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> Lettera degli intellettuali sul Caso Rowling, ... e sulla "cancel culture"
 
fiocotram
Inviato il: Sabato, 18-Lug-2020, 00:58
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QUOTE (Comics Garden @ Venerdì, 17-Lug-2020, 15:52)
QUOTE (fiocotram @ Giovedì, 16-Lug-2020, 21:37)
Se invece il problema è "Non posso esprimere determinate opinioni perché poi la casa editrice/il produttore/il committente mi licenzia per paura delle reazioni del pubblico".... cristo, ci sono delle leggi contro la discriminazione del libero pensiero, prendete i vostri soldi e i vostri avvocati e DENUNCIATE chi vi licenzia per motivi ideologici, non c'è altro da fare.


Come se fosse alla portata di tutti mandare in tribunale le aziende e tutti coloro che ti diffamano.

Io non ho parlato di diffamazione in generale, ho detto nello specifico: se il tuo datore di lavoro ti licenzia perché hai liberamente espresso la tua opinione devi fargli causa.
Facciamo un esempio a caso, la Rowling. Ha liberamente espresso alcune (per me assurde e assolutamente imbecilli, ma ne ha facoltà) osservazioni sulla sessualità e sulla presunta natura organica o meno di certi orientamenti.
L'editore la licenzia per paura di reazioni sconcertate?
Gli faccia causa.
Ma a PRESCINDERE che io abbia o non abbia i soldi che la Rowling sicuramente ha per mandare in tribunale il suo stesso editore, il punto è che gli STRUMENTI per difendere la propria libertà di espressione esistono già, sono previsti dal codice legale e quindi personalmente dedicherei a cause molto più pressanti i miei sforzi e le mie petizioni. Non voglio certamente impedire a chi lo fa di continuare, ma mi riservo la libertà di esprimere quanto passivo-aggressivo e vittimista sia questo comportamento da parte di persone che non hanno sicuramente né problemi nel trovare tutti i canali del mondo in cui esprimersi...ci sono soltanto Italia editori che si rivolgono a un'audience prettamente conservatrice e bigotta, che farebbero salti di gioia per sentirla proferire alla Rowling certe scemenze.


QUOTE

Mi spiace vedere come sembri sempre convinto che questo genere di attacchi si verifichino solo verso chi esprime posizioni palesemente razziste. Non è così. Negli USA si sono già venute a creare delle vere e proprie bolle ideologiche che rigettano apertamente opinioni un pelo discordanti dai dogmi della bolla stessa ed i media si sono adeguati di conseguenza. Editoriali come quello del WP (che, ripetiamolo ancora, non sono opinioni controverse, bensì vere e proprie aberrazione astoriche) rappresentano il pensiero di molti americani di sinistra. Ovviamente lo stesso è avvenuto col lato repubblicano, sebbene con una potenza di fuoco minore (la maggioranza dei giornalisti sono dichiaratamente di centro-sinistra) ed infatti sia il GOP che il DP sono molto più estremisti rispetto a dieci anni fa.


L'esistenza stessa della rete e dei social network espone ogni giorno milioni di persone ad opinioni discordanti dalla propria e quindi la presunta formazione di bolle ideologche è molto più difficile nella società di oggi di quanto non lo fosse in passato, dove davvero l'unica fonte di confronto e informazione per l'individuo erano i circoletti che frequentava limitatamente alle abitudini di vita.
A prescindere dall'orientamento dei giornalisti, che peraltro hanno tutto il diritto di scrivere esponendo il proprio punto di vista (anzi, se è palese è pure meglio, manifestarlo è sintomo di onestà intellettuale, io odio dantescamente la neutralità come vanto), ogni persona ha le capacità di formare da sè il proprio pensiero.

E allora esattamente di cosa si lamenta chi si batte contro la cultura della cancellazione?
Del fatto di vivere in un mondo in cui si può essere ancora contestati.
Ehh, lo so. Sono cose dure da sopportare.


E' come se io stesso mi lamentassi della tua esistenza in questo forum, per dire.
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Inviato il: Sabato, 18-Lug-2020, 13:13
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QUOTE (fiocotram @ Venerdì, 17-Lug-2020, 23:58)
Io non ho parlato di diffamazione in generale, ho detto nello specifico: se il tuo datore di lavoro ti licenzia perché hai liberamente espresso la tua opinione devi fargli causa.
Facciamo un esempio a caso, la Rowling. Ha liberamente espresso alcune (per me assurde e assolutamente imbecilli, ma ne ha facoltà) osservazioni sulla sessualità e sulla presunta natura organica o meno di certi orientamenti.
L'editore la licenzia per paura di reazioni sconcertate?
Gli faccia causa.
Ma a PRESCINDERE che io abbia o non abbia i soldi che la Rowling sicuramente ha per mandare in tribunale il suo stesso editore, il punto è che gli STRUMENTI per difendere la propria libertà di espressione esistono già, sono previsti dal codice legale e quindi personalmente dedicherei a cause molto più pressanti i miei sforzi e le mie petizioni. Non voglio certamente impedire a chi lo fa di continuare, ma mi riservo la libertà di esprimere quanto passivo-aggressivo e vittimista sia questo comportamento da parte di persone che non hanno sicuramente né problemi nel trovare tutti i canali del mondo in cui esprimersi...ci sono soltanto Italia editori  che si rivolgono a un'audience prettamente conservatrice e bigotta, che farebbero salti di gioia per sentirla proferire alla Rowling certe scemenze.


D'accordo, ne fai una questione di principio.

Che all'atto pratico questo genere di processi siano spessi lunghi e tortuosi e quindi per le licenziate diventi molto più comodo fingere ravvedimento è un altro discorso.


QUOTE
L'esistenza stessa della rete e dei social network espone ogni giorno milioni di persone ad opinioni discordanti dalla propria e quindi la presunta formazione di bolle ideologche è molto più difficile nella società di oggi di quanto non lo fosse in passato, dove davvero l'unica fonte di confronto e informazione per l'individuo erano i circoletti che frequentava limitatamente alle abitudini di vita.


Purtroppo no. Un paio di anni fa consigliai in questa sezione un saggio della critica letteraria americana Michiko Kakutani, nel frattempo tradotto in Italia, che ha ripercorso la storia delle comunità americane negli ultimi cinquant'anni mostrando come i media si siano sempre più progressivamente politicizzati rispetto al passato, dando la precedenza alle opinioni sulla cronaca. Ne abbiamo avuto una dimostrazione con la copertura delle proteste per la morte di Floyd. La CNN e gli altri canali di orientamento liberal, e quindi simpatetici verso le proteste, non hanno riportato neanche di sfuggita che durante i disordini ci sono stati poliziotti e civili afro-americani uccisi e feriti dai manifestanti anti-razzisti. Le reti filo-repubblicane, invece, hanno apertamente fatto campagna per l'intervento dell'esercito.

L'aspetto peggiore è che chi segue CNN raramente guarda "Fox News" e viceversa. Ovviamente anche politici, giornalisti ed opinionisti vari si sentono molto più a loro agio nel discorrere con anchormen che supporteranno le loro tesi piuttosto che sostenere un contraddittorio con un presentatore ed altri due ospiti che cercheranno di metterti in difficoltà davanti a milioni di telespettatori.

