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> Serie da Libreria Bonelli, pareri e impressioni
 
Hieronimus
Inviato il: Martedì, 03-Dic-2019, 11:38
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K-11
Bell'esordio, tra i migliori letti da un pò di tempo in casa Bonelli. Casali e Gianfelice fanno tesoro delle loro esperienze lavorative estere e si vede benissimo. La narrazione è avvincente, i dialoghi non pedanti e pesanti, i disegni più che buoni e le tavole molto funzionali e libere.
Storia, confezione e impostazione mi hanno ricordato alcuni comics delle etichette minori statunitensi tipo la Skybound.
La storia è una chiara ucroina/distopia, con uno scenario poco utilizzato di quello sovietico alla fine della seconda guerra mondiale. Per ora all'apparenza sembrerebbe essere una versione russa di Capitan America, ma non credo che Casali voglia raccontare una versione nostrana di supereroi. Leggendo di come si è sviluppata l'idea negli anni, vedi l'articolo in fondo al volume, credo che il fulcro sia proprio raccontare un'ambientazione ucronica e scenari di una certa fantascienza derivante da essa.
Unica pecca si nota la cesura del finale, probabilmente pensato non come vero cliffhanger ma per lo spazio a disposizione. Prenderò volentieri il secondo numero... peccato che non si sappia la periodicità...

Grafica ottima e copertina di Mammucari molto bella.

Era necessario mandarlo in libreria? Secondo me no. L'albo è talmente pop, inserendosi in un contesto "avventuroso" che l'edicola è il suo posto naturale. Quindi rimango dubbioso su cosa si è deciso di mandare in edicola della linea Audace nelle fasi iniziali.

Comunque consigliato.

Il Confine
Ho grandi aspettative. Il progetto è ambizioso e il team al lavoro notevole. Questo primo volume non è male, però avrei voluto qualcosa di più fulminante.
Tutto è costruito per rimandare a certe suggestioni di serial americani come Lost e True Detective. Forse gli autori si sono troppo concentrati su questo e la narrazione risulta un pò fredda. I personaggi a ora non emergono ancora benissimo, ma promettono bene in particolare la Detective protagonista.
Gli eventi si susseguono a scatti e scene, un paio di passaggi sono intriganti e in effetti ti fanno chiedere cosa sto leggendo e fare le prime timide congetture. Un passaggio finale prevedibile, ma per questo familiare per certi contesti narrativi che quindi appagano il lettore. A mente fredda ammetto la voglia di riprendere il volume e buttare un occhio ad alcune sequenze precise. E questo per un prodotto simile è una vittoria.

Il contesto italiano/europeo è molto azzeccato, con le Alpi che diventano luogo di mistero in modo efficace. Palumbo buono al tavolo da disegno, ma anche qui avrei voluto un approccio più fulminante. Costruzione troppo ordinata e standard.

In maniera naturale ho fatto un raffronto tra questo e Gideon Falls di Lemire, come tipologia di opera basata su un mistero di cui non si afferra la portata. Bhe, la strada è quella ma Uzzeo e Masi devono lavorarci ancora un bel pò.

In un contesto simile se fosse stata una serie da edicola, un lettore non ancora avvinto molto facilmente avrebbe continuato per vedere se dare più di una possibilità alla serie. In un contesto librario bhe, si richiede al lettore un atto di fede e un impegno più grande.
Comunque fra due mesi sicuramente prendo il secondo per premiare lo sforzo e perchè si intravede alla base un'idea interessante.

Era necessario mandare la serie in libreria? Ni. Nel senso che se si guarda all'operazione inserita in un contesto di ambizione a cui si è associato un team molto autoriale, la cosa ci sta. Ma siccome la parte narrativa si rifà a fenomeni stile Lost, dove si richiede un pubblico vasto che segue in maniera continuata la storia per fare le sue congetture, credo che la piccola platea delle librerie non era indicata. Credo che un approdo a entrambi i canali avrebbe molto senso.

Infine grafica e confezione ottima con tanto di materiale di lavorazione e preview del prossimo episodio. Questa è l'unica serie da libreria con cadenza definita, nuovo numero fra due mesi.

Per chi non si fa problemi economici lo consiglio.
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Starshadow
Inviato il: Mercoledì, 04-Dic-2019, 02:23
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Diavolo Rosso
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Sempre preziosi i tuoi interventi Hieronimus. Ma si sa quanti numeri hanno orientativamente preventivato di entrambe le serie?


