Scuola internazionale di Comics, buona o rubasoldi?
giokkio |
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Yellow Kid
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Be so che la maggior parte di voi è autodidatta, e anche io! Comunque visto che tra due annetti finisco le superiori vorrei iscrivermi alla Scuola internazionale di comics. Visto che il corso fumetto costa circa 1000 euri l'anno volevo chiedere il vostro parere! Questo genere di scuole è consigliabile? Visto che sogno di fare fumetti da quando pensavo che i bambini venissero portati dalle cicogne (Piccolo ) non voglio perdere tempo e dedicarmi subito a imparare!
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Zak Fett |
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Asterix
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Qualcuno che l'ha frequentata può dirci com'è?
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Pierz |
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Spirito con la Scure
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Se ti serve o no lo puoi sapere solo te. Per me è stata essenziale. Quando sono entrato mi ero da poco diplomato in un istituto tecnico, le uniche cose che avevo disegnato erano... nulla. Basi di disegno zero (e non è un modo di dire... prima di allora avevo usato le matite solo per circuiti elettrici e per pulirmi le unghie [cit]) Il lato peggiore di una scuola così è che spesso gli alunni tendono a diventare cloni degli insegnanti, ma lo stile personale è una cosa che ognuno deve trovarsi da se tirando fuori le palle. Se uno fa l'autodidatta probabilmente diventerà lo stesso clone di un autore che gli piace, se non tira fuori la personalità. Per me è stato essenziale, dicevo, non solo per capire come si tiene in mano una matita, o come si usa un pennello, o come si fa una prospettiva, o per l'anatomia (tutte cose che puoi imparare anche su internet, o che già sai se esci da un liceo artistico). Per me è stato essenziale per capire il linguaggio e la cultura del fumetto. Ne sono entrato perché leggevo tanti fumetti, ma poi ho scoperto che non li capivo. Ne sono entrato che conoscevo solo Bagley e McFarlane, e ho detto tutto. Adesso quel poco che so disegnare lo devo tutto alla scuola internazionale di comics (io a Jesi ho frequentato), ma ancora non mi sento nè arrivato, nè onestamente pubblicabile, ma perché sono io che non disegno 2 ore al giorno come dovrei, come mi hanno insegnato alla scuola. Poi... vabbè, mò faccio le vignette idiote disegnate male, ma anche lì non ci sarei mai arrivato senza conoscere le basi del fumetto. E le basi del fumetto le ho imparate alla scuola. Ma è anche probabile che ero io pigro, forse avrei raggiunto gli stessi risultati autonomamente, chi lo sa. Io, ad oggi, non rimpiango per niente quei mesi passati in fabbrica per pagarmi la scuola di comics, rinunciando a comprare una macchina come avrebbero fatto tutti i miei coetanei. Però rileggiti la prima riga del messaggio [tra parentesi, di ragazzi che frequentavano con me, alcuni non hanno trovato lavoro nei fumetti, alcuni "collaborano" per ""editori"" che non pagano o pagano male, ma altri lavorano per Marvel e Bonelli]
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Space Surfer |
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Little Nemo
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Inizialmente anch'io avevo optato per l'iscrizione alla Scuola del Fumetto di Jesi, ma alla fine mi sono iscritto al di Urbino, che frequenterò dal prossimo anno, per la vicinanza. Da quello che ho visto mi è sembrato un corso abbastanza valido per il fumetto e l'illustrazione e non costa nemmeno molto l'iscrizione annuale.