Lo ripeto. Non si deve commettere l'errore di credere che i media americani siano identici a quelli italiani. Ma anche senza conoscere nel dettaglio la situazione negli USA che ci siano stati dei mutamenti nel periodo recente è palese. Trump aveva cercato di candidarsi in diverse occasioni alla Presidenza, sempre con risultati deludenti (da qui alcune gag trasformatesi in profezie, come quella dei Simpson). Poi nel 2016 ha vinto le primarie con un risultato schiacciante sugli altri candidati ed ha sconfitto Hillary Clinton. Bernie Sanders fino a non troppo tempo fa era l'unico membro del Congresso a dichiararsi socialista e sembra che anche parecchi suoi colleghi lo considerassero come un vecchio lunatico a cui non dare corda. Oggi è uno degli uomini più influenti del suo partito.

Considerare i social un antidoto alle estremizzazioni mi fa sorridere. I social sono una delle prime cause della degenerazione del dibattito. Sono i luoghi dove prosperano bots e troll, dove si commentano gli articoli leggendo solo i titoli, dove ci si lascia guidare dall'onda dell'indignazione più facilmente di quanto potrebbe accadere nei bar di paese. Bari Weiss ha scritto molto chiaramente che si è dovuta dimettere per colpa di Twitter.


QUOTE
E allora esattamente di cosa si lamenta chi si batte contro la cultura della cancellazione?
Del fatto di vivere in un mondo in cui si può essere ancora contestati.


Ancora una volta, no. La lettera obietta sui metodi della contestazione. Metodi che tu stesso sembri ritenere al limite dell'illegale visto che dai come soluzione il portare la faccenda in tribunale.

Quindi il tuo esempio successivo


QUOTE
E' come se io stesso mi lamentassi della tua esistenza in questo forum, per dire.


è errato.

Piuttosto è come se tu mi inondassi la casella di messaggi minatori per aver aperto il topic e poi contattassi la community invocando insistentemente il mio allontanamento.

Credo che ciò che stiamo facendo ora sia molto più vicino a quel che auspicano gli autori.
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Inviato il: Domenica, 19-Lug-2020, 02:36
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Che all'atto pratico questo genere di processi siano spessi lunghi e tortuosi e quindi per le licenziate diventi molto più comodo fingere ravvedimento è un altro discorso.



Oh, considerazione molto interessante, che però ci porta fuori argomento.
Ti do ragione su un punto: i processi per chi perde il lavoro ingiustamente sono lunghi e tortuosi. Il problema però deriva dalla mancanza di tutele verso i lavoratori, come per esempio la protezione contro ogni tipo di discriminazione basata sulle proprie opinioni. Qui invece si vorrebbe far passare che la colpa è di chi esercita a sua volta la stessa libertà di parola, sugli stessi social. No, mi spiace: bersaglio sbagliato. E anche abbastanza paradossale: attacchi ciò che vorresti essere, non chi te lo impedisce davvero.
Se Rowling, Rushdie e compagnia firmassero una petizione per proteggere la libertà di parola all'atto della sottoscrizione di contratti per lo spettacolo e l'editoria, vietando o sanzionando in maniera pesantissima licenziamenti avvenuti a causa di esercizi ritenuti incongrui della libertà di parola, io la sottoscriverei.
E andrei pure a fare volantinaggio e banchetti informativi.
Ti licenziano per le opinioni espresse sui social? Il tuo nemico è l'azienda.
Non quello che la pensa diversamente da te e ha l'ardire di venirtelo a dire " fin sotto casa" (leggi: sui tuoi social). Perché oggi si può e bisogna arrendersi a questa cosa.



QUOTE

Purtroppo no. Un paio di anni fa consigliai in questa sezione un saggio della critica letteraria americana Michiko Kakutani, nel frattempo tradotto in Italia, che ha ripercorso la storia delle comunità americani negli ultimi cinquant'anni mostrando come i media si siano sempre più progressivamente politicizzati rispetto al passato, dando la precedenza alle opinioni sulla cronaca.



Ottima cosa.
Il giornalismo e l'avere un'opinione sui fatti per me non sono in contrasto.
Ogni giornalista, da essere umano, presenta i fatti secondo la sua personale ottica.
Il compito del lettore è quello di districarsi tra le varie interpretazioni e ricavare da sè la cronaca reale, filtrandola.
Per me è questa l'idea migliore che si possa avere in una società realmente libera.


QUOTE

Ne abbiamo avuto una dimostrazione con la copertura delle proteste per la morte di Floyd. La CNN e gli altri canali di orientamento liberal, e quindi vicini ai manifestanti, non hanno riportato neanche di sfuggita che durante i disordini ci sono stati poliziotti e civili afro-americani uccisi e feriti dai manifestanti anti-razzisti. Le reti filo-repubblicane, invece, hanno apertamente fatto campagna per l'intervento dell'esercito.


Il compito di ogni cittadino è farsi un'idea propria sui fatti, filtrando sia dalle ricostruzioni liberal sia da quelle filo-repubblicane.
L'omissione dei fatti invece è una cosa diversa e chi ne è colpevole dovrebbe essere multato, perché qui non stiamo più parlando di presunte bolle mediatiche, ma di frode nell'esercizio del proprio mestiere.
Un giornalista che venisse colto senza dubbio alcuno ad oscurare dei fatti dovrebbe essere sanzionato dall'ordine stesso.

Diverso è quando un media menziona i fatti, ma dà a essi una rilevanza e un'interpretazione comoda per le proprie tesi.

Che delle persone muoiano durante una manifestazione è una cosa aberrante, che dovrebbe spingere TUTTI i partecipanti a riflettere su quanto la violenza possa nuocere al messaggio.
Ma il problema è che se queste morti sono avvenute a opera di un pazzo isolato ed eccitato dai disordini e non direttamente riconducibile ai manifestanti stessi, la rilevanza data al fatto non può essere strumentalizzata in alcun modo per delegittimare le ragioni della protesta.
Bisognerebbe dare la notizia in modo neutrale e aspettando l'esito delle indagini.
Resta il fatto che l'omissione di qualunque notizia, anche quelle che potrebbero risultare un fraintendimento, è una cosa criminale e non c'entra con le bolle di opinione, io la configurerei come reato e pretenderei di sanzionare chi se ne macchia.



QUOTE

L'aspetto peggiore è che chi segue CNN raramente guarda "Fox News" e viceversa. Ovviamente anche politici, giornalisti ed opinionisti vari si sentono molto più a loro agio nel discorrere con anchormen che supporteranno le loro tesi piuttosto che sostenere un contraddittorio con un presentatore ed altri due ospiti che cercheranno di metterti in difficoltà davanti a milioni di telespettatori.


Bisogna pure vedere come si costruisce un dialogo con tesi e contraddittorio.
Se si fa come in Italia, quando due opinionisti di corrente diversa vengono messi accanto l'un l'altro così uno parla e l'altro gli abbaia contro e cerca di distrarre il pubblico con versacci e pernacchie (scuola Silvio Berlusconi)... allora è molto meglio che ognuno parli nelle proprie trasmissioni e che lo spettatore le guardi entrambe per farsi un'idea propria.
Se nel dialogo è presente, oltre al sostenitore dell'ipotesi opposta, anche una moderazione in grado di condurre il dialogo tra i due in modo efficiente, veicolandolo in termini di domande e risposte, i problemi scomparirebbero.
Ma è comunque un grave errore guardare solo Fox News o CNN e non seguirle entrambe.

QUOTE

Considerare i social un antidoto alle estremizzazioni mi fa sorridere. I social sono una delle prime cause della degenerazione del dibattito. Sono i luoghi dove prosperano bots e troll, dove si commentano gli articoli leggendo solo i titoli, dove ci si lascia guidare dall'onda dell'indignazione più facilmente di quanto potrebbe accadere nei bar di paese. Bari Weiss ha scritto molto chiaramente che si è dovuta dimettere per colpa di Twitter.



