Momenti straordinari con applausi finti, di Gipi (Coconino Press)
texhnolyze |
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Spirito con la Scure
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QUOTE (bgh @ Mercoledì, 20-Nov-2019, 20:07) | QUOTE (robi54bd @ Mercoledì, 20-Nov-2019, 20:43) | non ancora letto però mi son divertito a contare le tavole vere e le pagine bianche: nella scheda libro c'è 176 pp., quelle numerate arrivano a p.167 di cui nel mezzo ben 65 (se ho contato bene) BIANCHE... DUNQUE le tavole son 102 o giù di lì. Mai visto una cosa così dai. |
Anche nella recente ristampa di storie di Scòzzari (sempre Coconino) su 224 pagine 40 sono bianche (anzi, rosa). E in quel caso si parla di una ristampa di storie brevi, non di un fumetto unitario che magari può necessitare di queste pause. Un vero spreco di carta e di soldi.
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E lo spreco totale si ha quando si incontrano storie dispari, dove potresti mettere una sola pagina bianca, che magari contiene titolo e dove è stata pubblicata, per garantire alla storia successiva di essere a destra, invece ci sono ben 3 pagine rose. Questo ad esempio si è visto anche, di recente, in Ernie Pike.
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Vendo Boucq, Aldobrando, L'età della Convivenza, ecc. ecc.
Compro Alvar Mayor 3
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bgh |
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QUOTE (texhnolyze @ Mercoledì, 20-Nov-2019, 21:24) | QUOTE (bgh @ Mercoledì, 20-Nov-2019, 20:07) | QUOTE (robi54bd @ Mercoledì, 20-Nov-2019, 20:43) | non ancora letto però mi son divertito a contare le tavole vere e le pagine bianche: nella scheda libro c'è 176 pp., quelle numerate arrivano a p.167 di cui nel mezzo ben 65 (se ho contato bene) BIANCHE... DUNQUE le tavole son 102 o giù di lì. Mai visto una cosa così dai. |
Anche nella recente ristampa di storie di Scòzzari (sempre Coconino) su 224 pagine 40 sono bianche (anzi, rosa). E in quel caso si parla di una ristampa di storie brevi, non di un fumetto unitario che magari può necessitare di queste pause. Un vero spreco di carta e di soldi.
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E lo spreco totale si ha quando si incontrano storie dispari, dove potresti mettere una sola pagina bianca, che magari contiene titolo e dove è stata pubblicata, per garantire alla storia successiva di essere a destra, invece ci sono ben 3 pagine rose. Questo ad esempio si è visto anche, di recente, in Ernie Pike.
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Si potrebbero invece inserire illustrazioni (Scòzzari ne ha realizzate molte bellissime) o commenti. Certe storie hanno una... storia dietro che da sola vale la pena di essere scoperta. Punteggio mille, per esempio, è un capolavoro anche così, ma la sua genesi (che Scòzzari racconta in Prima pagare, poi ricordare) aggiunge ulteriore spessore.
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Moreno Roncucci |
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QUOTE (bgh @ Mercoledì, 20-Nov-2019, 21:08) | Si potrebbero invece inserire illustrazioni (Scòzzari ne ha realizzate molte bellissime) o commenti. Certe storie hanno una... storia dietro che da sola vale la pena di essere scoperta. Punteggio mille, per esempio, è un capolavoro anche così, ma la sua genesi (che Scòzzari racconta in Prima pagare, poi ricordare) aggiunge ulteriore spessore. |
"Prima Pagare Poi Ricordare" ce l'ho (prima edizione ed edizione ampliata, ma NON quella abbinata a memorie dell'arte bimba), ma l'ho letto una vita fa e non mi ricordo più questo particolare, a che pagina ne parla? (o se non hai voglia di ricontrollare, cosa dice?)
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Ciao, /\/\oreno.
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Moreno Roncucci |
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Detective dell'Impossibile
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Ho letto il volume (e, dopo, mi sono visto l'intervista). E credo sia chiaro perchè non ne parla nessuno: è un libro personale, e anche la mia reazione è personale, e non ho voglia di parlarne in un forum... Se andare a leggervi le discussioni su "La terra dei figli", non mi era piaciuto per nulla. L'unico libro di Gipi che non mi fosse piaciuto. (O meglio... mi era piaciuta la prima parte, che dalle sue dichiarazioni era stata fatta e lasciata a metà anni prima, per poi essere terminata in fretta e furia anni dopo per la pubblicazione, per me in maniera pessima e scollegata dalla parte precedente). L'intervista per me dà una "chiave di lettura" di quel finale: era un rant su Twitter, messo su carta perchè non stava nel numero di caratteri. Con lo stesso senso, motivazione e risultato di quelli che descrive bene nell'intervista. Non mi ha comunque meravigliato la massa di premi e lodi che lo dipingevano come "il suo libro migliore". No, era il suo libro più semplice (abbastanza semplice pure per i critici), legato all'"attualità", schierato in maniera abbastanza ruffiana dalla parte degli "intelligenti" (e chi, da qualunque parte politica, non si ritiene intelligente?), e quindi ovviamente... si era preso un sacco di GIGALIKE! Fra quel libro, e il tempo passato prima e dopo (sono ormai parecchi gli anni da "unastoria"...), temevo che Gipi avesse davvero abbandonati i fumetti. E che, comunque, si fosse unito alla folta schiera di autori che, da un certo punto in poi, non sono più riuscito ad apprezzare (per alcuni può anche darsi sia perchè sono cambiato io, altri no, sono sicuro che sono cambiati loro. Dico a te, Frank Miller...), e mi immaginavo che, chissà, forse era perchè, come raccontava lui stesso, stava bene, aveva una bella moglie, una casa, più soldi di prima, faceva i corti per la TV... Può darsi. Ma tutto questo non ti mette al riparo dalle fregature della vita. E quindi (purtroppo) sofferenze da mettere su carta, ce ne saranno sempre, per un nuovo libro. Mi sa che questa è la volta che sono finito in un libro di Gipi. Insieme a tutti gli altri lettori. Non ci ha disegnato tutti, ma siamo nel buio della sala, durante lo spettacolo. Ma i miei applausi erano sinceri (e no, non perché ha detto "squirting"...)
