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> Morrison vs Moore, la sfida del secolo
 
mgcgio
Inviato il: Lunedì, 24-Dic-2018, 17:34
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Asterix
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@fiocotram: intendevo dire che non credo che, in futuro, Moore e Morrison sforneranno ancora grandi opere (spero di sbagliarmi, naturalmente).

Sono d'accordo, non ci sono grandi autori nel fumetto seriale angloamericano, a parte quelli da te citati.
Per me, nemmeno Tom King, che ha scritto sì delle ottime miniserie, ma nessuna ai livelli di Moore e Morrison. E la sua gestione su Batman, almeno limitatamente a quanto da me già letto (i primi 5 tp americani), è deludente, a livello di scrittura (secondo me).
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Starshadow
Inviato il: Martedì, 25-Dic-2018, 01:50
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Diavolo Rosso
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Ricordiamo che Tom è nel giro da tre-quattro (?) anni?
In ogni caso, ad oggi vi è una fuga dei cervelli verso altri lidi decisamente più remunerativi, ove dar sfogo alla propria creatività.

@fioco: adesso mi hai incuriosito col fumetto su Hitler...
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absoluto
Inviato il: Martedì, 25-Dic-2018, 02:36
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Fletto i muscoli e sono nel vuoto
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Fioco alla tua lista aggiungerei il Millar di Authority e Ultimates che, piaccia o meno, ha di fatto modificato il modo di raccontare super-eroi.

Um po‘ stiracchiato potrebbe starci pure il primo Bendis.

Però è inegabile: dopo quella cerchia d‘autori, nessuno ha praticamente più spostato l‘asticella...
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fiocotram
Inviato il: Martedì, 25-Dic-2018, 02:52
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Uberlogorrea
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Purtroppo non lo vedremo mai in italia. Praticamente si basa su un presunto soggiorno a Liverpool che Hitler fece dalla sorella per circa tre anni. E' una storia psichedelica, surreale, che usa la figura scomoda del genocida Adolf per mettere in scena una critica all'Inghilterra Thatcheriana. Ha provocato problemi pure a Morrison stesso, accusato dai quotidiani inglesi di essere un neonazista. Così, tutte le copie sono state ritirate dalla stessa casa editrice che lo aveva stampato e quindi non è più possibile reperirlo a parte torrenti e quant'altro. Pare che nemmeno Morrison ne possieda una copia fisica.



A proposito, giusto per far presente quanto il lavoro di Morrison alla Marvel sia stato cagato poco e male (il che depone molto a sfavore dei Marvel fan e sdogana parecchio quelli DC, che ben stretto se lo sono tenuto e gli hanno lasciato mettere mano praticamente a TUTTI i loro supereroi più importanti) è significativo notare come in tante discussioni su Morrison la miniserie sui FQ 1,2,3,4(una delle più revisioniste mai scritte per la Marvel) non sia stata citata nemmeno di striscio.
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Moreno Roncucci
Inviato il: Martedì, 25-Dic-2018, 04:19
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Detective dell'Impossibile
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QUOTE (fiocotram @ Martedì, 25-Dic-2018, 01:52)
A proposito, giusto per far presente quanto il lavoro di Morrison alla Marvel sia stato cagato poco e male (il che depone molto a sfavore dei Marvel fan e sdogana parecchio quelli DC, che ben stretto se lo sono tenuto e gli hanno lasciato mettere mano praticamente a TUTTI i loro supereroi più importanti) è significativo notare come in tante discussioni su Morrison la miniserie sui FQ 1,2,3,4(una delle più revisioniste mai scritte per la Marvel) non sia stata citata nemmeno di striscio.

Perché hanno cercato di dimenticarla?

Io almeno volevo farlo, e c'ero pure riuscito finché adesso me l'hai pure ricordata... l'ennesimo esempio di un Morrison che arriva e per "stupire", per "fare il divo", se ne frega dei personaggi e del loro senso...

Autori così li inquadri subito: li metti su una serie e la prima cosa che pensano cos'è? Fare nuove "rivelazioni" sulle origini.

