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> Rat-Man e l'umorismo scorretto nel 2020
 
MrNobody
Inviato il: Domenica, 02-Ago-2020, 18:34
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QUOTE (absoluto @ Domenica, 02-Ago-2020, 17:06)
Dobbiamo raccontarci le favolette e pensare che i razzisti siano solo quelli che si dichiarano tali ad alta voce?

Ripeto (anche se non mi aspetto risposte): perché chi impiega così tanto tempo a condannare il politicamente corretto non ne spende altrettanto a difendere le minoranze o gli atti di razzismo/omofobia/xenofobia?

Aggiungo: quale è lo scopo di questo topic? Cosa esattamente ti spaventa? Che un autore si ponga un paio di domande in più rispetto a vent’anni fa prima di scrivere battute sui “negri”?
Se non ho capito male, riesci a spiegarmi in parole povere quale è il tuo problema a riguardo?

Mi spaventi tu, semplificando al massimo.
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Kerdik
Inviato il: Domenica, 02-Ago-2020, 19:28
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QUOTE (absoluto @ Domenica, 02-Ago-2020, 10:06)
Ripeto (anche se non mi aspetto risposte): perché chi impiega così tanto tempo a condannare il politicamente corretto non ne spende altrettanto a difendere le minoranze o gli atti di razzismo/omofobia/xenofobia?

Primo, chi ti dice che non lo facciano? Ti faccio un esempio facile e immediato, agganciandomi al tuo discorso sul tempo investito:

Per me il politicamente scorretto è una stronzata grande come una casa, un boomerang che ti ritorna in faccia, una puttanata megagalattica, ma soprattutto (cosa che me lo fa odiare come poche cose al mondo) un'ipocrisia autoassolutoria.

BAM. Cinque secondi per scriverlo.

Poi... Ieri ho passato l'intera giornata (e parte della mattinata di oggi, con seconda puntata al telefono) a spiegare ad amici il delirio di Comicsgatari e loro supporter.

Visto? I pregiudizi possono essere tanti...

è un po' come quell'altra idiozia su chi può o non può parlare, quel ragionamento demente che se sei etero e bianco devi tacere in un cantuccio... MA EVVIVA GLI UOMINI BIANCHI ETERO CHE PARLANO DI QUESTE COSE! Quando i propositi, anche ingenui, sono di un certo tono ti confortano sul futuro dell'umanità... ma anche quando sparano stronzate... almeno puoi sperare di piantare un seme in quelle testacce marce! Cosa c'è di più inutile e insensato del predicare a un convertito?

E, nella peggiore delle ipotesi... almeno hai individuato da chi stare alla larga!
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Comics Garden
Inviato il: Domenica, 02-Ago-2020, 19:50
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Barbaro Cimmero
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QUOTE (fiocotram @ Domenica, 02-Ago-2020, 17:14)
E soprattutto: Cinzia non inizia nessuna relazione con Brakko. Non le dispiacerebbe se lui facesse il primo passo, ma non lo forza (a differenza dell'atteggiamento con Rat-man).


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QUOTE
sempre, ovviamente, considerando che nelle storie di cui parliamo il sentimento per Brakko inizia a svilupparsi proprio quando Cinzia inizia a farsi una ragione del fatto che Rat-man non starà mai con lei (più o meno mi sembra di ricordare che questo accada nella saga disegnata come uno shojo manga, peraltro pagine MERAVIGLIOSE per insegnare (anche ai bambini) il concetto di identità sessuale.


(click to show/hide)


QUOTE
Molestie?
Quindi quando La Gatta fa la stessa cosa tentando di portarsi a letto Rat-man erano molestie? Strano, non mi sembra che stesse correndo a chiamare la polizia...


No, non erano molestie. Era peggio, considerando cosa faceva la Gatta alle persone che seduceva
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.

Ripeto. C'è una parte in cui vediamo Cinzia nuda nascosta in un'angolo della casa di Deboroh nonostante lui gli abbia fatto capire in tutti i modi di non essere interessato a lei. Tu questo come lo chiami?

