe De Nardo / Disegni_ Andrea Riccadonna.
L’espansiva ateniese nella guerra del Peloponneso ( 431_404 a.C.)bagna d’assedio anche Siracusa, che si logora ma resiste a guardia delle mura, del porto e delle sue alture, indispensabili canali di rifornimento dei suoi abitanti, militarmente spalleggiati dagli spartani. La loro riconosciuta perizia bellica si agevola di un (o più) esfiltrato delatorio nell’esercito di Atene, dunque impantanato in azioni che il nemico impara in anticipo a schermare. Un giovane ufficiale viene appositamente sbarcato in Sicilia per smascherare il traditore.
Capiamo fin dal prologo che la mission del protagonista( che sembra un Ned Ellis/ Magic Wind con l’armatura…)sarà lunga e penosa , prolissa nella verbalizzazione retorica, pugnace e quasi notarile del report dettagliato; e sulla scorta di soggetti similiari già analizzati in questa stessa collana intuiamo alcuni passaggi “obbligati” per questo genere di storie, che non si fanno mancare i tarli del dubbio temporaneamente placati da false piste e stringenti necessità offensive ( ma col preludio dell’inazione che porta a riflettere sull’insostenibilità oltranzista della guerra, salvo sperare che sia sempre la controparte a cedere prima, disonorandosi della sconfitta), qui rese in esteso nel loro respiro tattico( fatto che nei fumetti difficilmente non annoia , almeno me…) , mentre il riposo del guerriero è piuttosto il tormento per le amicizie sul campo di battaglia che cadono virilmente , e lo struggimento per gli affetti lontani che “gli Dei” non propendono a colmare. Uff… Che “epica” sarebbe dopo tutto senza una estenuata misura di tempo ciclico?
Il disegnatore arriva da “Mytico!” , che rimpolpava col colore ora assente linee piuttosto monotone negli spessori delle bordature e nelle pieghe dei panneggi ( salvo un breve intermezzo “onirico” che compatta tratteggi a là Toppi…), incriccati di spigolosità che rendono anatomicamente poco ricevibili gli slanci posturali(imho).