Dà il senso di quanto siano autoreferenziali, parlano di cose che interessano solo a loro e a pochi fan: ma ad un fantomatico nuovo lettore cosa gliene frega? Poi piangono che la gente non legge fumetti...


--------------------
Ciao,
/\/\oreno.
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mgcgio
Inviato il: Martedì, 25-Dic-2018, 11:45
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Asterix
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QUOTE (Moreno Roncucci @ Martedì, 25-Dic-2018, 03:19)
QUOTE (fiocotram @ Martedì, 25-Dic-2018, 01:52)
A proposito, giusto per far presente quanto il lavoro di Morrison alla Marvel sia stato cagato poco e male (il che depone molto a sfavore dei Marvel fan e sdogana parecchio quelli DC, che ben stretto se lo sono tenuto e gli hanno lasciato mettere mano praticamente a TUTTI i loro supereroi più importanti) è significativo notare come in tante discussioni su Morrison la miniserie sui FQ  1,2,3,4(una delle più revisioniste mai scritte per la Marvel) non sia stata citata nemmeno di striscio.

Perché hanno cercato di dimenticarla?

Io almeno volevo farlo, e c'ero pure riuscito finché adesso me l'hai pure ricordata... l'ennesimo esempio di un Morrison che arriva e per "stupire", per "fare il divo", se ne frega dei personaggi e del loro senso...

Autori così li inquadri subito: li metti su una serie e la prima cosa che pensano cos'è? Fare nuove "rivelazioni" sulle origini.

Dà il senso di quanto siano autoreferenziali, parlano di cose che interessano solo a loro e a pochi fan: ma ad un fantomatico nuovo lettore cosa gliene frega? Poi piangono che la gente non legge fumetti...

A me 1234 piace molto, la trovo una splendida celebrazione del quartetto.

Del resto, è vero che Morrison è più a suo agio nella DC che nella Marvel, probabilmente per lo stesso motivo per cui io preferisco (in generale) la DC alla Marvel: c'è più varietà e più libertà, ed un approccio al supereroismo più affascinante (ovviamente tutto IMHO).

Vorrei però dire una cosa. Una cosa tipo "Dà il senso di quanto siano autoreferenziali, parlano di cose che interessano solo a loro e a pochi fan" la leggo spesso, riguardo a Morrison ed altri... ma non ha senso. Se davvero le sue cose interessano solo a lui e "pochi" fan, non si capisce come mai abbia successo.
E' la tipica frase che dice chi è convinto che i propri "gusti" ed interessi siano in qualche modo "universali", condivise da tutti, e quello che non rientra nei suoi interessi, non rientri negli interessi di quasi nessuno.
Va benissimo che non ti piaccia Morrison e le sue "tematiche", le sue storie, il suo modo di narrare, quello che vuoi. Ma pensare che, visto che non scrive cose che interessano a TE, sia un autore autoreferenziale, rende TE una persona autoreferenziale.

A me non piace Garth Ennis, per dire. Non mi sognerei mai di dire che ciò che scrive interessa solo a lui ed a pochi fan.
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Moreno Roncucci
Inviato il: Martedì, 25-Dic-2018, 23:33
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QUOTE (mgcgio @ Martedì, 25-Dic-2018, 10:45)
Vorrei però dire una cosa. Una cosa tipo "Dà il senso di quanto siano autoreferenziali, parlano di cose che interessano solo a loro e a pochi fan" la leggo spesso, riguardo a Morrison ed altri... ma non ha senso. Se davvero le sue cose interessano solo a lui e "pochi" fan, non si capisce come mai abbia successo.

Dipende: per te "successo" è essere famoso nelle fanzine e nelle riviste per i fan sfegatati?
Vuol dire vendere 15.000 copie dei tuoi personaggi e poco più di 100.000 quando scrivi personaggi già affermati, in crossover che avrebbero venduto lo stesso senza di te?

Fammi un conticino, dai: guarda le vendite medie di Batman prima di Morrison, e le vendite medie di Batman alla fine del periodo di Morrison, esclusi "eventi". E vediamo la differenza. E se è positiva.