Anche la saga shojo che hai citato si apre con una scena abbastanza svilente per il personaggio, almeno a mio giudizio.

(click to show/hide)



QUOTE
A quanti succede di avere una relazione con una persona, poi troncata e rassegnarsi a "fare gli amici", sperando sempre che l'altro ci ripensi?


Il problema è che Leo non ci mostra mai il momento chiaro, fino all'ultimo numero, in cui Cinzia si rassegna. L'impressione era che ci provasse con tutti e due. Cosa che nella mia ottica contribuisce a dare una visione stereotipata della categoria da lei rappresentata. A scanso di equivoci, non sto dicendo che Leo sia transfobico (lui stesso mi scrisse che Cinzia è uno dei personaggi che più ha amato), ma che una persona che volesse accusare Leo di veicolare messaggi transfobici avrebbe degli elementi a cui appigliarsi per convalidare l'accusa. Se invece vogliamo giudicare Cinzia nella sua unicità di individuo quel che ne esce fuori non è niente di più e niente di meno di un essere umano con i suoi pregi ed i suoi difetti.

Difetti che, lo sottolineo, sono rimasti anche dopo l'evoluzione del personaggio. Nel volume della BAO la vediamo irretire un uomo in procinto di sposarsi e le battute "pecorecce" sulle dimensioni del suo organo sessuale si sprecano.


QUOTE
Tra Cinzia e il Ratto tra l'altro c'è un legame durato diversi anni. Inizialmente Deboroh usciva con lei e pensava addirittura di esserne innamorato, salvo poi rifiutarla una volta scoperto che era transessuale.


(click to show/hide)
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Comics Garden
Inviato il: Domenica, 02-Ago-2020, 19:57
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Barbaro Cimmero
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QUOTE (Kerdik @ Domenica, 02-Ago-2020, 18:28)
QUOTE (absoluto @ Domenica, 02-Ago-2020, 10:06)
Ripeto (anche se non mi aspetto risposte): perché chi impiega così tanto tempo a condannare il politicamente corretto non ne spende altrettanto a difendere le minoranze o gli atti di razzismo/omofobia/xenofobia?

Primo, chi ti dice che non lo facciano?


Infatti gli avevo già risposto io elencandogli qualche nome di personalità attive nel campo dei diritti civili che non si sono fatte problemi a criticare sia il PC sia la CC.

Non c'è peggior sordo...
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fiocotram
Inviato il: Lunedì, 03-Ago-2020, 03:47
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Il problema è che Leo non ci mostra mai il momento chiaro, fino all'ultimo numero, in cui Cinzia si rassegna.

E' un problema per TE, che evidentemente sei più infastidito da quelle scene di quanto realmente siano importanti. L'esuberanza del personaggio è sempre stato un suo tratto caratteristico, ma sono tutti esempi che nemmeno noteresti in un'interazione etero.

Quando una persona è attratta da un'altra persona ci prova con lei. Sia consciamente che incosciamente. Le persone che si attraggono finiscono sempre inevitabilmente per scambiarsi segnali. Sia verbali che fisici.
E tra Cinzia e Brakko C'E' uno scambio di segnali, c'è di base un interesse reciproco.

I tradimenti infatti non avvengono mai perché una persona "più forte" fa cadere in tentazione una debole, ma sono un percorso di seduzione che inizia in base alla distanza che tu stesso metti tra te e una persona che ci prova con te, sapendo di essere impegnato. Se non sei capace o non hai voglia di mettere distanze e lasci spiragli, chi è attratto da te ci prova. E' la natura umana.
Brakko è infelice con sua moglie e lui vede DAVVERO Cinzia come la donna più bella che abbia mai incontrato, che distanze vuoi che metta?