Questo è un problema che riguarda le persone e la loro educazione, non i social.
Tu puoi sorridere quanto vuoi, ovviamente... ma questo non cancellerà dalla faccia della Terra i vari social. L'unica cosa che si può fare è sperare nel progresso e nell'educazione al dibattito.

Anche chi crea e gestisce le varie piattaforme social però dovrebbe monitorare la qualità dell'informazione e impedire sul nascere il diffondersi di bufale varie.




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Metti che oggi un mafioso si compra un Bar in P.zza Duomo a Milano.

Domani Salman Rushdie arriva in città e, che strano, invece di trattenersi alla Bovisa od a Cesano Boscone , va' a quel bar , trasmettendo la sua (presunta) autorevolezza prestigiosa al (proprietario del) bar.
Sì , ma, però , lui non sapeva...
...
Oh, e allora non poteva nemmeno sapere se, come e perchè _qui ed ora_ piazza Duomo è più titolata della Bovisa, di Cesano Boscone e pure di Offanengo, ad ospitare idee o manifestazioni , per altro buone per ogni argomento : l'antimafia, il post-covid dei lavoratori dello spettacolo o il Femminicidio e quant'altro. Però intanto lui ci sta lì , nella Piazza da spot con Carlo Cracco benedetto dal Sindaco. Mica, per carità, due mafiosi , ma nemmeno a prescindere due idoli immacolati ; ed aperti alle controversie purché stiano sotto le loro.


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fiocotram
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QUOTE (henry angel @ Domenica, 19-Lug-2020, 06:43)
Metti che oggi un mafioso si compra un Bar in P.zza Duomo a Milano.

Domani Salman Rushdie arriva in città e, che strano, invece di trattenersi alla Bovisa od a Cesano Boscone , va' a quel bar , trasmettendo la sua (presunta) autorevolezza prestigiosa al (proprietario del) bar.
Sì , ma, però , lui non sapeva...
...
Oh, e allora non poteva nemmeno sapere se, come e perchè  _qui ed ora_ piazza Duomo è più titolata della Bovisa, di Cesano Boscone e pure di Offanengo, ad  ospitare idee o manifestazioni , per altro buone per ogni argomento : l'antimafia, il post-covid dei lavoratori dello spettacolo o il Femminicidio e quant'altro. Però intanto lui ci sta lì , nella Piazza da spot con Carlo Cracco benedetto dal Sindaco. Mica, per carità, due mafiosi , ma nemmeno a prescindere due idoli immacolati ; ed aperti alle controversie purché stiano sotto le loro.

Per avere una visione chiara del problema, mi dovresti anche fare una simulazione di quello che accadrebbe a Rushdie se venisse a tagliare il nastro alla Fiera della Madonna del Pozzo di Offanengo.
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Inviato il: Domenica, 19-Lug-2020, 20:33
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QUOTE (fiocotram @ Domenica, 19-Lug-2020, 01:36)

Se Rowling, Rushdie e compagnia firmassero una petizione per proteggere la libertà di parola all'atto della sottoscrizione di contratti per lo spettacolo e l'editoria, vietando o sanzionando in maniera pesantissima licenziamenti avvenuti a causa di esercizi ritenuti incongrui della libertà di parola, io la sottoscriverei.


Resterebbe il problema di base, che non è il fatto che ci sia gente che esprime la propria opinione, ma che lo facciano in maniera da oscurare quella altrui, anche attraverso boicottaggi ed altre azioni intimidatorie.

L'esempio della Rowling è calzante. Non è stata licenziata dalla sua casa editrice, ma i curatori del suo romanzo hanno interrotto i lavori di revisione fino a quando l'azienda non avesse preso una decisione in merito o l'autrice non avesse chiesto scusa. Si tratta di atteggiamenti legalmente consentiti, ma non sempre ciò che è legale è etico come scritto da qualcuno nella discussione sul #MeToo.

Tanto è vero che nella lettera si elencano i seguenti casi:"[...]Editors are fired for running controversial pieces; books are withdrawn for alleged inauthenticity; journalists are barred from writing on certain topics; professors are investigated for quoting works of literature in class; a researcher is fired for circulating a peer-reviewed academic study; and the heads of organizations are ousted for what are sometimes just clumsy mistakes.[...]"

Tutte decisioni che andrebbero permesse, perché se da un lato scrittori e docenti devono avere libertà di parola, garantita negli USA dal Primo Emendamento, dall'altra parte le case editrici e gli istituti scolastici hanno il diritto di sanzionare e selezionare i propri dipendenti se usano le proprie strutture per diffondere opinioni giudicate non in linea con le loro posizioni ufficiali. Il fulcro sta nei criteri che determinano la sospensione.

La lettera va' giustamente alla radice della questione ed apre un invito (non un attacco) alla parte più radicalizzata delle masse (quelli che in gergo sono chiamati "Social Justice Warriors") e dei sistemi di informazione nell'evitare di cascare nel manicheismo ideologico su cui politici come Trump hanno costruito la loro narrazione.


QUOTE
L'omissione dei fatti invece è una cosa diversa e chi ne è colpevole dovrebbe essere multato, perché qui non stiamo più parlando di presunte bolle mediatiche, ma di frode nell'esercizio del proprio mestiere.


Dare una visione "di parte" degli eventi significa per forza di cose omettere o sminuire dettagli che contestino quella visione con il pretesto di "voler offrire una prospettiva alternativa". E' una cosa che le reti fanno continuamente. Kakutani fa risalire le origini di ciò alla diffusione dagli anni '70 della filosofia decostruzionista, la quale negava l'esistenza di verità oggettive anche per sdoganare sistemi di vita alternativi a quello capitalista borghese e che, ironia delle ironie, ha finito per influenzare anche il linguaggio di politici votati dalla borghesia.


QUOTE
Ma è comunque un grave errore guardare solo Fox News o CNN e non seguirle entrambe.


Non poteva andare diversamente con certi presupposti.

Chi segue ABC o CNN di solito non segue "Fox News" perché gli stessi giornalisti gli hanno insegnato a considerarla una rete razzista, maschilista e totalmente acritica verso Trump. Oltre che diffusori di fake news.

Chi segue "Fox News" o "Breitbart News" non segue ABC, CNN e non legge il NYT in quanto globalisti, comunisti e "enemy of people". Oltre che diffusori di fake news.

La polarizzazione finisce inevitabilmente per portare alla creazione di "camere dell'eco".


QUOTE
Tu puoi sorridere quanto vuoi, ovviamente... ma questo non cancellerà dalla faccia della Terra i vari social. L'unica cosa che si può fare è sperare nel progresso e nell'educazione al dibattito.


L'educazione al dibattito non si crea dal nulla. C'è bisogno di qualcuno che posi la prima pietra. Ed è proprio ciò che vogliono gli autori del testo quando scrivono la seguente frase:

"The way to defeat bad ideas is by exposure, argument, and persuasion, not by trying to silence or wish them away."
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henry angel
Inviato il: Lunedì, 20-Lug-2020, 06:59
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QUOTE (fiocotram @ Domenica, 19-Lug-2020, 17:32)
QUOTE (henry angel @ Domenica, 19-Lug-2020, 06:43)
Metti che oggi un mafioso si compra un Bar in P.zza Duomo a Milano.

