Secret Empire, (Con spoiler sul numero appena uscito)
tetsuya |
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Unregistered
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--edit-- mio commento superato da quanto avete giù dibattuto.
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speedwagon |
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Asterix
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Il discorso è semplice: o ci accontentiamo della mera narrazione degli eventi (la storia, come un susseguirsi di fatti), o analizziamo pure l'intera metafora politica. La metafora è ben presente nelle due serie di Cap, in modo talmente evidente che molti (non io, sia chiaro) ne sono stati disturbati. È innegabile che vi sia l'intenzione di criticare l'America attuale. Nell'evento, che appunto realizza i piani di Cap mettendo fine alla pianificazione, come dice giustamente Fioco, la metafora improvvisamente svanisce per lasciare spazio alla mera narrazione. Può anche andare bene lo stesso, ma questo tronca l'intero discorso nato nelle due serie, lasciandolo incompleto. Volete dire che l'evento, per sua natura di crossover, non poteva che escludere la metafora? Ok, allora a deludere è la serie di Cap, che lascia tronco l'arco di narrativo di Steve. A che pro scrivere una serie in quel modo se poi non si intendeva portarla a compimento?
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fiocotram |
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Uberlogorrea
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Ma non svanisce niente. La ricerca del Cubo di Capitan Hydra è la rappresentazione del potere come giustificazione dei mezzi. Ottengo il potere per raggiungere uno scopo, cerco altro potere per perfezionare quello scopo. Lo scopo diventa il centro di tutto, a esso si sacrificano amicizie, ragioni oggettive. Il potere diventa l'elemento che allontana l'eroe dalla realtà. E poi viene mostrato come il motore di quel potere sia solo la paura, una paura irragionevole. Il comportamento della popolazione umana, che accetta passivamente il nuovo dominatore, mentre i ribelli costituiscono solo una minoranza, è solo un'altra tragica rappresentazione del reale. Gli eventi hanno tutti una loro analogia con l'America di oggi ma anche col concetto stesso di governo del "più potente del mondo". Il potente non si accontenta di avere una reggenza, vuole anche che venga legittimata nella cultura, nella memoria storica delle persone ed è disposto a riscrivere e trasfigurare la nostra stessa storia per raggiungere questo obbiettivo. La manipolazione delle informazioni non è diversa dal Cubo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale abbiamo faticosamente tentato di dare il via a un mondo nuovo in cui alcuni meccanismi democratici avrebbero sempre bloccato il tentativo di costruire nuove dittature, nuovi totalitarismi sfruttando la democrazia stessa. Oggi, che la confusione è grande e si è disposti a cedere per paura a qualunque scavalcamento di diritti civili e ideali assortiti, il potente tenta di forzare NON solo i meccanismi di governo, ma anche la memoria dei cittadini e la cultura che li spinge ad accettare cose meno di altre. Per esempio? Ho bisogno dei voti di un partito neonazista o nostalgicofascistoide per vincere? Faccio di tutto per manipolare negli elettori la realtà storica di cosa sono stati fascismo e nazismo, per rendergli più accettabili i miei alleati. Con l'informazione senza filtri di internet oggi abbiamo un potere simile a quello del Cubo, senza neanche sbatterci troppo. Secret Empire col suo finale ci mostra il vero pericolo di riscrittura della realtà, ce lo mostra tramite IMMAGINI (come la sostituzione della statua di Lincoln) e con parole.
I fan dei fumetti di oggi, "disturbati" da una storia (dovrebbero essere cresciuti, come me, abituati a ben altri disturbi, visto che tutti gli anni Settanta e Ottanta della Marvel hanno visto autori fortemente politicizzati nelle storie migliori!) semplicemente dimostrano la loro totale incapacità di vedere quando gli passa davanti qualcosa di ben scritto. O meglio, le loro convinzioni politiche e i filtri comunicativi del posto che occupano oggi come adulti in società è più forte della capacità di penetrazione dei contenuti. Ed è uno dei motivi per cui oggi i fumetti di supereroi raccontano poco o nulla: la loro ragione di essere è una specie di ritrovo per nostalgici d'infanzia, hanno rinunciato a emozionare, trasmettere e fare male allo stomaco. Alcune sacche di resistenza, come Tom King, Spencer e pochi altri, riescono ancora a usare questi stratagemmi (ossia raccontare attraverso un "evento crossover", quindi tramite la mera commercialità, qualcosa di significativo mimetizzandolo nelle strutture del crossover stesso).