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bruce banner
Inviato il: Mercoledì, 04-Dic-2019, 07:59
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Aquila della Notte
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QUOTE (Starshadow @ December 03, 2019 06:23 pm)
Sempre preziosi i tuoi interventi Hieronimus. Ma si sa quanti numeri hanno orientativamente preventivato di entrambe le serie?

Il Confine dovrebbe avere almeno 24 numeri. K-11 non si sa.
Ad oggi l’unica serie con lunghezza certa è Quei due, quattro numeri.
Poi dello Sconosciuto sono previsti 3 volumi, probabilmente era una mini Audace da 6.
E il primo ciclo di Senzanima è di 12 storie.


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Hieronimus
Inviato il: Mercoledì, 04-Dic-2019, 12:07
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I numeri indicati da bruce banner risultano anche a me, aggiungo che I Racconti di Domani saranno sei volumi a cadenza, si spera, semestrale.

E veniamo appunto a I Racconti di Domani:

Non mi dilungo su confezione e prezzo di cui ho già detto. Molto buona la prima, molto meno il secondo.

Per i disegni, il lavoro di Cavenago è sicuramente notevole ma non ai livelli di Mater Dolorosa che trovo superiore. Ma ci sta, visto la natura delle storie che non si prestano a particolari virtuosismi. Tavole ordinate, molto ariose (d'altronde la narrazione è decisamente decompressa) e i soliti colori pittorici dell'autore, anche se si nota la volontà di utilizzare una tavolozza più "spenta".

Veniamo alla parte principale, il contributo di Sclavi. Alla lettura a caldo sono rimasto decisamente interdetto, le storie sono poco più che spunti, idee non sviluppate e messe su carta nella loro più lineare essenzialità. Non c'è, volutamente penso, sviluppo o approfondimento.

I temi sono gli stessi di tanti anni addietro, forse alcuni concetti anche superati, ma ho trovato il modo di esporli decisamente diverso dal passato.
La storia più "politica" è anche quella più lunga, in cui si denota un'urgenza comunicativa che sfocia in una strana e strisciante "violenza" verbale. A un certo punto le pagine diventano di solo testo, in cui Sclavi sembra sfogarsi anche con discorsi non sempre facili da afferrare. Uno scritto vivo, quasi d'istinto. Certo ci sono anche alcuni passaggi retorici, tipici dell'autore, in particolare negli intermezzi dove campeggia un gigantesco Hamlin evidente avatar dell'autore.

Più che le storie in sè colpisce, proprio l'irruenza dei modi in cui sono esposte. Abbiamo la storia lunga più politica e sociale (di cui non è nemmeno immediato il messaggio, il finale mi risulta non chiarissimo), un paio che invece rimandano ai meccanismi tipici del serial "Ai Confini della Realtà" (più un divertimento che qualcosa di approfondito) e un raccontino, il più breve di tutti dove DD è parte attiva, che paradossalmente è quello che più mi è rimasto addosso anche tempo dopo la lettura. Il classico raccontino sclaviano sulla classica figura miserrima, che però, a differenza del passato, non ci viene presentata per compartecipare con essa... anzi c'è una tristezza di fondo derivante dalla banalità del "non realizzato", che nonostante tutto a volte le cose non "succedono".

Uno Sclavi minore o forse che non vuole articolare qualcosa di complesso, che funziona a tratti, in una personale sufficienza e di cui la voce è riconoscibile, ma diversa.

Rimango interdetto e se delusione c'è è perchè le aspettative personali erano altre, abituate a un passato che non può essere.

Era necessario mandarlo in libreria? Il lavoro è così personale, nella sua semplicità, che si, questo è il tipico volume autoriale che in libreria ci sta. Sappiamo che questi racconti troveranno anche la strada dell'edicola, ed è un bene, ma non credo che saranno digeribili dai più, proprio per le aspettative.

Buttateci un occhio e valutate se può fare per voi. Io fra sei mesi ci penso su.
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dream-picker
Inviato il: Mercoledì, 04-Dic-2019, 12:33
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Surfista d'Argento
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QUOTE (LondonOrbital @ Giovedì, 28-Nov-2019, 18:31)
Devo ancora digerire il volume LO SCONOSCIUTO - LE LUCI DELL'OVEST. Nel senso che devo ancora mettere a fuoco un giudizio definitivo, visto le sensazioni contrastanti che ho provato nel leggerlo.