Domani Salman Rushdie arriva in città e, che strano, invece di trattenersi alla Bovisa od a Cesano Boscone , va' a quel bar , trasmettendo la sua (presunta) autorevolezza prestigiosa al (proprietario del) bar.
Sì , ma, però , lui non sapeva...
...
Oh, e allora non poteva nemmeno sapere se, come e perchè  _qui ed ora_ piazza Duomo è più titolata della Bovisa, di Cesano Boscone e pure di Offanengo, ad  ospitare idee o manifestazioni , per altro buone per ogni argomento : l'antimafia, il post-covid dei lavoratori dello spettacolo o il Femminicidio e quant'altro. Però intanto lui ci sta lì , nella Piazza da spot con Carlo Cracco benedetto dal Sindaco. Mica, per carità, due mafiosi , ma nemmeno a prescindere due idoli immacolati ; ed aperti alle controversie purché stiano sotto le loro.

Per avere una visione chiara del problema, mi dovresti anche fare una simulazione di quello che accadrebbe a Rushdie se venisse a tagliare il nastro alla Fiera della Madonna del Pozzo di Offanengo.

In premessa bisognerebbe considerare il pensionato di Offanengo, l'umarel noiosamente abitudinario e provinciale che si reca tutti i giorni dal giornalaio , che gli assegna il quotidiano senza nemmeno sentirselo chiedere...Quanto meno "curioso", moderno e dinamico dei lettori pluri-testate e a scrocco nei bar e dal barbiere! Tuttavia questo pericoloso estremista finanzierà ( dopo i Benetton, certo...) l'inviato di (...)al seguito di Rushdie ad Offanengo. Al quale sembrerà d'uopo informarsi della sorprendente sortita in terra cremonese del noto intellettuale...

Dunque "simulerei" che cercherebbe , il giornalista, di contestualizzare Offanengo come distaccamento milanese,; ad esempio notando che il Sindaco, di FI, è stato assessore di cdx in Regione; poi magari vede se il prete di O. è ammanicato con "Comunione e Liberazione", o se in paese od originario del c'è qualche Vip...

E il giorno dopo il quotidiano metterebbe in prima pagina un bell'editoriale sulla necessità della moderazione e sulle gioie di una equilibrata e serena "normalità"; poi in cronaca il servizio sul mistero misterioso del blitz di Rushdie.
...
Poi magari ammazzano un terrorista islamico a Sesto San Giovanni e giù a chiedersi ...Ma che ci stava a fare lì il fondamentalista, in un postaccio dimenticato da...Salman Rushdie?!


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Sì, ma ad Offanengo i turisti li accettano tutti, specie se spendono. Con tutto quello che Rushdie e i suoi amici consumano in due giorni al baretto del cognato del suddetto pensionato offanenghese, quello ci porta tutta la famiglia in vacanza in una pensione di Cesenatico per due settimane. E al ritorno dal barbiere, gli aneddoti sulle discoteche e la deboscia dei giovani drogati monopolizzerebbero l'intera mattinata... mentre la domanda su come avesse fatto un tizio con precedenti penali, radicalizzato in cella, più volte segnalato per minacce di morte a passare ben due frontiere senza che nessuno fino a Sesto gli chiedesse i documenti giace ancora nell'inconscio collettivo.

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Anch'io probabilmente. Ma resterebbe il problema di base, che non è il fatto che ci sia gente che esprime la propria opinione, ma che lo facciano in maniera da oscurare quella altrui, anche attraverso boicottaggi ed altre azioni intimidatorie.


E chi definisce il boicottaggio? Chi può dire se 10.000 follower incazzati o che smettono di seguirti ti stiano boicottando? Chi stabilisce che, nel momento in cui io stesso dichiaro: "Non seguirò quell'autore perché trovo nauseanti le sue posizioni e vi invito a fare altrettanto" questa cosa sia un boicottaggio? E' una scelta personale e il fatto che altri decidano di seguirla è un'altra scelta personale.
D'altronde io stesso preferirei non essere seguito dal tipo di persone che non è d'accordo con le mie convinzioni.

Le azioni intimidatorie sono fuori dall'ambito del discorso, perchè le minacce vanno denunciate in qualsiasi situazione.

QUOTE

L'esempio della Rowling è calzante. Non è stata licenziata dalla sua casa editrice, ma i curatori del suo romanzo hanno interrotto i lavori di revisione fino a quando l'azienda non avesse preso una decisione in merito o l'autrice non avesse chiesto scusa. Si tratta di atteggiamenti legalmente consentiti, ma non sempre ciò che è legale è etico come scritto da qualcuno nella discussione sul #MeToo.



Nel caso della Rowling alcune persone hanno semplicemente deciso che non volevano lavorare più con lei.
Non c'è stato un boicottaggio o un complotto per forzarla a fare le sue scuse, ma semplicemente il rifiuto di lavorarci allo stato attuale delle cose.
Scegliere per chi lavorare è ancora tollerata nell'ambito delle scelte di libertà personale, o sbaglio?
Il discorso sul #metoo c'entra poco, perché se parliamo di etica andare contro la PROPRIA etica in nome della difesa dell'etica è contraddittorio e assurdo.
In quel caso si parlava di comportamenti non illegali che però avrebbero prodotto danni psicologici e traumi, sulla base dei racconti.
Se qualcuno non vuole lavorare con lei, la Rowling può sempre portare il suo nome, i lettori che le restano e la propria creatività in lidi più coerenti col suo pensiero e non dubito affatto che ne troverebbe a iosa.
Infatti le sue posizioni transfobiche sono nel mondo reale (che tende a essere più conservatore e bigotto) sono parecchio in linea con le convinzioni dell'uomo comune e di editori che si rivolgono all'utenza media e conservatrice ce ne stanno a bizzeffe. Farsi passare per vittime quando si sostengono posizioni molto popolari in merito a categorie abbondantemente discriminate è un filino ridicolo.
QUOTE


Tutte decisioni che andrebbero permesse, perché se da un lato scrittori e docenti devono avere libertà di parola, garantita negli USA dal Primo Emendamento, dall'altra parte le case editrici e gli istituti scolastici hanno il diritto di sanzionare e selezionare i propri dipendenti se usano le proprie strutture per diffondere opinioni giudicate non in linea con le loro posizioni ufficiali. Il fulcro sta nei criteri che determinano la sospensione.



Quando si firma un contratto la casa editrice non mette chiaramente nero su bianco anche le proprie convinzioni etiche le quali, se violate, darebbero luogo a cessazione immediata della collaborazione?
Ebbene, se questo non succede io sarei per la definizione chiara di quello che un autore accetta quando firma con un editore, in modo tale che non sopraggiungano poi nè manipolazioni ulteriori della casa editrice stessa, che potrebbe cambiare i paletti su cosa ritiene accettabile che si dica o non dica sulla base degli eventuali singoli scandali, né il vittimismo degli autori.



QUOTE

Dare una visione "di parte" degli eventi significa per forza di cose omettere o sminuire dettagli che contestino quella visione con il pretesto di "voler offrire una prospettiva alternativa".  E' una cosa che le reti fanno continuamente. Kakutani fa risalire le origini di ciò alla diffusione dagli anni '70 della filosofia decostruzionista, la quale negava l'esistenza di verità oggettive anche per sdoganare sistemi di vita alternativi a quello capitalista borghese e che, ironia delle ironie, ha finito per influenzare anche il linguaggio di politici votati dalla borghesia.


Ogni visione sarà sempre di parte, perché ognuno di noi rielabora ciò che vede in base alle proprie esperienze e convinzioni. Quel che i giornalisti fanno o dovrebbero fare, a prescindere dal loro orientamento, è raccogliere dati e fatti, non verità, perché la verità come concetto non esiste. La storia stessa è frutto di contrasti tra diversi interessi, la cosa più onesta da fare è parlare del conflitto in sè.