Poi rifiuto totalmente questa tua narrazione secondo cui provare amore per due persone sia espressione di chissà quale abominio e doppiezza di carattere. Può succedere di non capire per lungo tempo quale sia la persona a cui sei più affezionato. Alla fine della storia COMUNQUE Brakko lascia la moglie e va a stare con Cinzia e Cinzia stessa sceglie definitivamente di stare con Brakko. Particolare non da poco, visto tutto questo arriva alla fine di un percorso in cui gli approcci che Cinzia fa verso Brakko non riguardano un uomo FELICEMENTE sposato, ma una persona buona che non riesce a vedere i tradimenti manifesti di sua moglie e si sente legato a lei solo per una questione di onore e fedeltà.
In questo senso, il provarci di Cinzia è anche un modo per fargli aprire gli occhi e rendersi conto della situazione. Non fa niente di male, considerato che è la moglie stessa di Brakko a volere che lui la lasci, non riuscendo a dirglierlo direttamente e seminando nel loro rapporto decine di "indizi che non lo ama più" fatti di caterve di infedeltà assortite.



QUOTE

L'impressione era che ci provasse con tutti e due. Cosa che nella mia ottica contribuisce a dare una visione stereotipata della categoria da lei rappresentata.


Se lo fa una donna è semplicemente una seduttrice (peraltro su due uomini di cui uno è libero e ha anche avuto una mezza relazione con lei e l'altro ha un matrimonio infelice). Se lo fa un trans è una visione stereotipata. Bene così.
Nemmeno Ortolani nega che all'inizio della serie Cinzia fosse uno stereotipo.
Ma il modo in cui si sviluppa attraverso la serie si lascia indietro ogni visione semplicistica e ci racconta un personaggio sempre più complesso, come del resto complessa è l'evoluzione del carattere del Ratto e di Brakko stesso a cui sono dedicati perfino degli albi nel suo rapporto con la moglie.
Anche la moglie di Brakko, perché non dici "E' lo stereotipo del puttanone"?
Perché comunque sbaglieresti. Anche lì, la situazione di infedeltà inizia come una reiterata gag, poi Ortolani a poco a poco ci svela anche le motivazioni del suo personaggio.
QUOTE


A scanso di equivoci, non sto dicendo che Leo sia transfobico (lui stesso mi scrisse che Cinzia è uno dei personaggi che più ha amato), ma che una persona che volesse accusare Leo di veicolare messaggi transfobici avrebbe degli elementi a cui appigliarsi per convalidare l'accusa.


Una persona che si fermasse alle prime storie o ne leggesse solo qualcuna, mixando poi ad arte i riferimenti alle scene per dare ragione alla sua tesi?
Certamente.
Ma bisogna leggere tutta la serie per capire come Ortolani sviluppa i personaggi.

QUOTE

Se invece vogliamo giudicare Cinzia nella sua unicità di individuo quel che ne esce fuori non è niente di più e niente di meno di un essere umano con i suoi pregi ed i suoi difetti.


E infatti è proprio per questo che sarebbe colpa della lettura superficiale, non dell'autore, che il lavoro sul personaggio l'ha fatto.
Mi viene in mente Claremont, un autore che ha sviluppato i caratteri dei suoi X-men all'interno di un percorso seriale. Se leggi un numero o due non potrai MAI cogliere il percorso che fa una Rogue o un Wolverine dai primi numeri in cui appaiono.
E sarebbe colpa dell'autore?
Prima leggi l'opera come si deve, poi parli.
QUOTE

Difetti che, lo sottolineo, sono rimasti anche dopo l'evoluzione del personaggio. Nel volume della BAO la vediamo irretire un uomo in procinto di sposarsi e le battute "pecorecce" sulle dimensioni del suo organo sessuale si sprecano.


Il problema non sono le battute, ma limitarsi a esse. E questo vale per Cinzia come per tutti gli altri personaggi.
Dal Rat-man del primo numero che si fotteva il costume dell'Uomo Ragno al Deboroh Valker che impariamo a conoscere nell'arco della sua storia passa un sacco di acqua sotto i ponti, ma le gag rimangono grossomodo quelle. Il Rat-man che infastidisce la gente o che ostenta l'ignoranza dell'italiano medio ci saranno sempre nelle gag di Ortolani. Ma questo non vuol dire che all'interno della sua saga il personaggio non sia cresciuto e maturato in modo stratificato.