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speedwagon |
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Asterix
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Fioco, per me queste sono interpretazioni che dai tu ma non sono presenti nel testo. A meno che una roba di mera affabulazione, una metafora sottolineata col pennarello grosso (e quindi un po' imbarazzante) come la sostituzione della statua di Lincoln, ti sembra una potente metafora politica (trovi tranquillamente su internet fotomontaggi con Trump al posto di Lincoln, eh). O se ti basta che gli inumani siano in un campo di concentramento per essere colpito.
Di quel che descrivi dell'evento, però, in SE non c'è traccia; non nel modo in cui lo descrivi tu. Arrivi a quelle conclusioni perché generi il contenuto mancante integrando il messaggio di Spencer. Se fai leggere SE ad un tizio fra venti anni, quando Trump sarà solo un ricordo, ti dirà che il fascismo sale al potere grazie al cubo cosmico, allo scudo spaziale e agli eroi prigionieri a NY. Perché questo è quel che succede nel fumetto. Nient'altro. Paura, mass-media, potere, nulla di tutto questo ha realmente valore ai fini della scalata al potere dell'Hydra. Quello che fa Steve può essere fatto, nella stessa identica maniera, da qualunque altro villain che voglia comandare e non sia un pazzo completo (chessò, Doom, Darkseid e compagnia): per cui gran parte delle macchinazioni della serie regolare sono inutili. Di questo te ne accorgi appena si scopre che il conduttore radiofonico e il senatore repubblicano sono agenti dell'Hydra. Non dovevano esserlo, punto.
Il cubo cosmico doveva sparire dalla narrazione, al massimo ricomparire per "riabilitare" Steve alla fine. La sua esistenza, e il modo in cui agisce (ad es. modificando la storia), ti ripeto che depotenziano la metafora: il revisionismo si fa quando si sbugiarda la realtà, e questo poteva essere fatto, nel fumetto, pure senza cubo.
Concludo dicendo che, nel primo Civil War (che tra l'altro non mi piace un granché), le posizioni delle due fazioni sono chiarite e ciascuna delle due parti si fa domande sul comportamento dell'altra. In SE no: gli eroi della resistenza combattono per trovare il cubo cosmico e recuperare lo Steve originale, perché sono sicuri che l'Hydra crollerà di conseguenza. L'unica crisi di coscienza, l'unico dissidio interno tra gli eroi è sull'uccidere o meno Steve. Nessuno ha interesse nell'affrontare la salita dell'Hydra al potere e cosa ciò significa da un punto di vista politico e sociale. Questo è il vero fallimento dell'evento.
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filippo1 |
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Asterix
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QUOTE (fiocotram @ Martedì, 24-Apr-2018, 22:55) | Io invece preferisco quando un personaggio muore in una bella storia, con una morte scritta bene, piuttosto che vederlo resuscitare con stratagemmi scemi (che poi sono sempre quei tre o quattro..).
Rick Jones ha avuto una morte bellissima, in particolare.
Penso che a volte una morte scritta bene renda un personaggio più indimenticabile di quanto lo sia farlo tornare.
Jean Grey non è mai stata così indimenticabile rispetto a quando è morta. Anche Gwen. O Harry Osborn. O Colosso.
In tutti questi anni ho visto passare scrittori bravi o meno bravi ma MAI niente che venisse di buono da una resurrezione. Ogni volta che riporti in vita un personaggio dimostri in modo inequivocabile quello che ti guidava a inscenarne la morte: non sapevi realmente che fartene.
La quasi totalità dei personaggi Marvel risorti, a solo un anno dal ritorno dall'Ade non ha ancora capito cosa fare del resto della propria vita cartacea. |
Effettivamente. Di resurrezioni memorabili me ne ricordo due (Wonder Man e Green Lantern per DC), di morti molte di più
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bgh |
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Unregistered
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Pure la morte di Cap durante Civil War è stata ben memorabile
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