Quel che bisogna condannare è il dare prevalenza a certi fatti piuttosto che ad altri. E' giusto raccontare una manifestazione senza omettere gli atti di vandalismo o violenza, ma raccontare SOLO la violenza rischia di dare non a chi propone il servizio ma a coloro ai quali lo si offre una visione distorta dell'accaduto.

Se un giornalista deve scrivere un articolo su un "fatto", mettiamo ad esempio "3000 operai in piazza per protestare contro i licenziamenti", nella mia accezione un'informazione corretta è quella che spiega i motivi della protesta, le motivazioni di chi ha deciso l'atto contestato, lo storico dei conflitti e delle motivazioni che hanno portato al dissidio tra le parti in causa.
Quando parlo dell'evento in sè, devo descriverlo per come si è svolto. Se tre ragazzi in centro si allontanano dal corteo e lanciano uova sul muro del mc Donald's vicino alla piazza, scrivendoci sopra "Morte ai padroni", mi si para davanti un dilemma per la mia onestà intellettuale.
Metto la foto del muro e dò a questi tre ragazzi la responsabilità di essere l'unica finestra attraverso cui l'uomo comune al mattino leggerà della manifestazione, oppure cerco di essere onesto e dico che in piazza c'erano tremila operai con figli e famiglie, che i toni generali sono stati pacifici e conviviali e che poi tre stronzi davanti a un mc Donald's hanno deciso di fare gli idioti?
Tante volte purtroppo mi è capitato di vedere i quotidiani optare per la prima scelta, durante manifestazioni a cui io stesso partecipavo e di cui ero testimone DIRETTO.
QUOTE


La polarizzazione finisce inevitabilmente per portare alla creazione di "camere dell'eco".



Io invece credo che tale polarizzazione sia frutto dell'aver messo a capo di partiti liberalconservatori alcuni lobbysti titolari di imperi mediatici, come Trump e Berlusconi, i quali oltre a essere politici in corsa elettorale sono anche erogatori delle "proprie" verità mediatiche.

La differenza con i giornali storici della sinistra è che se io compro il Manifesto o l'Unità SO che sto acquistando una testata che si pone come organo ufficiale di una specifica rappresentanza politica... mentre gli organi degli imperatori mediatici sono venduti come mezzi di comunicazione rivolti alla generalità dei cittadini.
E' logico che di fronte a un'eccessiva polarizzazione di alcune frange politiche come "voce dell'uomo comune" si radicalizzi la voce contraria.


QUOTE

L'educazione al dibattito non si crea dal nulla. C'è bisogno di qualcuno che posi la prima pietra. Ed è proprio ciò che vogliono gli autori del testo quando scrivono la seguente frase:

"The way to defeat bad ideas is by exposure, argument, and persuasion, not by trying to silence or wish them away."



Sono d'accordo sulla prima parte del discorso, ma l'ultima è francamente vittimismo della peggior specie.

Diciamoci la verità, non è che il mondo non sa argomentare e discutere solo perchè la Rowling è spaventata dall'effetto delle sue posizioni sui propri fan.
Il fandom della Rowling è problema suo.

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Vedi Fiocotram bello, se te vai sui social con la foto dello scontrino fiscale per farti compatire di quanto il bar Cracco di Piazza Duomo ti ha scucito per una Coca-Cola, sul web piuttosto ti danno del grullo a priori; poi ti ricordano che i prezzi sono esposti ed infine ti indicano la Bovisa od Offanengo come posti dove ben trovare la bibita a costi normali...E dunque il recarsi di default in P.azza Duomo , nel mio esempio, farebbe di Rushdie un" manicheo estremista".

Altro esempio pratico: LaRepubblica annuncia una intervista ad un virologo DI FAMA MONDIALE; Rushdie, anche se di virus personalmente ne sa meno di un medico di Offanengo farà spallucce precipitandosi a sentire "l'esperto" di Nicola Porro e di tutti i talik show per #farsiunopinione? Quindi essere virologo di fama mondiale è una cassata data in pasto giusto agli impiegati delle poste di Offanengo, gli ingenui?
E mentre è in atto la laboriosa ricerca della " autorevolezza" è scontato che il problema sono i medici e non Rushdie? Ma allora , anche se metti insieme trenta professionisti che, pigliari singolarmente , so' grulli , otterrai una moltiplicazione di grullaggine , non di autorevolezza.


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QUOTE (fiocotram @ Lunedì, 20-Lug-2020, 18:57)

E chi definisce il boicottaggio? Chi può dire se 10.000 follower incazzati o che smettono di seguirti ti stiano boicottando?


Boicottaggio: Azione, più o meno concordata, tendente a isolare da un consorzio o da un mercato individui, enti o prodotti, sia a fine di lotta, sia per rappresaglia.

Boicottare:Esercitare il boicottaggio verso un commerciante o un produttore non acquistando le sue merci, o verso una ditta non lavorandovi.

Non sta scritto da nessuna parte che il boicottaggio non debba essere una libera scelta. Originariamente è sempre stato così. E la critica che si muove è appunto sulla facilità su cui si scatenino certe campagne a causa dell'iper-sensibilità di una parte della sinistra contemporanea. Credo sia la terza o quarta volta che mi sforzo di sottolinearlo.

La Rowling non ha scritto che i transessuali sono gente malata o che non hanno il diritto di vivere la propria vita felicemente. Non c'è nulla di tutto ciò nel tweet. Semplicemente ritiene che il genere sessuale di un individuo sia inscindibile dalla sua struttura biologica. E' un concetto su cui si può dissentire, ma non mi sembra roba particolarmente reazionaria considerando che neanche la comunità scientifica è arrivata unanimemente ad un giudizio opposto quindi far passare il messaggio come fosse chissà quale aberrazione anti-logica mi sembra assai scorretto.

Scrivere "Se la pensa così vada a lavorare per una casa editrice di destra!" è un'obiezione che presenta molte contro-indicazioni. Due su tutte:

1) Così facendo si alimenta quel sistema polarizzato di cui abbiamo discusso finora.

2) La Rowling non è una conservatrice. Ha promosso numerose campagne di sensibilizzazione sui i diritti dei gay, delle donne, degli immigrati ed altre minoranze anche attraverso le sue opere (penso a"Il Seggio Vacante"). Estrometterla dall'area politica a cui sente di appartenere per non essere d'accordo su uno specifico tema è una cosa a mio parere tremenda perché vuol dire pretendere che figure schierate su determinate posizioni la pensino in maniera identica togliendo dal quadro qualsiasi possibilità di un dibattito interno.


QUOTE
Io invece credo che tale polarizzazione sia frutto dell'aver messo a capo di partiti liberalconservatori alcuni lobbysti titolari di imperi mediatici, come Trump e Berlusconi, i quali oltre a essere politici in corsa elettorale sono anche erogatori delle "proprie" verità mediatiche.


Non mi risulta che Trump abbia mai avuto il controllo di quotidiani o reti di spicco prima di divenire presidente. Sia l'appoggio di "Breitbart News" che di "Fox News" (il secondo è diventato filo-trumpiano solo dopo la sua elezione) sono arrivati più per questioni di affinità politica che di finanziamenti. Inoltre non nascondono di essere schierate politicamente, come scritto in precedenza.


QUOTE
Sono d'accordo sulla prima parte del discorso, ma l'ultima è francamente vittimismo della peggior specie.