Infine, il fatto che Cinzia abbia paura a rivelarsi a Brakko non è un calcolo o una mancanza di scrupoli.E' semplicemente la paura che cessi l'incanto di un uomo che, primo tra tutti, la tratta in modo cortese e cavalleresco. E ci fa capire che il sentimento che inizia a provare per Brakko, proprio grazie a questa sua timidezza mai provata con altri personaggi, è più importante di altri.

QUOTE

No, non erano molestie. Era peggio, considerando cosa faceva la Gatta alle persone che seduceva laugh2.gif .



Sì, peccato però che lo sapesse solo LEI.
E Rat-man non si è lamentato di trovarsela nuda o a letto.
Lì non scatta il cartellino "E' molestia"?

Cinzia è semplicemente un personaggio risoluto. Ha scelto di non soffrire in un angolo piangendo per ciò che è, ma di MOSTRARE la sua natura e di PROVARCI con gli uomini che le piacciono, così come farebbe un uomo o una donna con una natura simile alla sua, ossia diretta e intraprendente.

E anche quel suo modo ostinato e tragicomico di provarci sempre col Ratto, venendo anche umiliata, non racconta forse qualcosa di universale?
Non è lo stesso svilire se stessi che Ortolani racconta anche quando disegna i vari uomini dal cuore infranto che vanno dietro alla Bedelia o alla Stracciamaroni di turno?

Prima di imparare ad amare noi stessi c'è sempre quella fase in cui corriamo troppo dietro a qualcuno, vedendolo come unica realizzazione della nostra vita. E quando ci va male e non ci corrisponde facciamo mille figuracce e ci umiliamo da soli. Trapassando le barriere tra etero e trans, la Cinzia che correva troppo dietro al ratto ci racconta anche questo.

Sinceramente, ogni volta che lui la rifiutava sempre più violentemente, avevo un po' di pena per lei perché comunque rivedevo, al di là delle gag, un amore non corrisposto e le conseguenze che aveva su chi c'era rimasto troppo sotto.

Ma poi per fortuna incontra Brakko e ripeto, le differenze che ha nell'approccio con liui secondo me sono molto significative. E' indice di una maturazione in più e di una conoscenza ulteriore di se stessa.
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fiocotram
Inviato il: Lunedì, 03-Ago-2020, 04:31
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QUOTE (MrNobody @ Domenica, 02-Ago-2020, 09:25)
QUOTE (absoluto @ Domenica, 02-Ago-2020, 13:52)
Pazzesco che si continui a dire che negli USA vengono "massacrati" quelli che fanno le battute sulle minoranze, quando coloro che subiscono quotidianamente sulla loro pelle discriminazioni, aggressioni fisiche, ingiustizie, sono proprio gli appartenenti alle minoranze. Trans compresi.

Questo ribaltamento di prospettiva continuo e capzioso mi fa vomitare.

Auspicare correttezza e cautela anche da chi si preoccupa giustamente per i diritti delle minoranze non mi pare che sia controproducente verso queste battaglie, anzi.
Razzisti VERI a parte (categoria, mi pare, condannata un po' da tutti, perlomeno ufficialmente) mi pare che l'accettazione e l'integrazione del "diverso" abbiano fatto grandi passi avanti nel secolo in corso e che continuino a farne.
Che poi possano manifestarsi anche delle posizioni estreme e un po' troppo intransigenti in tal senso e che qualcuno, pur favorevole all'uguaglianza civile, possa azzardarsi a suggerirlo, mi sembra del tutto normale (e sano) in un mondo democratico.
Il confronto a parole e rispettoso è sempre positivo e i fanatismi sempre pericolosi, per quanto comprensibili possano esserne le origini.
Il rischio in questo momento, a mio parere, è la costituzione di fronti in eterno contrasto, dediti soltato alla delegittimazione altrui e con toni sempre più aspri.
Anche il tuo continuo dichiararti schifato o vomitante di fronte a discussioni che mi paiono invece lecite e moderate non fa ben sperare.