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bgh |
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Domani sera, 30 giugno, sulle pagine FB e YouTube del Salone del Libro Gipi converserà con il direttore Nicola Lagioia, nell'ambito dell'iniziativa SalTo Notte. Ore 22.30
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Claudio P |
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Little Nemo
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QUOTE (Moreno Roncucci @ Domenica, 24-Nov-2019, 06:34) | Ho letto il volume (e, dopo, mi sono visto l'intervista). E credo sia chiaro perchè non ne parla nessuno: è un libro personale, e anche la mia reazione è personale, e non ho voglia di parlarne in un forum...
Se andare a leggervi le discussioni su "La terra dei figli", non mi era piaciuto per nulla. L'unico libro di Gipi che non mi fosse piaciuto. (O meglio... mi era piaciuta la prima parte, che dalle sue dichiarazioni era stata fatta e lasciata a metà anni prima, per poi essere terminata in fretta e furia anni dopo per la pubblicazione, per me in maniera pessima e scollegata dalla parte precedente). L'intervista per me dà una "chiave di lettura" di quel finale: era un rant su Twitter, messo su carta perchè non stava nel numero di caratteri. Con lo stesso senso, motivazione e risultato di quelli che descrive bene nell'intervista. Non mi ha comunque meravigliato la massa di premi e lodi che lo dipingevano come "il suo libro migliore". No, era il suo libro più semplice (abbastanza semplice pure per i critici), legato all'"attualità", schierato in maniera abbastanza ruffiana dalla parte degli "intelligenti" (e chi, da qualunque parte politica, non si ritiene intelligente?), e quindi ovviamente... si era preso un sacco di GIGALIKE!
Fra quel libro, e il tempo passato prima e dopo (sono ormai parecchi gli anni da "unastoria"...), temevo che Gipi avesse davvero abbandonati i fumetti. E che, comunque, si fosse unito alla folta schiera di autori che, da un certo punto in poi, non sono più riuscito ad apprezzare (per alcuni può anche darsi sia perchè sono cambiato io, altri no, sono sicuro che sono cambiati loro. Dico a te, Frank Miller...), e mi immaginavo che, chissà, forse era perchè, come raccontava lui stesso, stava bene, aveva una bella moglie, una casa, più soldi di prima, faceva i corti per la TV...
Può darsi. Ma tutto questo non ti mette al riparo dalle fregature della vita. E quindi (purtroppo) sofferenze da mettere su carta, ce ne saranno sempre, per un nuovo libro.
Mi sa che questa è la volta che sono finito in un libro di Gipi. Insieme a tutti gli altri lettori. Non ci ha disegnato tutti, ma siamo nel buio della sala, durante lo spettacolo. Ma i miei applausi erano sinceri (e no, non perché ha detto "squirting"...) |
Hai ragione questo è di nuovo il Gipi migliore e il più sincero, anche più sincero di quello delle interviste e sicuramente più sincero di quello di Facebook e Twitter.
Per esempio, nelle interviste dice quella cosa bella, ma molto retorica è finta che non poter avere figli non è importante che se li adotti è la stessa cosa e che il legame del sangue non conta. Adesso, dato per scontato che ci sono figli consaguinei pochissimo amati e figli adottati amatissimi però come si fa a dire che il legame di sangue non conta, sarebbe come dire che se ciascuno di noi scoprisse di essere adottato non gli farebbe ne freddo ne caldo, per tacere poi di tutti i figli adottivi che da grandi si mettono alla ricerca dei genitori. Lo stesso si potrebbe dire per la differenza tra un amico e un fratello, puoi avere l'amico migliore del mondo e un fratello stronzo e carogna però lo sai che con l'amico puoi recidere il rapporto mentre con il peggiore dei fratelli avrai sempre un legame, ma questo è il Gipi delle interviste. Nel fumetto invece c'è ben rappresentata la profondità di questo legame di sangue nel primitivo che sarà brutto e rozzo però è più concreto di mille ragionamenti (anche giusti) che ci possiamo raccontare.
E poi c'è il protagonista che fa domande al cielo, Gipi che è scientista che si scusa in ginocchio con i suoi follower se gli scappa la parola "magia" anche solo per colorire una frase, super ateo irridente dei credenti bigotti e creduloni disegna il suo alter ego che fa domande al cielo. La Bignardi nell'intervista gli dice direttamente "Dio" perchè è quello che si capisce, lui naturalmente nega dicendo "... parla con la natura." come se la cosa fosse più razionale e sensata ma per fortuna la cosa nel fumetto non c'è.
Questo fumetto è pienamente (per quel che si può) sincero, mentre il Gipi della Tv e dei social è più che altro uno che ci racconta di come vorrebbe essere.
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