Tutto dipende dalla definizione di "successo". Vincere premi? Chiaverotti anni fa ha vinto il premio di Miglior sceneggiatore a Lucca Comics (non ancora games). Morrison no. O invece parli del vendere? Chiaverotti è arrivato a vendere sul mezzo milione di copie ogni mese per anni. Morrison no.
Chiaverotti è un autore di maggior successo di Morrison?

Chiaverotti era un autore sconosciuto, l'hanno messo a scrivere Dylan Dog, sotto di lui la testata ha venduto sempre meno (tranne un breve periodo iniziale, che ha consentito paradossalmente che gli albi più venduti di Dylan siano suoi...) ma comunque vendeva tanto da rendere famoso il suo autore.

Morrison era uno che galleggiava sulle cifre della Vertigo "bassa". I suoi Invisibles sono sempre stati sull'orlo della chiusura e ogni serie era sempre più corta per riuscire ad arrivare in fondo. Per il grosso pubblico era uno sconosciuto. Poi l'hanno messo sulla JLA, poi su Batman, poi su Superman. Quanto ha venduto dopo questi cicli la sua serie su Babbo Natale?

Cosa definisce un autore "di successo"? Temo che sia, soprattutto... la pubblicità. Ti mettono su Batman e la JLA, ti intervistano, e se fai "il personaggio stravagante" diventi un autore di successo. Ti mettono su Dylan Dog, e indipendentemente dalla qualità (?) delle tue storie, per la critica (?) sei un autore di successo.

Il termine quindi è inflazionatissimo e vuole dire poco, dire che Morrison è un autore di successo in questi termini implicherebbe che Chiaverotti è meglio di Lui e il Giancarlo Berardi del Ken Parker Bonelli (che vendeva poco ed era ignorato dalla critica tranne le fanzine tipo fumo di china) peggio.

Ma poi alla fine guardiamo i numeri, e Morrison spazia in generale dalle 15.000 copie per the invisibles alle 100.000 (per fare cifra tonda) per Batman. In un paese con sei volte gli abitanti dell'Italia. Facendo la proporzione, stiamo parlando di vendere in Italia dalle 2.500 alle 16.000 copie. Nella migliore delle ipotesi, meno di Burattini.

NESSUN autore americano di comic books può essere davvero definito, oggi, "di successo". I grandi fenomeni editoriali si sono estinti, non sono più i tempi in cui le testate di punta della Marvel superavano ogni mese le 500.000 copie.

Perchè? Un po' perchè il fumetto come tutti i cartacei ha un calo di vendite fisiologico, ma quando vedi che il calo nel fumetto è così forte, è chiaro che ci sono altri fattori. Speculazioni, prezzi alti, troppi crossover, pianificazione a breve termine, etc, ma soprattutto... il fumetto ha perso la capacità di parlare alla gente, è diventato autoreferenziale e parla solo di sè stesso, con "citazioni", e continue autoriscritture sempre delle stesse storie. E personaggi che non vanno più avanti ma stanno sempre a "scoprire" nuovi "misteri" celati nelle loro "origini", in un continuo ciclo autoreferenziale.

Non ti accorgi di quanto è autoreferenziale Morrison perchè ormai sono praticamente tutti così. E lo consideri "di successo" perchè i suoi fumetti sono calati magari un po' meno di quelli di altri, e le riviste lo intervistano...