Dal punto di vista della confezione:
il volume mi sembra stampato e confezionato in maniere soddisfacente. Con inchiostri neri ben definiti. Il marchio audace è piccolo e in quarta di copertina, non mi sembra particolarmente identificativo né del volume né tantomento di una collana.

Per quanto riguarda la storia in sé
Ovviamente il paragone con Magnus non si può fare. Per quanto mi riguarda (ma sono in numerosa compagnia) sta talmente tanto in alto nella mia classifica di gradimento che non riuscirei a fare dei confronti ragionevoli.

Avevo voglia di leggere nuove avventure? Questo si, avendo letto e riletto le precedenti perché non provare a leggerne altre alle quale due autori si sono dedicati con passione e professionalità.

La scelta che ho meno apprezzato e l'aver deciso di dare a Unknow una voce interiore, il che rende la narrazione prolissa (troppi pensieri, uno o più per ogni vignetta...) e non mi sembrano adatti al personaggio (se sono "dentro la sua testa" non è più lo stesso personaggio enigmatico e ambiguo che conosco).

Mi fermo qui, ho altro da commentare ma lo farò più avanti.

Saluti.

il paragone con Magnus sarebbe impossibile e sarebbe anche ingiusto; nonostante ciò non ci si può dimenticare che la Sconosciuto è un personaggio di Magnus con una sua personalità e un suo passato; ho fatto fatica ad arrivare a metà del volume, poi mi sono arreso
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Jack 95
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Uomo Mascherato
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QUOTE (dream-picker @ Mercoledì, 04-Dic-2019, 11:33)
QUOTE (LondonOrbital @ Giovedì, 28-Nov-2019, 18:31)
Devo ancora digerire il volume LO SCONOSCIUTO - LE LUCI DELL'OVEST. Nel senso che devo ancora mettere a fuoco un giudizio definitivo, visto le sensazioni contrastanti che ho provato nel leggerlo.

Dal punto di vista della confezione:
il volume mi sembra stampato e confezionato in maniere soddisfacente. Con inchiostri neri ben definiti. Il marchio audace è piccolo e in quarta di copertina, non mi sembra particolarmente identificativo né del volume né tantomento di una  collana.

Per quanto riguarda la storia in sé
Ovviamente il paragone con Magnus non si può fare. Per quanto mi riguarda (ma sono in numerosa compagnia) sta talmente tanto in alto nella mia classifica di gradimento che non riuscirei a fare dei confronti ragionevoli.

Avevo voglia di leggere nuove avventure? Questo si, avendo letto e riletto le precedenti perché non provare a leggerne altre alle quale due autori si sono dedicati con passione e professionalità.

La scelta che ho meno apprezzato e l'aver deciso di dare a Unknow una voce interiore, il che rende la narrazione prolissa (troppi pensieri, uno o più per ogni vignetta...) e non mi sembrano adatti al personaggio (se sono "dentro la sua testa" non è più lo stesso personaggio enigmatico e ambiguo che conosco).

Mi fermo qui, ho altro da commentare ma lo farò più avanti.

Saluti.

il paragone con Magnus sarebbe impossibile e sarebbe anche ingiusto; nonostante ciò non ci si può dimenticare che la Sconosciuto è un personaggio di Magnus con una sua personalità e un suo passato; ho fatto fatica ad arrivare a metà del volume, poi mi sono arreso
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Per come è trattato il personaggio o per la storia in se ?
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bgh
Inviato il: Mercoledì, 04-Dic-2019, 13:03
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Unregistered






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Basta sfogliare il volume per capire che il personaggio è totalmente out-of-character.
Non l'ho letta né lo farò (il giudizio del sommo magnusiano dream affossa completamente ogni briciola di interesse), ma se anche la storia fosse una figata spaziale, basterebbe questo per bocciarla senza appello.

Unknow è uno dei personaggi più originali del fumetto italiano, non la macchietta che parla con frasi fatte che traspare da queste pagine.
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lenuvoleparlanti
Inviato il: Mercoledì, 04-Dic-2019, 14:52
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Occhio di Agamotto
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QUOTE (dream-picker @ Mercoledì, 04-Dic-2019, 11:33)
QUOTE (LondonOrbital @ Giovedì, 28-Nov-2019, 18:31)
Devo ancora digerire il volume LO SCONOSCIUTO - LE LUCI DELL'OVEST. Nel senso che devo ancora mettere a fuoco un giudizio definitivo, visto le sensazioni contrastanti che ho provato nel leggerlo.

