Nicolas Roeg, uno dei più originali registi britannici, è morto. L'annuncio della scomparsa è stato dato dal figlio Nicolas Roeg Jr.: "È stato un vero padre, aveva compiuto 90 anni lo scorso agosto". Operatore di grande talento, abile nel creare atmosfere sospese e tagli di luce insoliti e mozzafiato, Roeg è stato fautore di un cinema in cui il fantastico scaturisce tanto dalle scelte stilistiche quanto dalla collocazione dei personaggi in situazioni inconsuete.
Nato a Londra nel 1928, Roeg entra nel mondo del cinema nei primi anni Sessanta come operatore in Lawrence d'Arabia di David Lean. Viene poi chiamato come direttore della fotografia da Roger Corman per La maschera della morte rossa (1964) dando prova della sua arte visionaria, quindi lavora per François Truffaut in Fahrenheit 451 (1966) e Via dalla pazza folla (1967) di John Schlesinger.
A 40 anni decide di passare alla regia e dirige Sadismo (1968), un dramma decadente ispirato a The servant (1963) di Joseph Losey, con James Fox e il debutto di Mick Jagger sul grande schermo nel ruolo di un cantante con due amanti bisessuali. Il film è osteggiato ed esce nelle sale solo due anni dopo con diversi tagli. Nonostante il discreto successo all'epoca, Sadismo è diventato negli anni un vero e proprio cult, principalmente per la sua atmosfera visionaria e per la presenza di Jagger, ai tempi all'apice della fama. Inoltre, negli anni Novanta il film viene rivalutato dalla critica e nel 1999 il British Film Institute lo inserisce al 48esimo posto della lista dei migliori cento film britannici del Ventesimo secolo. Nel 1973 esce A Venezia... un dicembre rosso shocking (1973) che ottiene otto candidature ai British Academy of Film and Television Arts Awards (Bafta) vincendo solo il premio per la miglior fotografia. Nel 1976 dirige il debutto cinematografico di David Bowie nel ruolo dell'alieno protagonista di L'uomo che cadde sulla Terra, rivoluzionario esempio di fantascienza decadente, sorretto da un potente apparato di invenzioni visive, diventato un cult. Viene dalla musica anche il protagonista del suo film successivo, Bad Timing (Il lenzuolo viola, 1980), con Art Garfunkel nei panni di Alex Linden, uno psicoanalista americano a Vienna che si innamora perdutamente di una ragazza, Milena (Theresa Russell), che diventa per lui una vera e propria ossessione. Il film gli vale il premio come miglior regista dell'anno ai London Critics Circle Film Awards (Alfs) e il People's choice award al Toronto International Film Festival (Tiff).
Nel 1985 Roeg ha ottenuto il premio tecnico della giuria al Festival di Cannes per Insignificance (La signora in bianco) e nel 1999 il Bafta Award alla carriera.
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