Perché evidentemente continui a pensare che i popoli anglo-sassoni siano uguali a quello italiano. Ti ripeto che non è così. Su molti aspetti sono assai più avanzati di noi, ma sono anche incredibilmente molto più censorei. Per farti capire, posizioni come le tue che rappresentano una corrente ristretta della nostra sinistra a livello di consensi, da quelle parti costituiscono il pensiero mainstream. Soprattutto tra le fasce giovani.
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Non sta scritto da nessuna parte che il boicottaggio non debba essere una libera scelta. Originariamente è sempre stato così. E la critica che si muove è appunto sulla facilità su cui si scatenino certe campagne a causa dell'iper-sensibilità di una parte della sinistra americana. Credo sia la terza o quarta volta che mi sforzo di sottolinearlo.


Ma anche se fosse la quinta sbaglieresti, perché non hai alcun diritto di chiamare ipersensibilità o faciloneria la scelta precisa di una o più persone di protestare attivamente contro qualcun'altro.

QUOTE

La Rowling non ha scritto che i transessuali siano malati o che non abbiano il diritto di vivere la propria vita felicemente. Non c'è nulla di tutto ciò nel tweet che ho riportato indietro. Semplicemente ritiene che il genere sessuale di un individuo sia inscindibile dalla sua struttura biologica.  E' un concetto su cui si può dissentire, ma non mi sembra roba particolarmente reazionaria considerando che neanche la comunità scientifica è arrivata unanimemente a fornire una posizione opposta.


Il concetto di per sè è altamente rezionario, ma il problema non è questo.
Il cuore del discorso il genere sessuale.
NESSUNO, a prescindere che cerchi la legittimazione nell'educazione o nelle scienze biologiche, può arrogarsi il diritto di disquisire sul genere sessuale altrui.
Si tratta di scelte personali.
Lo stato deve solo occuparsi di verificare se le scelte personali siano effettuate in piena coscienza e maturità, sul resto non può mettere bocca neppure la scienza.
Non sarebbe la prima volta che in base a studi scientifici, poi rivelatisi errati, si siano legittimate cose come la frenologia o le razze.



QUOTE


Scrivere "Se la pensa così vada a scrivere per una casa editrice di destra!" è un'obiezione che presenta molte contro-indicazioni. Due su tutte:

1) Così facendo si alimenta quel sistema polarizzato di cui abbiamo discusso finora.

2) La Rowling non è una conservatrice. Ha promosso numerose battaglie per i diritti dei gay, delle donne, degli immigrati ed altre minoranze anche nelle sue opere (penso a"Il Seggio Vacante"). Estrometterla dall'area politica a cui sente di appartenere per non essere d'accordo su uno specifico tema è una cosa a mio parere tremenda perché vuol dire pretendere che figure schierate su determinate posizioni la pensino in maniera identica togliendo dal quadro qualsiasi possibilità di un dibattito interno.


1) Allora accetti di lavorare per persone che decidono di sposare una condotta diversa.
Si chiama scontro di libertà.
E si può risolvere solo in un modo: che ognuno vada negli ambiti che ritiene più consoni.
Oppure si accetta il compromesso: si dice quel che si vuole e si accetta il dissenso.

2) Nessuno la sta escludendo. Quello che alla Rowling dà fastidio è che i fan e le persone su cui ha costruito un impero non la vedano più come un modello da stimare. Lei ha sempre avuto la facoltà di dire quello che le passa per la testa, l'unico suo problema è che nel farlo riceve, come qualunque altro mortale, critiche di ogni tipo.
Ha semplicemente un brutto problema di gestione del suo rapporto coi fan sui social. Non è in grado di gestire quello che succede quando la contestano.
Succede a molti, in realtà-
Molte celebrità con numeri cospicui sui social subiscono un numero di commenti negativi e tentati boicottaggi. Anche questi ultimi possono essere monetizzati e diventare un vantaggio per chi li subisce. E hai comunque ancora quella parte di fan che è d'accordo con te, da non sottovalutare affatto perchè nel mondo reale i conservatori sono molti di più dei presunti boicottatori.

La Rowling può scegliere se andare altrove o continuare a lottare per i diritti civili pur essendo boicottata e contestata per la sua evidente transofobia, che credo non abbia molto di ponderato, quanto una sua avversione personale... e a giudicare da ciò che dice c'è proprio un conflitto tra la sua anima femminista e l'inclusione di uomini che si sentono in tutto e per tutto donne nella stessa... una contraddizione che a mio parere dovrebbe lavorare per risolvere
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QUOTE (fiocotram @ Martedì, 21-Lug-2020, 21:33)
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Non sta scritto da nessuna parte che il boicottaggio non debba essere una libera scelta. Originariamente è sempre stato così. E la critica che si muove è appunto sulla facilità su cui si scatenino certe campagne a causa dell'iper-sensibilità di una parte della sinistra americana. Credo sia la terza o quarta volta che mi sforzo di sottolinearlo.


Ma anche se fosse la quinta sbaglieresti, perché non hai alcun diritto di chiamare ipersensibilità o faciloneria la scelta precisa di una o più persone di protestare attivamente contro qualcun'altro.

QUOTE

La Rowling non ha scritto che i transessuali siano malati o che non abbiano il diritto di vivere la propria vita felicemente. Non c'è nulla di tutto ciò nel tweet che ho riportato indietro. Semplicemente ritiene che il genere sessuale di un individuo sia inscindibile dalla sua struttura biologica.  E' un concetto su cui si può dissentire, ma non mi sembra roba particolarmente reazionaria considerando che neanche la comunità scientifica è arrivata unanimemente a fornire una posizione opposta.


Il concetto di per sè è altamente rezionario, ma il problema non è questo.
Il cuore del discorso il genere sessuale.
NESSUNO, a prescindere che cerchi la legittimazione nell'educazione o nelle scienze biologiche, può arrogarsi il diritto di disquisire sul genere sessuale altrui.
Si tratta di scelte personali.
Lo stato deve solo occuparsi di verificare se le scelte personali siano effettuate in piena coscienza e maturità, sul resto non può mettere bocca neppure la scienza.
Non sarebbe la prima volta che in base a studi scientifici, poi rivelatisi errati, si siano legittimate cose come la frenologia o le razze.



QUOTE


Scrivere "Se la pensa così vada a scrivere per una casa editrice di destra!" è un'obiezione che presenta molte contro-indicazioni. Due su tutte:

1) Così facendo si alimenta quel sistema polarizzato di cui abbiamo discusso finora.

2) La Rowling non è una conservatrice. Ha promosso numerose battaglie per i diritti dei gay, delle donne, degli immigrati ed altre minoranze anche nelle sue opere (penso a"Il Seggio Vacante"). Estrometterla dall'area politica a cui sente di appartenere per non essere d'accordo su uno specifico tema è una cosa a mio parere tremenda perché vuol dire pretendere che figure schierate su determinate posizioni la pensino in maniera identica togliendo dal quadro qualsiasi possibilità di un dibattito interno.


1) Allora accetti di lavorare per persone che decidono di sposare una condotta diversa.
Si chiama scontro di libertà.
E si può risolvere solo in un modo: che ognuno vada negli ambiti che ritiene più consoni.
Oppure si accetta il compromesso: si dice quel che si vuole e si accetta il dissenso.

2) Nessuno la sta escludendo. Quello che alla Rowling dà fastidio è che i fan e le persone su cui ha costruito un impero non la vedano più come un modello da stimare. Lei ha sempre avuto la facoltà di dire quello che le passa per la testa, l'unico suo problema è che nel farlo riceve, come qualunque altro mortale, critiche di ogni tipo.
Ha semplicemente un brutto problema di gestione del suo rapporto coi fan sui social. Non è in grado di gestire quello che succede quando la contestano.
Succede a molti, in realtà-
Molte celebrità con numeri cospicui sui social subiscono un numero di commenti negativi e tentati boicottaggi. Anche questi ultimi possono essere monetizzati e diventare un vantaggio per chi li subisce. E hai comunque ancora quella parte di fan che è d'accordo con te, da non sottovalutare affatto perchè nel mondo reale i conservatori sono molti di più dei presunti boicottatori.