Ma tu, se dovessi far leggere un fumetto a qualcuno che non conosce i fumetti... che gli faresti leggere? Io, a seconda dell'età e dei gusti, potrei scegliere di fargli leggere le storie di Barks, Calvin e Hobbes, Maus, V for Vendetta, From Hell, Sandman, Preacher, Storia di un preservativo bucato, Blankets, Safe area Gorazde, Sarajevo Tango, magari i primi Dago: tutte opere che non parlano SOLO di fumetti, delle loro "origini", del loro "universo"
Cosa dovrei proporre, "Fantastic Four 1,2,3,4"? Se mi chiede "di che parla", che gli rispondo, "parla della scoperta di informazioni che sembrano gettare una luce sinistra sulle origini dei Fantastici quattro, ma dietro c'1e il dottor destino". "chi sono i fantastici quattro? Chi è il dottor destino? E soprattutto, perchè dovrebbe fregarmene qualcosa?" "ehm... OK, prima dovresti leggerti questo centinaio di albi..."
Se fosse interessato ai Supereroi fino agli anni 80 potrei comunque fargli leggere qualche fumetto Marvel o DC: erano ancora i tempi in cui si pensava che ogni albo poteva essere il primo, ed erano in generale comprensibili. Oggi no.

Cosa è per ME un "autore di successo"?

Zerocalcare, partendo da zero, in pochi anni è arrivato a vendere oltre 100.000 copie di ogni suo volume (negli USA in proporzione sarebbero più di 600.000). Senza il traino di nessuno (a parte Makkox che insomma, non è Batman. E la Bao, che non è la DC...). Perchè? Perchè è bravo, e perchè parla di cose che interessano a tutti, non solo ai fans dei fumetti.

O, per citare l'oggetto delle invidie di Morrison...
Watchmen, in volume, è arrivato a vendere più di un milione di copie. PRIMA del film (la cosa fu annunciata in pompa magna dalla DC). Perchè? Perchè è un capolavoro, certo, ma puoi anche farlo leggere a qualcuno che non legge normalmente i supereroi.

Morrison lo sa, vede le vendite delle edizioni in volume degli Invisibles, e poi per forza gli rode...
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Starshadow
Inviato il: Mercoledì, 26-Dic-2018, 01:07
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Bella cazzata!
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Un Green Lantern qualunque è passato da circa la settantesima posizione alla seconda nella classifica usa dei fumetti più venduti del mese con il solo avvento del buon Grant, raggiungendo la bellezza delle 113.000 (!) copie e rotti.
E stiamo parlando di Green Lantern...
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Che negli States siano tutti autoreferenziali?
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Grazie fioco. Peccato!
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Starshadow
Inviato il: Mercoledì, 26-Dic-2018, 01:10
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PS. Babbo Natale è un palese divertissement. Un lavoretto "alimentare".


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One must still have chaos in oneself to be able to give birth to a dAnCInG STaR.

We can be HEROES. Just for one day.

I don't know whether I'm the boxer or the bag.
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Moreno Roncucci
Inviato il: Mercoledì, 26-Dic-2018, 06:48
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QUOTE (Starshadow @ Mercoledì, 26-Dic-2018, 00:07)
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Che negli States siano tutti autoreferenziali? 
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Ehm... Starshadow, tu lo sai cosa vuol dire "autoreferenziale"?

No, perchè se rispondi ad un post in cui dico "con questi fumetti autoreferenziali fanno cose che interessano al massimo solo ai 100.000 circa a cui frega qualcosa di stè pippe su origini e continuity, cioè allo 0,03% delle popolazione USA" (sì, quelle "grandi tirature" su cui si complimentano fra di loro rappresentano 1 persona su 3500 negli USA...), e vuoi "confutarmi" dicendo "non è vero, vende 100.000 copie, QUINDI non è autoreferenziale", direi che i casi sono 3:
caso 1) non sai cosa vuol dire autoreferenziale
caso 2) non hai manco letto il mio post e rispondi a caso
caso 3) hai ENORMI problemi con logica e causalità. Se dico che un opera è, per esempio, di fantascienza, e per questo vende solo 100.000 copie... anche se tu rispondessi che ha venduto 200.000 copie, non smetterebbe di essere di fantascienza. Non smetterebbe di essere autoreferenziale, perchè quella è una caratteristica dell'opera indipendente dalle vendite. Al massimo avresti "dimostrato" che ci sono più persone interessate alla fantascienza...
(cosa che non hai fatto, perchè appunto sono centomila...)