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fiocotram |
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Uberlogorrea
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Una scuola di fumetto NON ti farà diventare un fumettista professionista... quello dipende unicamente dal tempo che sei disposto a passare al tavolo da disegno per migliorarti e affrontare i tuoi primi lavoretti malpagati o basati su semplici pacche sulle spalle:lol: Tuttavia, se ne frequenti una con costanza e passione, e magari ci ritrovi compagni stimolanti o professori di cui conosci i lavori e che già stimi, ti farà imparare le stesse cose che impareresti da autodidatta MA con la metà del tempo. Ti aiuterà a correggere gli errori di percorso abbreviando e facilitandolo. Ti fornirà il confronto spassionato con compagni e insegnanti, ti insegnerà a lavorare in gruppo, e tutte quelle cose meravigliose che non si imparano chiusi in stanza. Ti insegnerà a guardare i fumetti con occhio diverso e a valutarli più criticamente. Ti aiuterà ad accettare le prime stroncature di disegni che credevi bellissimi, aiutandoti a capire dove sbagli, e a sopportare le cocenti delusioni del tuo ego...e siccome alla fine sei pur sempre in una classe, una risata con i compagni o una sigaretta fumata in corridoio col prof ti aiuterà a capire la tua strada, motivandoti in caso di notizie su concorsi nazionali a cui potresti partecipare, e facendoti imparare aneddoti sul mondo del fumetto nel quale vorresti entrare, aiutandoti a capirlo meglio. E ricordati sempre che, anche se sei la persona più promettente dell'universo, nel mondo del fumetto va avanti soltanto chi si fa un mazzo come una casa. Se frequenti il corso, affrontalo seriamente, non solo perché ci sprechi soldi, ma perché è l'unico modo per imparare.
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the_wolfman89 |
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Asterix
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QUOTE (Pierz @ Venerdì, 11-Giu-2010, 13:18) | Se ti serve o no lo puoi sapere solo te.
Per me è stata essenziale. Quando sono entrato mi ero da poco diplomato in un istituto tecnico, le uniche cose che avevo disegnato erano... nulla. Basi di disegno zero (e non è un modo di dire... prima di allora avevo usato le matite solo per circuiti elettrici e per pulirmi le unghie [cit])
Il lato peggiore di una scuola così è che spesso gli alunni tendono a diventare cloni degli insegnanti, ma lo stile personale è una cosa che ognuno deve trovarsi da se tirando fuori le palle. Se uno fa l'autodidatta probabilmente diventerà lo stesso clone di un autore che gli piace, se non tira fuori la personalità.
Per me è stato essenziale, dicevo, non solo per capire come si tiene in mano una matita, o come si usa un pennello, o come si fa una prospettiva, o per l'anatomia (tutte cose che puoi imparare anche su internet, o che già sai se esci da un liceo artistico). Per me è stato essenziale per capire il linguaggio e la cultura del fumetto.
Ne sono entrato perché leggevo tanti fumetti, ma poi ho scoperto che non li capivo. Ne sono entrato che conoscevo solo Bagley e McFarlane, e ho detto tutto.
Adesso quel poco che so disegnare lo devo tutto alla scuola internazionale di comics (io a Jesi ho frequentato), ma ancora non mi sento nè arrivato, nè onestamente pubblicabile, ma perché sono io che non disegno 2 ore al giorno come dovrei, come mi hanno insegnato alla scuola.
Poi... vabbè, mò faccio le vignette idiote disegnate male, ma anche lì non ci sarei mai arrivato senza conoscere le basi del fumetto. E le basi del fumetto le ho imparate alla scuola.
Ma è anche probabile che ero io pigro, forse avrei raggiunto gli stessi risultati autonomamente, chi lo sa.
Io, ad oggi, non rimpiango per niente quei mesi passati in fabbrica per pagarmi la scuola di comics, rinunciando a comprare una macchina come avrebbero fatto tutti i miei coetanei.
Però rileggiti la prima riga del messaggio
[tra parentesi, di ragazzi che frequentavano con me, alcuni non hanno trovato lavoro nei fumetti, alcuni "collaborano" per ""editori"" che non pagano o pagano male, ma altri lavorano per Marvel e Bonelli] |
Posso chiederti se adesso la scuola internazionale ha a che vedere con il lavoro che svolgi? Nel senso, lavori nel campo fumettistico? Perchè io avevo intenzione di cominciare proprio con la scuola internazionale per poi se possibile cercare qualcosa direttamente in America, dove il settore fumettistico è sicuramente più ricco di quanto possa essere quì in Italia. Devo infrangere i miei sogni oppure posso continuare a stringere quel barlume di speranza di una vita in cui il fumetto mi dia almeno di che sfamarmi?