La Rowling può scegliere se andare altrove o continuare a lottare per i diritti civili pur essendo boicottata e contestata per la sua evidente transofobia, che credo non abbia molto di ponderato, quanto una sua avversione personale... e a giudicare da ciò che dice c'è proprio un conflitto tra la sua anima femminista e l'inclusione di uomini che si sentono in tutto e per tutto donne nella stessa... una contraddizione che a mio parere dovrebbe lavorare per risolvere


Loro hanno il diritto di offendere la Rowling, anche con calunnie, per aver dichiarato "sex is real" però io non posso pensare che la loro reazione sia spropositata al contenuto effettivo delle dichiarazioni.

Ok.


QUOTE
NESSUNO, a prescindere che cerchi la legittimazione nell'educazione o nelle scienze biologiche, può arrogarsi il diritto di disquisire sul genere sessuale altrui.
Si tratta di scelte personali.
Lo stato deve solo occuparsi di verificare se le scelte personali siano effettuate in piena coscienza e maturità, sul resto non può mettere bocca neppure la scienza.


Perciò blocchiamo pure la discussione scientifica, se i risultati possono portare a far sentire qualcuno offeso.

Ok.

E meno male che più in basso scrivi pure che bisogna accettare il dissenso...


QUOTE
1) Allora accetti di lavorare per persone che decidono di sposare una condotta diversa.


Finché ti lasciano lavorare. Cosa che appunto non le viene permesso. E non è certo la prima a cui capita.

Inoltre mi sembra che tu non ti renda conto di come proseguendo su questa linea gli ambienti consoni rischieranno di essere solo due: quello degli estremisti di destra, oggettivamente indifendibili, e gli ultra-progressisti ossessionati dal politicamente corretto per cui se sei bianco, etero e benestante appartiene ad una sotto-categoria responsabile di tutti i problemi del creato.

O forse è proprio ciò in cui speri, arrivati a questo punto.


QUOTE
2) Molte celebrità con numeri cospicui sui social subiscono un numero di commenti negativi e tentati boicottaggi. Anche questi ultimi possono essere monetizzati e diventare un vantaggio per chi li subisce.


Sarà, nel frattempo le vendite dei suoi libri stanno calando.

Perciò suppongo che a breve dovrà chiedere scusa, ma nel caso dubito che si tratti di un ripensamento sincero.

E a me questo spaventa. Spaventa che una persona debba essere costretta a sacrificare la propria libertà di espressione per la sicurezza della propria carriera. Lo capirei se riguardassero opinioni davvero intolleranti, ma nel momento in cui Joanne Rowling, una autrice che da sempre si è esposta in difesa dei diritti individuali, esprime una sua convinzione netta sull'esistenza dei generi primari precisando che essa non vuole essere la base per togliere tutele ai transessuali credo che sarebbe stato possibile da parte dei suoi "fan" mostrare un pò più di clemenza.
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Loro hanno il diritto di offendere la Rowling, anche con calunnie, per aver dichiarato "sex is real" però io non posso pensare che la loro reazione sia spropositata al contenuto effettivo delle dichiarazioni.


Chi ha detto questo?
Il diritto di offendere non ce l'ha nessuno e può essere sanzionato, sia da chi gestisce i social sia dalla legge.
Il diritto di non essere d'accordo (e di fare consumo critico) invece sì e non importa il numero di persone coinvolte, perchè stando sui social quel tipo di pericolo lo DEVI correre.

Chi ti ha detto che non puoi pensare che quella reazione sia spropositata? Basta che ti limiti a pensarlo, a dirlo e a non fare nessun'altra azione per limitarlo, puoi pensare quel che vuoi... chi te l'ha negato?

Vedi che il vittimismo è contagioso?
E' cercare di bloccare dichiarazioni e pensieri altrui, sebbene ostili (ripeto, SE non vanno verso l'insulto) a essere sbagliato.

Una volta ho sentito uno streamer che si lamentava perché su facebook aveva creato un sito che raccoglieva meme basati sul body shaming e sulle battute sessiste. Secondo la sua logica, LUI poteva divertirsi allegramente a esporre al pubblico sfottò tutte le foto di ragazze sovrappeso che trovava, se poi però ondate di persone sdegnate andavano a contestarlo sui social diventava improvvisamente una cosa sbagliata e una violazione della sua libertà di espressione.

La libertà di espressione è troppo spesso confusa con l'essere intoccabili.
I social accorciano le distanze tra interlocutori e lo stesso VANTAGGIO del poter far sapere a più persone, in poco tempo e in modo pratico ciò che pensi porta con sè l'INEVITABILE ondata di risposte e reazioni che le tue opinioni produrranno.



QUOTE

Perciò blocchiamo pure la discussione scientifica, se i risultati possono portare a far sentire qualcuno offeso.



Le questioni riguardanti l'identità sessuale non hanno niente a che fare con la scienza. E infatti gli scienziati che studiano la sessualità umana e la biologia (a parte quelli coinvolti a vario titolo con movimenti di destra radicale e scuole di rieducazione sessuale) hanno sempre messo in chiaro che il problema giuridico e sociale legato ale scelte personali è una cosa SEPARATA dallo studio biologico dell'uomo.
Quindi non è che si vuole proibire le "discussioni scientifiche", quanto semmai condurle nel LORO specifico ambito, che non è quello delle scelte sociali.
Chi usa a livello argomentativo le scienze per esprimere pareri sulle scelte altrui in realtà lo fa solo per finalità di scorrettezza retorica.
La destra bigotta (che i liberali VERI dovrebbero repellere) ha sempre contestato le scelte di identità sessuale perché OSSESSIONATA dall'idea della PUREZZA ORIGINARIA.
In base a questa idea ci sarebbe uno "stato di natura", una "forma originaria" al quale gli esseri umani devono conformarsi e cercano conforto sull'esistenza di esso dalle scienze.
In realtà queste teorizzazioni hanno basi molto solide. L'antropologia e la storia ci mostrano come nel corso dei millenni l'umanità abbia adottato le strutture sociali e le scelte sessuali che erano più COMODE in termini di adattamento e sopravvivenza.

Quindi come possono gli scienziati, che studiano reazioni chimiche e biologiche, a poter disquisire su scelte che non hanno un criterio matematico per riprodursi, che variano in base a elementi fortemetne soggettivi e determinati dalle idee personali maturate in base a fenomeni puramente sociali?
Sarebbe come tornare a LOMBROSO, come tornare a studiare i CRANI dei delinquenti morti alla ricerca di giustificazioni genetiche del crimine!

Se si vuol parlare di scienza, bisogna farlo nell'ambito delle cose che essa può dimostrare e su cui può intervenire, senza mischiarla alle questioni sociali.

QUOTE

E meno male che più in basso scrivi pure che bisogna accettare il dissenso...


Si ma accettarlo vuol dire anche affrontarlo in una discussione, non invocare la sua scomparsa invocando un fair play tutt'altro che democratico.

QUOTE

Finché ti lasciano lavorare. Cosa che appunto non le viene permesso. E non è certo la prima a cui capita.