Vabbè che hai definito "tutti negli States" lo 0.03% della popolazione, quindi non dovrei meravigliarmi troppo di quei problemini con logica e numeri...
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mgcgio
Inviato il: Mercoledì, 26-Dic-2018, 11:05
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QUOTE (Moreno Roncucci @ Martedì, 25-Dic-2018, 22:33)
QUOTE (mgcgio @ Martedì, 25-Dic-2018, 10:45)
Vorrei però dire una cosa. Una cosa tipo "Dà il senso di quanto siano autoreferenziali, parlano di cose che interessano solo a loro e a pochi fan" la leggo spesso, riguardo a Morrison ed altri... ma non ha senso. Se davvero le sue cose interessano solo a lui e "pochi" fan, non si capisce come mai abbia successo.

Dipende: per te "successo" è essere famoso nelle fanzine e nelle riviste per i fan sfegatati?
Vuol dire vendere 15.000 copie dei tuoi personaggi e poco più di 100.000 quando scrivi personaggi già affermati, in crossover che avrebbero venduto lo stesso senza di te?

Fammi un conticino, dai: guarda le vendite medie di Batman prima di Morrison, e le vendite medie di Batman alla fine del periodo di Morrison, esclusi "eventi". E vediamo la differenza. E se è positiva.

Tutto dipende dalla definizione di "successo". Vincere premi? Chiaverotti anni fa ha vinto il premio di Miglior sceneggiatore a Lucca Comics (non ancora games). Morrison no. O invece parli del vendere? Chiaverotti è arrivato a vendere sul mezzo milione di copie ogni mese per anni. Morrison no.
Chiaverotti è un autore di maggior successo di Morrison?

Chiaverotti era un autore sconosciuto, l'hanno messo a scrivere Dylan Dog, sotto di lui la testata ha venduto sempre meno (tranne un breve periodo iniziale, che ha consentito paradossalmente che gli albi più venduti di Dylan siano suoi...) ma comunque vendeva tanto da rendere famoso il suo autore.

Morrison era uno che galleggiava sulle cifre della Vertigo "bassa". I suoi Invisibles sono sempre stati sull'orlo della chiusura e ogni serie era sempre più corta per riuscire ad arrivare in fondo. Per il grosso pubblico era uno sconosciuto. Poi l'hanno messo sulla JLA, poi su Batman, poi su Superman. Quanto ha venduto dopo questi cicli la sua serie su Babbo Natale?

Cosa definisce un autore "di successo"? Temo che sia, soprattutto... la pubblicità. Ti mettono su Batman e la JLA, ti intervistano, e se fai "il personaggio stravagante" diventi un autore di successo. Ti mettono su Dylan Dog, e indipendentemente dalla qualità (?) delle tue storie, per la critica (?) sei un autore di successo.

Il termine quindi è inflazionatissimo e vuole dire poco, dire che Morrison è un autore di successo in questi termini implicherebbe che Chiaverotti è meglio di Lui e il Giancarlo Berardi del Ken Parker Bonelli (che vendeva poco ed era ignorato dalla critica tranne le fanzine tipo fumo di china) peggio.

Ma poi alla fine guardiamo i numeri, e Morrison spazia in generale dalle 15.000 copie per the invisibles alle 100.000 (per fare cifra tonda) per Batman. In un paese con sei volte gli abitanti dell'Italia. Facendo la proporzione, stiamo parlando di vendere in Italia dalle 2.500 alle 16.000 copie. Nella migliore delle ipotesi, meno di Burattini.

NESSUN autore americano di comic books può essere davvero definito, oggi, "di successo". I grandi fenomeni editoriali si sono estinti, non sono più i tempi in cui le testate di punta della Marvel superavano ogni mese le 500.000 copie.

Perchè? Un po' perchè il fumetto come tutti i cartacei ha un calo di vendite fisiologico, ma quando vedi che il calo nel fumetto è così forte, è chiaro che ci sono altri fattori. Speculazioni, prezzi alti, troppi crossover, pianificazione a breve termine, etc, ma soprattutto... il fumetto ha perso la capacità di parlare alla gente, è diventato autoreferenziale e parla solo di sè stesso, con "citazioni", e continue autoriscritture sempre delle stesse storie. E personaggi che non vanno più avanti ma stanno sempre a "scoprire" nuovi "misteri" celati nelle loro "origini", in un continuo ciclo autoreferenziale.