Scusami, ma quella che chiami "delegittimazione con toni aspri", al massimo può capitarti di trovarla su un forum, discutendo con qualcuno su facebook e in tanti canali internettiani.

Se una società si professa a parole aperta, progressista eccetera e poi non è capace di estendere tutta una serie di libertà civili che un eterosessuale si vede attribuire fin dalla nascita, le conseguenze per chi ha un orientamento diverso dal suo si vedono nell vita di tutti i giorni, non in un dibattito online.

Io credo che una società debba estendere il più possibile i diritti civili, perché questa cosa non danneggia il "diritto di trovarsi in disaccordo", anche con la concessione stessa. Non sei, per dire, d'accordo sul fatto che due persone dello stesso sesso si sposino? Bene. Rimani con la tua opinione. Chi te la tocca?
Avrai le tue ragioni e tutti i canali del mondo per poterle professare.
Ma intanto lascia che la gente si sposi quando e come vuole.

La political correctness, all'atto della sua nascita, si proponeva di combattere le offese a sfondo razziale.
Il contrario di "politicamente corretto" non è " lotta contro le ipocrisie" o "protezione delle opinioni controverse".
Il contrario di politicamente corretto è "insulto" o "libertà di insultare e discriminare".

Quindi si usano argomentazioni sbagliate ("troppo conformismo, troppe presenza di gente di sinistra sui social e sui giornali!" come se dovessimo fare le quote...) credendo di difendere qualcosa ("il diritto di pensare e dire ciò che mi pare!") che non è ancora stato abolito o compromesso (noi stessi scrivendo qui ne siamo la prova), finendo in realtà per difendere l'insulto stesso.
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Comics Garden
Inviato il: Lunedì, 03-Ago-2020, 07:31
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QUOTE (fiocotram @ Lunedì, 03-Ago-2020, 02:47)
QUOTE

Il problema è che Leo non ci mostra mai il momento chiaro, fino all'ultimo numero, in cui Cinzia si rassegna.

E' un problema per TE, che evidentemente sei più infastidito da quelle scene di quanto realmente siano importanti.


L'amore profondo di Cinzia per Rat-Man è sempre stato uno dei tratti caratteristici del personaggio. E' uno degli elementi centrali di almeno due saghe: la "Quadrilogia di Anno Uno" e la "Trilogia Manga". Sapevo benissimo che era un rapporto che non si sarebbe mai potuta concretizzare, ma penso che meritasse una più chiusura un pò più esplicativa. Proprio per rispetto nei confronti del character.

Poi se vuoi continuare a punzecchiare sul fatto che "NO! Tu critichi la sua gestione perché è trans!" accomodati pure. Mi limiterò ad ignorarti.


QUOTE
Poi rifiuto totalmente questa tua narrazione secondo cui provare amore per due persone sia espressione di chissà quale abominio e doppiezza di carattere.


Rifiutala pure, visto che non è mia. Non penso che il provare amore per due persone contemporaneamente sia un abominio. Il problema è COME Cinzia vive questo dualismo. Non c'è neppure una scena in cui la vediamo affrontare seriamente la questione. Il processo sentimentale di cui parli avviene in gran parte dietro le quinte. Quindi è come se non avvenisse.


QUOTE
Può succedere di non capire per lungo tempo quale sia la persona a cui sei più affezionato. Alla fine della storia COMUNQUE Brakko lascia la moglie e va a stare con Cinzia e Cinzia stessa sceglie definitivamente di stare con Brakko. Particolare non da poco, visto tutto questo arriva alla fine di un percorso in cui  gli approcci che Cinzia fa verso Brakko non riguardano un uomo FELICEMENTE sposato, ma una persona buona che non riesce a vedere i tradimenti manifesti di sua moglie e si sente legato a lei solo per una questione di onore e fedeltà.
In questo senso, il provarci di Cinzia è anche un modo per fargli aprire gli occhi e rendersi conto della situazione. Non fa niente di male, considerato che è la moglie stessa di Brakko a volere che lui la lasci, non riuscendo a dirglierlo direttamente e seminando nel loro rapporto decine di "indizi che non lo ama più" fatti di caterve di infedeltà assortite.