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Pierz |
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Spirito con la Scure
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QUOTE (the_wolfman89 @ Sabato, 12-Giu-2010, 02:55) | Posso chiederti se adesso la scuola internazionale ha a che vedere con il lavoro che svolgi? Nel senso, lavori nel campo fumettistico? Perchè io avevo intenzione di cominciare proprio con la scuola internazionale per poi se possibile cercare qualcosa direttamente in America, dove il settore fumettistico è sicuramente più ricco di quanto possa essere quì in Italia. Devo infrangere i miei sogni oppure posso continuare a stringere quel barlume di speranza di una vita in cui il fumetto mi dia almeno di che sfamarmi? |
Secondo-lavoro nel campo dei fumetti, sì (dopo circa 3 anni di "collaborazioni" e un'autoproduzione). Ma, ti ripeto, ne conosco 2 che ancora non trovano da lavorare coi fumetti, e ne conosco uno che lavora in marvel e 2 che lavorano in bonelli. Ma mica è una scuola che ti fa diventare fumettista, eh. Ti aiuta là dove te non sapresti come muoverti (per dire, le prime fiere le ho fatte con la scuola, che ci portavano a Lucca - Napoli - Mantova - alcuni sono andati con i professori pure ad Angoulemme e New York), e avere qualcuno lì che ti dice dove andare a far vedere i lavori, che prima di andare in fiera ti ha aiutato a preparare un book decente, che ti indirizza verso quegli editori che potrebero essere interessati al tuo stile più di altri (e che magari manco sapevi esistessero) son tutti aiuti importanti, ma non è automatico che poi troverai un lavoro. Quello dipende da te soltanto. E sicuramente potresti trovarlo pure senza scuola (magari becchi Jim Lee che sta per essere violentato in un vicolo e lo salvi, magari poi si sdebita ), ma questo te lo deve raccontare qualcuno che ha fatto un viaggio autodidatta, non io. Io, senza Scuola, starei ancora lì a venerare Liefield e non avrei mai visto i miei disegni in fumetteria.
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the_wolfman89 |
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Asterix
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QUOTE (Pierz @ Sabato, 12-Giu-2010, 10:34) | QUOTE (the_wolfman89 @ Sabato, 12-Giu-2010, 02:55) | Posso chiederti se adesso la scuola internazionale ha a che vedere con il lavoro che svolgi? Nel senso, lavori nel campo fumettistico? Perchè io avevo intenzione di cominciare proprio con la scuola internazionale per poi se possibile cercare qualcosa direttamente in America, dove il settore fumettistico è sicuramente più ricco di quanto possa essere quì in Italia. Devo infrangere i miei sogni oppure posso continuare a stringere quel barlume di speranza di una vita in cui il fumetto mi dia almeno di che sfamarmi? |
Secondo-lavoro nel campo dei fumetti, sì (dopo circa 3 anni di "collaborazioni" e un'autoproduzione). Ma, ti ripeto, ne conosco 2 che ancora non trovano da lavorare coi fumetti, e ne conosco uno che lavora in marvel e 2 che lavorano in bonelli. Ma mica è una scuola che ti fa diventare fumettista, eh. Ti aiuta là dove te non sapresti come muoverti (per dire, le prime fiere le ho fatte con la scuola, che ci portavano a Lucca - Napoli - Mantova - alcuni sono andati con i professori pure ad Angoulemme e New York), e avere qualcuno lì che ti dice dove andare a far vedere i lavori, che prima di andare in fiera ti ha aiutato a preparare un book decente, che ti indirizza verso quegli editori che potrebero essere interessati al tuo stile più di altri (e che magari manco sapevi esistessero) son tutti aiuti importanti, ma non è automatico che poi troverai un lavoro. Quello dipende da te soltanto. E sicuramente potresti trovarlo pure senza scuola (magari becchi Jim Lee che sta per essere violentato in un vicolo e lo salvi, magari poi si sdebita ), ma questo te lo deve raccontare qualcuno che ha fatto un viaggio autodidatta, non io. Io, senza Scuola, starei ancora lì a venerare Liefield e non avrei mai visto i miei disegni in fumetteria. |
Grazie Pierz, sei un grande!!! Spero di seguire le tue orme... Tu mi sai dire se c'è un test di ingresso alla scuola internazionale di comics? Funziona come l'accademia del fumetto?