Dal punto di vista della confezione:
il volume mi sembra stampato e confezionato in maniere soddisfacente. Con inchiostri neri ben definiti. Il marchio audace è piccolo e in quarta di copertina, non mi sembra particolarmente identificativo né del volume né tantomento di una  collana.

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Azz... addirittura?
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Arrivati a questo punto non lo ordino, come minimo gli voglio prima dare un occhio in qualche fumetteria
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dream-picker
Inviato il: Mercoledì, 04-Dic-2019, 17:45
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Surfista d'Argento
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QUOTE (Jack 95 @ Mercoledì, 04-Dic-2019, 12:44)
QUOTE (dream-picker @ Mercoledì, 04-Dic-2019, 11:33)
QUOTE (LondonOrbital @ Giovedì, 28-Nov-2019, 18:31)
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Per come è trattato il personaggio o per la storia in se ?

Premetto che le considerazioni sono fatte a caldo solo sul primo dei 2 capitoli.

La storia in sé mi risulta difficile valutarla; a pelle la sceneggiatura non è armonica, con i continui flashback che non scorrono naturali, ma danno un ritmo un po' sincopato; la verbosita' dei testi, poi appesantisce ulteriormente la lettura; però possono essere considerazioni influenzate dallo sconforto derivato da come è gestito il personaggio; nulla da dire sui disegni di Fabbri, ovviamente non è Magnus, ma nessuno è Magnus; è un disegnatore di una storia noir, e in quanto tale assolve egregiamente il suo compito, tavole di impatto e disegno curato;

La gestione del personaggio, dicevamo; ecco... semplicemente il protagonista non è lo sconosciuto, è uno dei tanti carachters stereotipati della narrativa hard boiled
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ed è una pecca per me gravissima;
La vicenda parte un anno dopo il finale di "nel frattempo"; nei flashback dell'anno precedente vediamo unknow nel suo appartamento newyorkese con il suo gatto
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è il periodo in cui si sta rifacendo la dentatura... praticamente un ex legionario di 50 anni, che non ha mai avuto una dimora fissa, al momento dipendente di una società di contractors con interessi internazionali, appena rientrato dalla Bolivia, mezzo rovinato, consegnando un carico di cocaina, la prima cosa a cui pensa al ritorno è quella di prendersi un animaletto da compagnia come un "buongiornissimo caffè" qualunque...ma perché? Quantomeno bizzarro...perché? Il perché lo scopriamo qualche pagina dopo; per permettere ai suoi nemici di impiccargli il gatto in bagno e scrivere minacce sulla parete col suo sangue; questi nemici non sono degli psicopatici satanisti, personaggi da cui ci si potrebbe aspettare simili comportamenti sadici e sprovveduti, allertare gratuitamente un nemico ignaro e potenzialmente pericoloso, ma suoi vecchi colleghi della scudo
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mercenari con curriculum? decennali di operazioni sporche che si comportano come adolescenti sociopatici o cattivi di serie Z
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L'accanimento sul personaggio prosegue un anno dopo a Berlino. Unknow è diventato un reduce sfigato qualsiasi che pippa eroina per affrontare il peso di rapire persone per la Stasi, e nel tempo libero prende ecstasy e cerca di rimorchiare ventenni similpunk in discoteca
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Poi c'è la questione Hogart / Sparks; Hogart gestito malissimo e irriconoscibile, anche lui ridotto a macchietta di cattivo di serie Z e Sparks che diventa un amicizia risalente a trent'anni prima
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ma dove lo ha mai fatto capire Magnus?

...ma cosa proprio illeggibile:

Spoiler:

Sparks non si è suicidato, è stato fatto fuori su disposizione di Hogart, che ne ha inscenato il suicidio
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Questo è riscrivere quanto narrato da Magnus
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vuol dire non aver capito un cazzo; Brolli e Marcheselli non sono Alan Moore e Frank Miller e lo Sconosciuto non è un supereroe le cui origini sono state scritte cinquant'anni prima con uno stile fumettistico superato e con le ingenuità destinate ad un pubblico adolescenziale; ci voleva più rispetto per il lavoro e l'arte del Maestro;
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magoz
Inviato il: Mercoledì, 04-Dic-2019, 18:01
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e dopo questa sfido chiunque legga il forum ad acquistare tale vol.
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Io purtroppo, preso dalla foga e dalla nostalgia per le storie di Magnus, ho già versato il mio obolo, mannaggiammè
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Paolo Papa
Inviato il: Mercoledì, 04-Dic-2019, 18:06
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la colpa è vostra che ci avete creduto
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bgh
Inviato il: Mercoledì, 04-Dic-2019, 18:13
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Beh, creduto...

