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> Alan Moore e i comics
 
Re Colosso
Inviato il: Mercoledì, 14-Ott-2020, 23:06
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Uomo Mascherato
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QUOTE (MinCulPop @ Martedì, 13-Ott-2020, 07:49)
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a me spiace che non sia a posto con il suo passato e che rinneghi tutto quello che ha fatto per 40 anni, ma non credo neanche ci creda per davvero a quello che dice.
sono daccordo quando dice che la gente cerca soluzioni facili ad un mondo complesso e che siamo tutti un po' più bambini, ma il resto, inzomma


Moore a 70 anni ha smesso di scrivere fumetti per ragazzi e si è dato ai libri di magia.
Roba per adulti maturi e consapevoli, proprio...
Nessuno crede che i supereroi esistano davvero, mentre Moore chiede di credere sul serio a farneticazioni inventate da lui, che a suo dire potrebbero cambiare la struttura della realtà...
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fiocotram
Inviato il: Giovedì, 15-Ott-2020, 03:13
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Uberlogorrea
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QUOTE (Re Colosso @ Mercoledì, 14-Ott-2020, 15:06)
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Moore a 70 anni ha smesso di scrivere fumetti per ragazzi e si è dato ai libri di magia.
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Blaterare a manetta sul sentito dire.
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Scavezzacollo
Inviato il: Giovedì, 15-Ott-2020, 20:18
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Sidekick
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Precisando che quoto il discorso di Slum e di Green Loontern, vorrei aggiungere che:

Per me Moore quando parla di cose che non conosce, spara cagate (ma dai?).
I film dei super sono robetta, non molto differente dalla stessa che usciva negli 80, 90 o 00 pensata per un pubblico di teenager o di nerd.

Se poi gli adulti lo apprezzano, sono solamente contento per loro. Ma è un lavoro pensato per fare dire "UAU" e comprare pupazzi, non farmi ragionare.

Questione nostalgia: stiamo analizzando un mercato che si basa su un quarantenne che si compra i volumi che raccolgono i fumetti della sua infanzia, quindi già di base limitatissimo su di un piano per valutare davvero i tempi moderni.
Naturalmente senza contare i videogiochi online o netflix, che sono il vero emblema di questa corsa all'infanzia.

Ma c'è un ma. Lo stesso Moore ha scritto fumetti pensati come se fossero usciti dal periodo della sua infanzia, con l'intenzione di sollecitare il suo gusto e di quello dei vegliardi nostalgici come lui.
Fumetti scritti per un pubblico adulto, naturalmente.

Quindi, in sintesi: lui ha ragione. Ma il discorso è scritto male, con delle falle e si può rigirare la frittata a suo sfavore in poche semplici mosse.
E quando parla dei fumetti, dimostra solo di quanto possa essere un boomer. Magari più presa di coscienza verso di sè e verso il mondo poteva aiutare a giungere al succo della questione.
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Cap.Crumb
Inviato il: Venerdì, 16-Ott-2020, 17:28
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MR. NATURAL
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Blaterare a manetta sul sentito dire.

la moda di questi tempi moderni.
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Znort
Inviato il: Lunedì, 16-Nov-2020, 13:02
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Detective dell'Impossibile
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Mah questo disamore per i fumetti di Moore a volte davvero fatico a capirlo: è vero ha fatto molto e diciamo che con Watchmen ha generato un fenomeno per cui i supereroi divennero troppo cinici e cupi, generando poi anche la reazione opposta, della Image in cui la cupezza non c'era, ma sempre c'era una certa superficialità, questo sempre parlando in generale e coi dovuti distinguo: però sapeva benissimo com'era il mondo dell'editoria per gli autori.

I suoi amati Kirby e Ditko , ma anche Siegel & Shuster e molti altri già erano stati trattati come sappiamo. Tempo dopo, Miller si è dovuto battere e a suo modo ha vinto per poter realizzare i suoi fumetti che poi son stati trattati come ottimi prodotti.
Da solo però per esprimersi meglio ha dovuto fare Sin city e fumetti belli o brutti ma soprattutto "problematici" come Holy terror la DC non l'ha voluti come storia di Batman...

per dire, una persona consapevole e intelligente come Moore non poteva non sapere che le major certe tematiche e un certo livello di profondità che va a mettere in discussione lo status quo, difficilmente lo fanno passare. Ed anche il pubblico che legge, spesso è talmente abituato a quello che gli editori propongono, che nemmeno pensa di poter leggere qualcosa di diverso.

Quindi lasciando da parte l'ambito supereroistico mainstream, come ha dimostrato con From Hell, V for Vendetta e altre bellissime cose che ha fatto, poteva continuare a trovare uno spazio per esprimersi a fumetti con altri lavori.
D'altra parte, se ci è riuscito Will Eisner se ci è riuscito Dave Sim o un Lapham, poteva farlo pure lui.
Alla fine, pur essendo anche la graphic novel definibile spesso come borghese, se però diventa un buon spazio per esprimerti come autore, ben venga...
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