Comics Gate colpisce ancora: Tom King vs Jae Lee, ... che lo manda a quel paese!
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Kerdik |
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Credo che in alcuni casi siano entrati in gioco avvocati e tribunali, stavolta non si fermano al buffetto.
Anch'io, comunque, confesso una certa confusione. Non mi è chiaro quanto una data casa editrice sia DAVVERO collegata al movimento (magari ha solo approfittato della prescrizione di certi autori da qualche grossa etichetta per rimpolpare/upgradare il proprio rooster), quanto le logiche del movimento si riflettano nelle logiche dei prodotti o della produzione (esempio: ci sono femminucce nella Dynamite?), quanto le degenerazioni di un esercito di troll siano sovrapponibili a un discorso magari più sensato originario e così via.
Nello specifico di Jae Lee, poi, ci si può legittimamente chiedere quanto fosse informato/disinformato... qualcuno magari vive nei social, altri rifiutano allegramente internet. il "non poteva non sapere", se persino noi qui, in un forum di appassionati, stiamo a chiederci vicendevolmente lumi, be'...
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Kerdik |
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Per dire, al mio primo tasto "invio", ho scoperto che la Simone ha appena rinunciato a pubblicare una serie con la Dynamite... editore con cui, però, aveva già lavorato in precedenza. Rinforzando quindi le mie perplessità...
Se ci lavorano donne, pubblica personaggi femminili, le storie non hanno contenuti omofobi e così via... il fatto che ci faccia lavorare anche qualcuno di provato valore professionale che ha convinzioni discutibili (ma non criminali*) mi sembra un po' pochino per criminalizzare in toto un editore.
*mi spiego, riferito al pensiero di un ipotetico singolo e non del movimento con le sue perversioni: se sei omofobo è un discorso e vai castigato, se pensi che la politica "inclusive" della Marvel, nei modi in cui è fatta, sia dannosa o inutile per il mercato (e magari per la stessa causa), un altro.
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Kerdik |
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Homo Superior
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QUOTE (Denny Colt @ Lunedì, 03-Ago-2020, 10:15) | QUOTE (Kerdik @ Lunedì, 03-Ago-2020, 13:53) | Se ci lavorano donne, pubblica personaggi femminili, le storie non hanno contenuti omofobi e così via... il fatto che ci faccia lavorare anche qualcuno di provato valore professionale che ha convinzioni discutibili (ma non criminali*) mi sembra un po' pochino per criminalizzare in toto un editore. |
La presa di posizione di chi ha deciso di smettere di lavorare per la Dynamite dipende dal fatto che la casa editrice ha finanziato opere di membri del comicsgate (nello specifico qualche variant cover in cui compaiono anche i personaggi dei fumetti da loro ideati) e per la partecipazione del suo capo agli streaming del gruppo.
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Oh, e già questo è un altro discorso!
E arriviamo alla domanda successiva, però: se il comicsgate non è un'associazione con tanto di tessera (come mi sembra di capire), come si fa a stabilire se qualcuno ne faccia parte? e, di nuovo, è lecito confondere le opinioni del gruppo streaming con quelli dei troll? Le liste di prescrizione chi le fa?
Per dirti, l'opinione da me espressa nella parte asteriscata basta a fare di me un comicsgataro?
ripeto, il comicsgate in assoluto mi fa venire le bolle. ma me le fa venire anche lo stereotipare pensieri e posizioni altrui, criminalizzandole, in assenza di adeguata analisi (soprattutto quando ne va della vita professionale di qualcuno che magari ha una famiglia da mantenere). E proprio perché sarei severissimo con la condanna.
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Lanterna Verde
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QUOTE (Kerdik @ Lunedì, 03-Ago-2020, 18:48) | QUOTE (Denny Colt @ Lunedì, 03-Ago-2020, 10:15) | QUOTE (Kerdik @ Lunedì, 03-Ago-2020, 13:53) | Se ci lavorano donne, pubblica personaggi femminili, le storie non hanno contenuti omofobi e così via... il fatto che ci faccia lavorare anche qualcuno di provato valore professionale che ha convinzioni discutibili (ma non criminali*) mi sembra un po' pochino per criminalizzare in toto un editore. |
La presa di posizione di chi ha deciso di smettere di lavorare per la Dynamite dipende dal fatto che la casa editrice ha finanziato opere di membri del comicsgate (nello specifico qualche variant cover in cui compaiono anche i personaggi dei fumetti da loro ideati) e per la partecipazione del suo capo agli streaming del gruppo.