Permettimi di farmi una bella risata, a questo punto.
La Rowling non ha perso nessun lavoro e la scelta di non lavorare con lei singolarmente è fatta in piena legittimità.
Quanto a Maya Forstater, lavorava per un ente di beneficienza internazionale.
Oltre ad aver dichiarato cose incompatibili con i valori fondanti dell'associazione (i quali di solito vengono scriti nero su bianco all'atto della fondazione dello stesso) le sue posizioni avrebbero potuto creare un danno concreto alla principale attività dell'ente stesso, ossia la raccolta fondi.
Una persona offesa dalle posizioni della donna avrebbe potuto smettere di dare supporto all'ente e interrompere le donazioni continuative, tanto per dirne una.

La Forstater non lavorava per una normale azienda (fermo restando che tutte possono avere le proprie linee guida) ma per un'associazione fortemente politicizzata e orientata al rispetto delle diversità.

E' come se un neonazista sovranista anti-immigrazione e favorevole alla sanità privata nei paesi in via di sviluppo pretendesse di lavorare in libertà con Emergency o Medici senza Frontiere- Una persona del genere non può stare in quel tipo di associazioni, è incompatibile alla radice con gli scopi che perseguono e può benissimo andare a lavorare coi propri pari.


QUOTE

Inoltre mi sembra che tu non ti renda conto di come proseguendo su questa linea gli ambienti consoni rischieranno di essere solo due: quello degli estremisti di destra, oggettivamente indifendibili, e gli ultra-progressisti ossessionati dal politicamente corretto per cui se sei bianco, etero e benestante appartiene ad una sotto-categoria responsabile di tutti i problemi del creato.



Non credo proprio.
E' tutto il contrario, invece. Io dico che bisogna tollerare l'esistenza di qualsiasi parere, a prescindere dalle gradazioni dall'estremismo verso le posizioni più moderate. Bisogna abituarsi al fatto di vederle quotidianamente contrapposte, perché ormai esistono i social e tutto è in perenne dibattito continuo.

E' comunque sbagliato vedere i problemi della società come responsabilità unica di determinate categorie sociali.
Le categorie sociali sono solo l'espressione di un conflitto tra le parti.

Quando tu dici " non possiamo additare i bianchi-etero-benestanti come responsabili dei problemi del mondo" in realtà non stai difendendo quel particolare stereotipo sociale, ma negando che esista di base un conflitto tra condizioni economiche e aree di provenienza.

E' OGGETTIVO, tanto quanto l'impresentabilità degli estremisti destrorsi nel contesto democratico, dire che se nasci in un paese sottosviluppato hai MENO possibilità di perseguire la tua felicità personale.

Questo non è "dare la colpa ai bianchi" (il solito vittimismo usato per spostare l'asse della discussione) quanto semmai riportare il discorso al vero fulcro del problema, ossia le disuguaglianze.

QUOTE


Sarà, nel frattempo le vendite dei suoi libri stanno calando.


Ah!
Ma come??
Non eri un liberale?
Quindi se la Rowling vende perché parte della sua fanbase si ritiene legittimamente disgustata dalle sue posizioni dobbiamo ACCORRERE a difendere la ricca signora?
E le leggi di mercato che fine hanno fatto?
Se le vendite calano, vuol dire che LEGITTIMAMENTE qualcuno non vuole comprarli più.
Sì, sono conscio del fatto che la strategia del consumo critico da parte di fan o ex ammiratori delusi possa avere una parte in tutto ciò... ma parliamo come sempre di scelte legittime all'interno del libero mercato.
QUOTE

Perciò suppongo che a breve dovrà chiedere scusa, ma nel caso dubito che si tratti di un ripensamento sincero.


Se chiede scusa per soldi, vuol dire che le sue convinzioni non sono abbastanza salde.

Se si tratta solo di un calo di pubblico riferito a una specifica fascia di opinione legata a posizioni di sinistra, può benissimo recuperare le vendite compensandole con quelli che apprezzano quel tipo di uscite.

Pensiamo invece al fatto opposto: secondo te io devo smettere di criticare la Rowling per la preoccupazione che possa perdere qualche migliaio di lettori?

E la salvaguardia del MIO libero pensiero dove va, a finire in quel caso?

QUOTE

E a me questo spaventa. Spaventa che una persona debba essere costretta a sacrificare la propria libertà di espressione per la sicurezza della propria carriera.


E la libertà di espressione di quelli che non sono d'accordo con lei?
Quelli non ti stanno a cuore?
Troppo poveri o poco famosi?
Che strano, se è la libertà di espressione che ti interessa dovresti interrogarti su quella di entrambe le parti in causa, non di una sola.
E' per questo motivo che le tue parole mi puzzano di retorica vittimista.

Sul fatto che una persona possa avere paura che la propria carriera venga danneggiata dalle proprie opinioni estreme, bisogna vedere se sia una paura fondata o se sia semplice paranoia.

QUOTE

Lo capirei se riguardassero opinioni davvero intolleranti, ma nel momento in cui Joanne Rowling, una autrice che da sempre si è esposta in difesa dei diritti individuali, esprime una sua convinzione netta sull'esistenza dei generi primari precisando che essa non vuole essere la base per togliere tutele ai transessuali credo che sarebbe stato possibile da parte dei suoi "fan" mostrare un pò più di clemenza.


Il fatto che una persona si esponga per i diritti individuali non le dà una sorta di "immunità permanente" se nelle successive fasi della sua vita decide di buttare al macero le sue convinzioni solo perché non sopporta di condividere l'idea della propria femminilità coi transessuali.

Io faccio da oltre diciotto anni, nel mio piccolo, attivismo sociale e presto parte del mio tempo ad organizzazioni e comitati che si occupano di salvaguardare i diritti civili. Mettiamo che magari domani mi venga da dire sui social una minchiata tipo: "Tutti quelli che vivono nel Sud Italia sono biologicamente un'altra razza incompatibile con i sapiens. Sto seguendo gli studi di uno scienziato che ha trovato crani di rettiliani in Mesopotamia. E sui rettiliani la scienza è molto divisa, ho chiesto in giro e tutti mi hanno detto BOH!, esclamazione che mi dà il certificato diritto scientifico di chiamare alieni tutti quelli che vivono a Sud di Ancona!".
Se dopo questa uscita venissi criticato a destra e a manca, non è che i miei trascorsi da volontario mi potrebbero dare una qualche patente di immunità contro le critiche.
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Comic (o), hai mai sentito dire che "il medium è il messaggio"? Ieri la "comunità scientifica" era unanimemente d'accordo che sulla pianura padana ci sarebbe stato bel tempo e perciò le previsioni meteo sono durate dieci secondi . Avessero dovuto coprire quattro ore di diretta? Chiaro che avrebbero sbarellato su su "Greta" e i "Gretini", s-ragionando su un orizzonte temporale non tanto vicino da poter essere verificato e non tanto lontano da generare un totale disincantato menefreghismo. E, vuoi perché Al Bano c'ha la terra agricola, vuoi perché la Rowling me la puoi spendere dai bambini agli adulti , ci ficchi dentro un po' di Vip's; a dichiarare cose già sentite pure al bar sport di Offanengo, ma vuoi mettere la ratifica degli "autorevoli", signora mia?

Eppoi , cazzo, mi vieni a parlare di rischio di polarizzazione? Che non serve mica essere transessuali per concionare di transessualità??
Non serve neanche essere Cristiano Ronaldo per dire "Bevete Coca-cola!" ed venir pagati per questo cifre oscene...Te lo posso dire pure io e aggratis...Che c'è , non ti fidi; o per non sembrare malfidente demandi alla "Comunità scientifica" non unanime sulle riserve verso le bibite gassate e zuccherate?

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