Non ti accorgi di quanto è autoreferenziale Morrison perchè ormai sono praticamente tutti così. E lo consideri "di successo" perchè i suoi fumetti sono calati magari un po' meno di quelli di altri, e le riviste lo intervistano...

Ma tu, se dovessi far leggere un fumetto a qualcuno che non conosce i fumetti... che gli faresti leggere? Io, a seconda dell'età e dei gusti, potrei scegliere di fargli leggere le storie di Barks, Calvin e Hobbes, Maus, V for Vendetta, From Hell, Sandman, Preacher, Storia di un preservativo bucato, Blankets, Safe area Gorazde, Sarajevo Tango, magari i primi Dago: tutte opere che non parlano SOLO di fumetti, delle loro "origini", del loro "universo"
Cosa dovrei proporre, "Fantastic Four 1,2,3,4"? Se mi chiede "di che parla", che gli rispondo, "parla della scoperta di informazioni che sembrano gettare una luce sinistra sulle origini dei Fantastici quattro, ma dietro c'1e il dottor destino". "chi sono i fantastici quattro? Chi è il dottor destino? E soprattutto, perchè dovrebbe fregarmene qualcosa?" "ehm... OK, prima dovresti leggerti questo centinaio di albi..."
Se fosse interessato ai Supereroi fino agli anni 80 potrei comunque fargli leggere qualche fumetto Marvel o DC: erano ancora i tempi in cui si pensava che ogni albo poteva essere il primo, ed erano in generale comprensibili. Oggi no.

Cosa è per ME un "autore di successo"?

Zerocalcare, partendo da zero, in pochi anni è arrivato a vendere oltre 100.000 copie di ogni suo volume (negli USA in proporzione sarebbero più di 600.000). Senza il traino di nessuno (a parte Makkox che insomma, non è Batman. E la Bao, che non è la DC...). Perchè? Perchè è bravo, e perchè parla di cose che interessano a tutti, non solo ai fans dei fumetti.

O, per citare l'oggetto delle invidie di Morrison...
Watchmen, in volume, è arrivato a vendere più di un milione di copie. PRIMA del film (la cosa fu annunciata in pompa magna dalla DC). Perchè? Perchè è un capolavoro, certo, ma puoi anche farlo leggere a qualcuno che non legge normalmente i supereroi.

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Sul successo: la DC gli ha affidato, in passato, la gestione del suo supereroe principale ed una delle Crisi.
In tempi più recenti, gli ha permesso di fare una roba tutt'altro che pop e commerciale come Multiversity e adesso Lanterna Verde.
Non è il tipo di cose che dai ad uno che parla solo a "pochi fan".
Giusto per fare qualche esempio, che potrei far anche notare, ad esempio, che un suo fumetto è stato adattato come serie tv.
E' chiaro che è un "successo" che va contestualizzato, in quello che è il suo settore ed il suo genere. Ma il punto è che non è un autore che ha "pochi fan".
(che poi, se anche fosse, chi se ne frega? da quanto in qua il valore di un autore lo si giudica in base al suo successo commerciale?)

Poi, non è vero che le sue opere parlano "SOLO di fumetti, delle loro origini, del loro universo". Parlano ANCHE di questo, ma non è una cosa che si è inventato Morrison, anche in letteratura grandi autori usano questo approccio. Basti pensare a Borges. O al Don Chisciotte.
Ma non è, comunque, solo un discorso sui fumetti, nemmeno <i>Multiversity</i> lo è.
Sono, quasi sempre, storie appassionanti che, partendo da riflessioni metanarrative, offrono vari spunti di riflessione ed emozioni.