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Oh, e già questo è un altro discorso!
E arriviamo alla domanda successiva, però: se il comicsgate non è un'associazione, come si fa a stabilire se qualcuno ne faccia parte? e, di nuovo, è lecito confondere le opinioni del gruppo streaming con quelli dei troll? Le liste di prescrizione chi le fa?
Per dirti, l'opinione da me espressa nella parte asteriscata basta a fare di me un comicsgataro?
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Penso che stabilire chi ne faccia parte sia oltremodo facile visto che sono loro stessi a cercare di farsi sentire il più possibile, non cercano certo di nascondersi anzi, cercano di ampliare i loro ranghi il più possibile (cercando di cooptare anche i morti, vedi Darwyn Cooke). Nel loro caso poi, non si tratta di valutare come viene realizzata la politica di inclusione, quanto proprio il fatto che questa esista, cosa abbastanza diversa. E se può essere legittimo assoldare un autore che si ritiene valido al di là delle sue opinioni politiche ecc, se si decide di spalleggiarle finanziandole è altrettanto legittimo che chi la pensa diversamente decida di interrompere la sua collaborazione. E infatti la Dynamite ha fatto .
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Kerdik |
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Danny, non mi hai risposto. Io parlo di CASE EDITRICI e di AUTORI.
Parliamo di professionisti, di padri, di figli, di famiglie da sostenere. Prima di danneggiare una qualsiasi professione pretendo CICCIA.
PENSI che sia abbastanza facile non è una risposta.
Tu poi dai per certo che GLI AUTORI siano contrari all'inclusione. Ripeto la mia domanda, la mia posizione potrebbe astrattamente bastare a farmi etichettare come Comicsgater? Io non sono contrario alle trasformazioni (ho fatto il tifo per un thor trasformato in rana!). Né al fare politica per mezzo della narrazione, soprattutto se si tratta di educare alla tolleranza. Ritengo che le parabole di Hulk e Visione, i turbamenti di Valchiria letti in gioventù abbiano fatto di me una persona migliore... ma penso anche che molte delle trovate dell'ultimo decennio siano soltanto una nuova versione delle copertine metallizzate, trovate commerciali volte a nascondere una relativa stasi creativa del settore. Sintomo, specifico, non certo il male (tradotto: ho smesso di comprare, non mi sono certo messo a inveire in rete) Non per questo sono un omofobo razzista e sessista... sbaglio? e chiedo, di nuovo... siamo SICURI che la posizione di TUTTI gli AUTORI (non di troll, frustrati e flammatori) coinvolti sia contraria IN ASSOLUTO, e non simile alla mia? Chiedo, eh?
E ancora... è giusto sovrapporre ART e ARTIST? Se un autore ha opinioni politiche (non criminali) a noi sgradite che non si traducono in uno straccio di istigazione a delinquere all'interno dell'opera... siamo sicuri che sia giusto censurarlo o ostracizzarlo? Anche perché una volta che il principio passa lo step successivo potrebbe essere quello di abbassare sempre più l'asticella di ciò che è sgradito... e lo troverei MOLTO pericoloso.
Sul "passo indietro", io vedo in primis un editore che rivendica di non avere mai praticato politiche esclusive... e in questo i fatti gli danno ragione: personaggi femminili, redattrici, autrici, ci sono state. Quindi non fa un passo indietro, ma riporta sotto i riflettori i passi passati: "Dynamite Entertainment is a partner in the fight for equality and inclusion. Our company was founded on these core values more than 15 years ago and they are essential to the creative process – the work of visionary artists and entrepreneurs – that we are passionate about. Intolerance has no place in our company or our industry."
Ripeto, io sto continuando a farmi domande. Il mio sospetto è che si tratti di fesserie amplificate dal contesto dell'isteria filotrump/antitrump, e mi permetto di fare l'avvocato del diavolo. Dove per diavolo, ribadisco ancora, intendo i singoli professionisti, e non la sbavante orda di troll internettarola.
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