In un epoca di "riprese" e remake come la nostra, lo Sconosciuto è l'ultimo personaggio che - personalmente - pensavo avrebbero sottoposto a un'operazione del genere.
E' legatissimo al suo autore, e soprattutto non penso abbia affatto un pubblico di nostalgici sufficientemente grande come, chessò, quello che accoglierebbe un'ipotetica ripresa del Grande Blek o di Coccobill. Ergo niente motivazioni biecamente commerciali alla base.

Quindi sì, ci credevo.

Credevo che rispolverassero un personaggio con tutti i suddetti problemi perché c'era effettivamente un progetto dietro, la volontà di raccontare qualcosa di nuovo e di valido.
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dream-picker
Inviato il: Mercoledì, 04-Dic-2019, 19:47
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Surfista d'Argento
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QUOTE (Paolo Papa @ Mercoledì, 04-Dic-2019, 18:06)
la colpa è vostra che ci avete creduto
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Diciamo anche che Magnus aveva lasciato la pappa pronta a chi avesse voluto proseguire la serie dello Sconosciuto; lo spettro di tezca, lo storyboard rimasto in corso d'opera, vedeva unknow impegnato in Messico come guardia del corpo di una famiglia di archeologi, per conto della bontades, agenzia di sicurezza latino-americana; ora...non era necessario ripetere esattamente lo stesso percorso passo passo, l'agenzia poteva essere in qualsiasi altra nazione, cmq unknow è un ex militare ex guardia del corpo che si è trovato senza lavoro perchè la sua ditta è fallita; fisiologico cerchi un altro impiego nel ramo; fisiologico che cerchi incarichi di basso profilo, autista, ecc. perché stanco della violenza, fisiologico che poi si trovi invischiato in situazioni che virano in tragedia;

oppure si poteva anche aprire un intermezzo, tipo i reduci alla Clint Eastwood, (gli spietati, Gran Torino); unknow si cerca un buen ritiro coi 250mila dollari, ma i guai vengono a bussargli alla porta e deve imbracciare ancora le armi, e si ritrova ancora in mezzo a una strada e da lì nuova agenzia, ecc.

Per scrivere storie appetibili ai suoi fans bastava non modificare la cifra specifica di reduce stanco di combattere che cerca di evitare i pericoli, ma che viene inevitabilmente stanato da essi.
E bastava aprire nuovi capitoli con personaggi creati ex novo, lasciando in pace gli uomini della scudo, che avevano già detto tutto quello che dovevano dire per mano di Magnus.

Trasformare unknow in una macchina da guerra vendicativa cinica e spietata, che prova quasi piacere ad uccidere, e nel tempo libero pippa eroina e va a mignotte...ci vuole proprio tutta.
Come ci vuole tutta ad andare a rimaneggiare il suo passato scritto da Magnus...tutto in nome di un sensazionalismo fine a se stesso...mi pare che l'audace più che la Vertigo nostrana in questo caso faccia la figura della Edifumetto pre-Magnus
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dream-picker
Inviato il: Mercoledì, 04-Dic-2019, 20:00
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Surfista d'Argento
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Spogliarellista: sei così generoso dappertutto?
Unknow: hai voglia di verificarlo?

Vignetta successiva lei seminuda e dormiente nel letto disfatto e lui che fuma machisticamente in piedi davanti alla finestra.

Sembra di leggere il Camionista, ma quello almeno costava 200 lire, questo è un volume da 21 euro
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Znort
Inviato il: Giovedì, 05-Dic-2019, 00:15
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Tenendo conto che nella prima serie di Magnus una bellissima donna si offre a Unknow e lui preferisce evitare, mi pare un cambiamento non da poco...
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Per il resto dico: MAH. forse questo personaggio sarebbe stato meglio lasciarlo stare: per scriverlo bene ci voleva un Luigi Bernardi e magari Catacchio a disegnarlo sempre che se la sentissero amando molto il maestro Magnus... questo lo dico con tutto il rispetto nei confronti degli autori attuali.
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