E spesso (non sempre) sono storie che possono essere lette e godute anche non conoscendo nulla di supereroi. E' pur vero che forse non lo consiglierei come PRIMA lettura ad uno che non ha MAI letto fumetti, perché non è un autore semplice, a livello proprio di narrazione (di COME narra, più di COSA narra, non solo nelle storie supereroistiche).
Ma è un difetto? Davvero tutti gli autori di fumetti devono essere entry level?
Che noia sarebbe, se così fosse!

Infine, su 1234. Probabilmente, non è la storia ideale come prima storia sui Fantastici Quattro, ma è sufficiente avere già qualche lettura e conoscenza sul quartetto, per approcciarsi.
Criticarlo perché è un fumetto sui Fantastici Quattro e se uno non conosce i personaggi non lo apprezza.... beh, mi sembra davvero assurdo. Non è una critica a Morrison, è una critica al fumetto supereroistico seriale, perché praticamente tutte le storie sui supereroi in essere da decenni, non possono ogni volta farti lo spiegone su chi è chi e cosa fa.
Allora è criticabile anche The Killing Joke, per uno che non conosce assolutamente Batman e Joker.
Non ha senso: io ho iniziato ad approcciarmi davvero al fumetto supereroistico piuttosto tardi, a 30 anni. Affrontando storie di supereroi su cui prima non avevo letto nulla, non è che sia così difficile da capirle e goderne le avventure. Certo, più ne leggi più ne conosci e ne sei immerso.
Naturalmente, devi esserne interessato.

Ma, alla fine di tutto, a me sembra che a te semplicemente non piace, più che Morrison, il fumetto supereroistico odierno. E va benissimo, non voglio convincerti del contrario.
Mi permetto però di farti notare che gran parte delle sue gestioni più lunghe (tipo Animal Man e Doom Patrol) sono approcciabili anche se non conosci nulla dei personaggi. Lo stesso vale per alcune storie brevi.

Inoltre, Watchmen ha avuto quel successo anche perché è stato pubblicato in un'epoca diversa. Il fumetto supereroistico non ha il crollo di vendite rispetto agli anni Ottanta perché difficilmente approcciabile da chi non segue i supereroi, ma perché ci sono tanti altri medium a fare da concorrenza, rispetto agli anni Ottanta. E il fumetto seriale ne risente.
Ma è comunque un altro discorso, rispetto a quello su Morrison.

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QUOTE (Moreno Roncucci @ Martedì, 25-Dic-2018, 22:33)
Cosa definisce un autore "di successo"? Temo che sia, soprattutto... la pubblicità. Ti mettono su Batman e la JLA, ti intervistano, e se fai "il personaggio stravagante" diventi un autore di successo. Ti mettono su Dylan Dog, e indipendentemente dalla qualità (?) delle tue storie, per la critica (?) sei un autore di successo.


QUOTE (MinCulPop @ Giovedì, 20-Dic-2018, 10:18)
QUOTE (Paolo Papa @ December 19, 2018 06:55 pm)
morrison è il recchioni anglo/americano
ma infatti morrison ha sempre ammesso che si ispira a recchioni.


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QUOTE (Moreno Roncucci @ Mercoledì, 26-Dic-2018, 05:48)
QUOTE (Starshadow @ Mercoledì, 26-Dic-2018, 00:07)
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Ehm... Starshadow, tu lo sai cosa vuol dire "autoreferenziale"?

No, perchè se rispondi ad un post in cui dico "con questi fumetti autoreferenziali fanno cose che interessano al massimo solo ai 100.000 circa a cui frega qualcosa di stè pippe su origini e continuity, cioè allo 0,03% delle popolazione USA" (sì, quelle "grandi tirature" su cui si complimentano fra di loro rappresentano 1 persona su 3500 negli USA...), e vuoi "confutarmi" dicendo "non è vero, vende 100.000 copie, QUINDI non è autoreferenziale", direi che i casi sono 3:
caso 1) non sai cosa vuol dire autoreferenziale
caso 2) non hai manco letto il mio post e rispondi a caso
caso 3) hai ENORMI problemi con logica e causalità. Se dico che un opera è, per esempio, di fantascienza, e per questo vende solo 100.000 copie... anche se tu rispondessi che ha venduto 200.000 copie, non smetterebbe di essere di fantascienza. Non smetterebbe di essere autoreferenziale, perchè quella è una caratteristica dell'opera indipendente dalle vendite. Al massimo avresti "dimostrato" che ci sono più persone interessate alla fantascienza...
(cosa che non hai fatto, perchè appunto sono centomila...)

