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> God Mazinger, Go Nagai
 
fiocotram
Inviato il: Domenica, 11-Mar-2018, 18:19
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Una reinterpretazione di Mazinga pseudofantasy, con il robottone sostituito da una divinità in pietra risvegliata dalla classica principessina stile Leila che richiama dal presente l'eroe designato. Lo spunto è dato da quel grosso fake fantarcheologico che è il continente MU.

Stiamo però parlando di Go Nagai. Un genio visionario vale sempre un'occhiata, anche nei lavori secondari. Nonostante sia un Nagai minore, in evidente mood monetizzazione, ci sono elementi molto interessanti. Innanzitutto l'esibizione di violenze efferate e corpi femminili nudi, che si collegano perfettamente alla tematica dell'"uomo in guerra è il vero demone", presente in Devilman. Un'antica civiltà viene distrutta da nemici bestiali e Nagai non ci risparmia NIENTE di quello che succede nei classici saccheggi: incendi, uccisioni, stupri, infanticidi. La critica che sicuramente arriverà puntuale è che Nagai disegna i corpi nudi in modo goffo e sgraziato, ma lo spirito della storia non è quello di farci indulgere nel piacere estetico, stiamo parlando di vignette che nascono per farci provare repulsione e timore della bestialità umana, per cui il tratto grottesco di Nagai non solo è utile al contesto ma molto efficace. Per il resto c'è poco da dire, l'eroe è il classico truzzone da shonen che non vuole fare un cazzo a parte trombarsi le fighe e dimostrare la propria forza, per cui va a fagiolo col tipo di ambientazione eroica a cui verrà predestinato. Una nota interessante, ma presente solo nella primissima fase della storia, è che l'attitudine ribelle del protagonista venga usata in dialoghi che criticano apertamente la società giapponese anni Ottanta, filo-capitalista e surreale nel suo culto della competitività e il futuro da salaryman che attendeva chi tentava di seguire i diktat educativi. E' una zampata che ricorda il Nagai satirico dei tempi di Scuola senza pudore, ma rimane solo come graffio superficiale.


Consigliato da guardare solo ai fan dell'autore e a chi interessa il modo di raccontare di Nagai, soprattutto in termini di potenza espressiva, non certo dal punto di vista estetico o narrativo. Con gli altri non ci parlo
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fiocotram
Inviato il: Giovedì, 22-Mar-2018, 23:54
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Un altro motivo di interesse di God Mazinger è che in origine Nagai lo pensò come sequel vero e proprio della saga dei Mazinger classici.
Nella continuity classica, la triade in ordine di apparizione è Mazinger-Great Mazinger-Grendizer(Goldrake), ma nella testa di Nagai, prima che partecipasse al progetto di Goldrake (originariamente un qualcosa di separato, che solo dopo venne inglobato nella continuity mazinghesca, facendo partecipare Koji) "God Mazinger" sarebbe dovuto essere un gigantesco e demoniaco Mazinger (in lega di metallo, con lo stesso design faraonesco ma più simile al successivo Mazinkaizer che a un colosso mistico di pietra) guidato dal nipote dello scienziato Kabuto, tornato protagonista dopo la parentesi di Tetsuya.
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Garion-Oh
Inviato il: Venerdì, 23-Mar-2018, 19:00
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QUOTE (fiocotram @ March 22, 2018 03:54 pm)
Un altro motivo di interesse di God Mazinger è che in origine Nagai lo pensò come sequel vero e proprio della saga dei Mazinger classici.

Sì, ma questo God Mazinger e quello che doveva succedere al Great Mazinger hanno in comune solo il nome. Il God Mazinger originale avrebbe dovuto continuare a combattere contro i micenei e l'imperatore delle tenebre.


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fiocotram
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QUOTE (Garion-Oh @ Venerdì, 23-Mar-2018, 11:00)
QUOTE (fiocotram @ March 22, 2018 03:54 pm)
Un altro motivo di interesse di God Mazinger è che in origine Nagai lo pensò come sequel vero e proprio della saga dei Mazinger classici.

Sì, ma questo God Mazinger e quello che doveva succedere al Great Mazinger hanno in comune solo il nome. Il God Mazinger originale avrebbe dovuto continuare a combattere contro i micenei e l'imperatore delle tenebre.

Certamente.

E' però interessante notare come ricorra, nell'idea dei Mazinger e delle loro incarnazioni, in tutti i fumetti di Nagai, l'animo umano come unico motore del male e della distruzione. Il robot, tecnologico o mistico o entrambe le cose, diventa solo il veicolo in cui l'uomo realizza ciò che è, ossia un ricettacolo di distruzione che solo l'amore riesce a frenare.

In maniera simile a Devilman, tutte le rielaborazioni che Nagai ha fatto di Mazinga sono delle continue reincarnazioni in cui la distruzione manda tutto in vacca e poi si deve ricominciare.

Questo manga inizia tutto sommato in modo giocoso, come un sogno di amici trasportati nel passato, poi diventa una specie di campo di battaglia fantasy e infine trasforma l'idea infantile di vivere nell'avventura fantasy come un semplice pretesto per ammazzare e sfogare bassi istinti.


Il peggior difetto è che come molti lavori di Nagai mostra pesanti segni di incompiutezza, alcuni personaggi secondari sono abbandonati al loro destino senza sapere che succede e il collegamento coi due giornalisti appare un po' una pezza.
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