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Pierz |
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Spirito con la Scure
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QUOTE (the_wolfman89 @ Sabato, 12-Giu-2010, 14:02) | QUOTE (Pierz @ Sabato, 12-Giu-2010, 10:34) | QUOTE (the_wolfman89 @ Sabato, 12-Giu-2010, 02:55) | Posso chiederti se adesso la scuola internazionale ha a che vedere con il lavoro che svolgi? Nel senso, lavori nel campo fumettistico? Perchè io avevo intenzione di cominciare proprio con la scuola internazionale per poi se possibile cercare qualcosa direttamente in America, dove il settore fumettistico è sicuramente più ricco di quanto possa essere quì in Italia. Devo infrangere i miei sogni oppure posso continuare a stringere quel barlume di speranza di una vita in cui il fumetto mi dia almeno di che sfamarmi? |
Secondo-lavoro nel campo dei fumetti, sì (dopo circa 3 anni di "collaborazioni" e un'autoproduzione). Ma, ti ripeto, ne conosco 2 che ancora non trovano da lavorare coi fumetti, e ne conosco uno che lavora in marvel e 2 che lavorano in bonelli. Ma mica è una scuola che ti fa diventare fumettista, eh. Ti aiuta là dove te non sapresti come muoverti (per dire, le prime fiere le ho fatte con la scuola, che ci portavano a Lucca - Napoli - Mantova - alcuni sono andati con i professori pure ad Angoulemme e New York), e avere qualcuno lì che ti dice dove andare a far vedere i lavori, che prima di andare in fiera ti ha aiutato a preparare un book decente, che ti indirizza verso quegli editori che potrebero essere interessati al tuo stile più di altri (e che magari manco sapevi esistessero) son tutti aiuti importanti, ma non è automatico che poi troverai un lavoro. Quello dipende da te soltanto. E sicuramente potresti trovarlo pure senza scuola (magari becchi Jim Lee che sta per essere violentato in un vicolo e lo salvi, magari poi si sdebita ), ma questo te lo deve raccontare qualcuno che ha fatto un viaggio autodidatta, non io. Io, senza Scuola, starei ancora lì a venerare Liefield e non avrei mai visto i miei disegni in fumetteria. |
Grazie Pierz, sei un grande!!! Spero di seguire le tue orme... Tu mi sai dire se c'è un test di ingresso alla scuola internazionale di comics? Funziona come l'accademia del fumetto? |
Ti auguro di seguire le orme di chi ci campa, onestamente Comunque... "test d'ingresso" per modo di dire: porti tuoi disegni a far vedere e valutano, ma alla fine il corso parte dalle basi, da zero proprio, quindi penso i disegni vogliano vederli giusto per conoscerti un po'. Ma vai e chiedi (magari chiamando prima), un giro e due chiacchere le fai direttamente con loro (a gratis) e ti togli molti dubbi
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the_wolfman89 |
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Asterix
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QUOTE (Pierz @ Sabato, 12-Giu-2010, 17:51) | QUOTE (the_wolfman89 @ Sabato, 12-Giu-2010, 14:02) | QUOTE (Pierz @ Sabato, 12-Giu-2010, 10:34) | QUOTE (the_wolfman89 @ Sabato, 12-Giu-2010, 02:55) | Posso chiederti se adesso la scuola internazionale ha a che vedere con il lavoro che svolgi? Nel senso, lavori nel campo fumettistico? Perchè io avevo intenzione di cominciare proprio con la scuola internazionale per poi se possibile cercare qualcosa direttamente in America, dove il settore fumettistico è sicuramente più ricco di quanto possa essere quì in Italia. Devo infrangere i miei sogni oppure posso continuare a stringere quel barlume di speranza di una vita in cui il fumetto mi dia almeno di che sfamarmi? |