Vabbè che hai definito "tutti negli States" lo 0.03% della popolazione, quindi non dovrei meravigliarmi troppo di quei problemini con logica e numeri...

Ehm Moreno o forse sei tu rimasto a fine anni '80?
Quando i fumetti li leggevano (o perlomeno li compravano) tutti?
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Oggi il tuo 0,03% della popolazione Usa è buona parte dei lettori americani. Oggi sono ben altri i lidi che attirano i gggiovini, non certo i comics.
Orsù, quello che ha problemi con il termine (o un particolare feticismo per il medesimo
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) "autoreferenziale" non è sicuramente il sottoscritto.
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Starshadow
Inviato il: Giovedì, 27-Dic-2018, 00:31
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Diavolo Rosso
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Ma poi... non doveva essere solo ed esclusivamente il pipistrello -per santa intercessione- a toccare la soglia psicologica delle 100.000 copie con quell'analfabeta di Morrison al timone?
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fiocotram
Inviato il: Giovedì, 27-Dic-2018, 00:36
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Uberlogorrea
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QUOTE (absoluto @ Lunedì, 24-Dic-2018, 18:36)
Fioco alla tua lista aggiungerei il Millar di Authority e Ultimates che, piaccia o meno, ha di fatto modificato il modo di raccontare super-eroi.

Um po‘ stiracchiato potrebbe starci pure il primo Bendis.

Vero.
Bendis lo lascio anch'io, magari in concomitanza con Millar, sia perché con quest'ultimo è stato determinante per lo sviluppo della linea Ultimate e perché 17 anni di influenza stilistica e narrativa sulle testate marvel non sono proprio da trascurare.

Il fatto è che nel caso di Millar e Bendis abbiamo avuto due promesse mantenute purtroppo solo parzialmente. Bendis ha portato una certa vena disincantata nell'universo Marvel, unita a una struttura narrativa e a un'impostazione dei dialoghi moderna e veloce. La narrazione moderna che ha fatto del Parker di Ditko e Lee (che è sostanzialmente la stessa storia raccontata adattandola al gusto visivo dei lettori contemporanei) col suo Ultimate Spiderman, la narrazione serrata del suo Daredevil degno di stare accanto a quelli di Nocenti e Miller, sono ormai leggenda. Peccato il fatto che "dopo" si sia trasformato unicamente in un prolifico impiegato dell'azienda, che ha trasformato il guizzo e l'ispirazione in semplice produttività.
Millar ha portato idee dissacranti e cattive, che hanno visto la loro forma più compiuta in Ultimates, un fumetto che per certi versi è stata la versione mainstream del suo Authority. In Ultimates abbiamo visto eroi che combattevano minacce create da loro stessi, alle dipendenze del governo, schierati per garantire agli Usa il monopolio dei supereroi intesi come vere armi di distruzione di massa, abbiamo visto conglomerati di stati muovere guerra agli Usa proprio come risposta a tale "corsa all'armamento superumano", abbiamo visto una controparte di Steve Rogers nata dai bombardamenti statunitensi e dai "danni collaterali". Abbiamo visto abusi e violenza sulle donne, i danni del successo. Assieme a X-Statix di Milligan e Allred e ai New X-men di Morrison è stata la pietra miliare della Marvel contemporanea. Nemesis e Kick-Ass sono stati un'interessante divagazione, ma da questi in avanti anche Millar purtroppo è sceso da autore ispirato a semplice venditore di idee, magari buone ma sviluppate poco e male per essere frettolosamente vendute ad altri media usando come trampolino di lancio la fanbase delle copie vendute coi fumetti.
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