Secondo-lavoro nel campo dei fumetti, sì (dopo circa 3 anni di "collaborazioni" e un'autoproduzione). Ma, ti ripeto, ne conosco 2 che ancora non trovano da lavorare coi fumetti, e ne conosco uno che lavora in marvel e 2 che lavorano in bonelli. Ma mica è una scuola che ti fa diventare fumettista, eh. Ti aiuta là dove te non sapresti come muoverti (per dire, le prime fiere le ho fatte con la scuola, che ci portavano a Lucca - Napoli - Mantova - alcuni sono andati con i professori pure ad Angoulemme e New York), e avere qualcuno lì che ti dice dove andare a far vedere i lavori, che prima di andare in fiera ti ha aiutato a preparare un book decente, che ti indirizza verso quegli editori che potrebero essere interessati al tuo stile più di altri (e che magari manco sapevi esistessero) son tutti aiuti importanti, ma non è automatico che poi troverai un lavoro. Quello dipende da te soltanto. E sicuramente potresti trovarlo pure senza scuola (magari becchi Jim Lee che sta per essere violentato in un vicolo e lo salvi, magari poi si sdebita ), ma questo te lo deve raccontare qualcuno che ha fatto un viaggio autodidatta, non io. Io, senza Scuola, starei ancora lì a venerare Liefield e non avrei mai visto i miei disegni in fumetteria. |
Grazie Pierz, sei un grande!!! Spero di seguire le tue orme... Tu mi sai dire se c'è un test di ingresso alla scuola internazionale di comics? Funziona come l'accademia del fumetto? |
Ti auguro di seguire le orme di chi ci campa, onestamente Comunque... "test d'ingresso" per modo di dire: porti tuoi disegni a far vedere e valutano, ma alla fine il corso parte dalle basi, da zero proprio, quindi penso i disegni vogliano vederli giusto per conoscerti un po'. Ma vai e chiedi (magari chiamando prima), un giro e due chiacchere le fai direttamente con loro (a gratis) e ti togli molti dubbi |
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E sicuramente potresti trovarlo pure senza scuola (magari becchi Jim Lee che sta per essere violentato in un vicolo e lo salvi, magari poi si sdebita tongue1.gif ), ma questo te lo deve raccontare qualcuno che ha fatto un viaggio autodidatta, non io. Io, senza Scuola, starei ancora lì a venerare Liefield e non avrei mai visto i miei disegni in fumetteria.
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QUOTE (Pierz @ Venerdì, 11-Giu-2010, 12:18) | [tra parentesi, di ragazzi che frequentavano con me, alcuni non hanno trovato lavoro nei fumetti, alcuni "collaborano" per ""editori"" che non pagano o pagano male, ma altri lavorano per Marvel e Bonelli] |
e questo vale per qualunque scuola. non è che tutti quelli che fanno economia diventano direttori generali di una banca. Come in tutte le cose c'è chi va avanti e chi si ferma, c'è chi non avendo fatto nessuna scuola diventa molto meglio di chi ne ha fatte mille e c'è chi va avanti grazie ad amicizie e spinte, o botte di culo assolutamente inspiegabili.
detto questo però una scuola che ti insegna le basi, la tecnica, lo sguardo critico, l'occhio della madre, è sempre di grande aiuto in tutti i campi.
Pensa che alla mia veneranda età, facendo un lavoro che non c'entra nulla con il fumetto e non sapendo disegnare, vorrei iscrivermi per frequentare il corso di sceneggiattura per dar sfogo alle millemila idee malate che mi girano in mente praticamente da sempre.
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fiocotram |
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Io ho fatto Scuola di Fumetto a Bologna (adesso non c'è più, era La Nuova Eloisa). Non mi pento affatto, è stata un'esperienza stupenda. Non mi ha trasformato in un fumettista, non mi ha aiutato a disegnare meglio (cagare facevo prima e cagare faccio ora ) ma mi ha fatto capire TANTE cose del media che ho amato di più in vita mia e mi ha fatto capire anche dove indirizzare la mia creatività (o dove non indirizzarla). E' chiaro che un investimento in termini di scuola privata va fatto anche scommettendo sulle proprie capacità e sull'effettiva eventualità che valga solo come "cultura personale" e che possa finire per non essere ripagato, se non in termini esclusivamente rivolti alla crescita personale, come è successo a me. Ma considerate anche che tutti i miei compagni di classe che sapevano disegnare OGGI sono entrati nel professionismo. Chi con Marvel, chi con Bonelli o Aurea. Quindi è una scommessa che vale sempre la pena fare e che nel peggiore dei casi ti avrà comunque cambiato. Meglio fare le cose che poi rimpiangerle.
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