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QUOTE
Se lo fa una donna è semplicemente una seduttrice (peraltro su due uomini di cui uno è libero e ha anche avuto una mezza relazione con lei e l'altro ha un matrimonio infelice). Se lo fa un trans è una visione stereotipata. Bene così.


Gli stereotipi sui trans, intese come persone prive di pudore e che ci provano con chiunque ci stia, sono molto più presenti di quelle delle donne, trattandosi di una categoria di cui si è cominciato a parlare solo in tempi recenti.


QUOTE
Una persona che si fermasse alle prime storie o ne leggesse solo qualcuna, mixando poi ad arte i riferimenti alle scene per dare ragione alla sua tesi?
Certamente.


Quel che ti sfugge è che molte delle persone che amano imbastire crociate sulle opere degli autori utilizzano metodi simili. Roncucci ti ha già menzionato prima di accuse di razzismo verso Ortolani totalmente campate in aria.


QUOTE
Infine, il fatto che Cinzia abbia paura a rivelarsi a Brakko non è un calcolo o una mancanza di scrupoli.E' semplicemente la paura che cessi l'incanto di un uomo che, primo tra tutti, la tratta in modo cortese e cavalleresco. E ci fa capire che il sentimento che inizia a provare per Brakko, proprio grazie a questa sua timidezza mai provata con altri personaggi, è più importante di altri.


Sicuramente è comprensibile, ma qualunque fossero le motivazioni sta di fatto che Cinzia nasconde la propria natura all'uomo con cui vuole passare il resto della sua vita, contraddicendo quindi il suo comportamento orgoglioso (peccato non aver assistito alla notte di nozze). Anche nella "Quadrilogia di Anno Uno" si comportava con Rat-Man allo stesso modo, ma poi capiva di star sbagliando e gli rivelava la verità.


QUOTE
Sì, peccato però che lo sapesse solo LEI.
E Rat-man non si è lamentato di trovarsela nuda o a letto.
Lì non scatta il cartellino "E' molestia"?


C'è solo una piccola differenza: Cinzia lo fa ripetutamente e dopo continui rifiuti.

Se uno degli uomini che si era approcciato a te continuasse a provarci spudoratamente ed arrivasse al punto di farsi trovare nudo IN CASA TUA, tu non lo denunceresti per molestie? Davvero ti aspetti che ci creda, quando i tribunali sembrano per te la soluzione di ogni problema?


QUOTE
Cinzia è semplicemente un personaggio risoluto. Ha scelto di non soffrire in un angolo piangendo per ciò che è, ma di MOSTRARE la sua natura e di PROVARCI con gli uomini che le piacciono, così come farebbe un uomo o una donna con una natura simile alla sua, ossia diretta e intraprendente.

E anche quel suo modo ostinato e tragicomico di provarci sempre col Ratto, venendo anche umiliata, non racconta forse qualcosa di universale?
Non è lo stesso svilire se stessi che Ortolani racconta anche quando disegna i vari uomini dal cuore infranto che vanno dietro alla Bedelia o alla Stracciamaroni di turno?


E' un'interpretazione. Qualche circolo femminista probabilmente ti obietterebbe che invece rappresenta lo stilema della donna succube dell'uomo che per amore accetta volentieri anche le peggiori umiliazioni. Qualche attivista transessuale potrebbe criticare la mascolinità strabordante del personaggio, sia nella grafica che nel temperamento, come allusione al fatto che le donne trans non potranno mai avere la femminilità delle donne biologiche.

Nel caso tu non l'abbia capito, non condivido nessuna delle due esegesi. Dico solo che in paesi più sensibili dei nostri c'è la possibilità che qualcuno la veda così. Sinceramente dopo aver letto il "Washington Post" definire "Il Re Leone" un film fascista ed omofobo non metto limiti alla fantasia.
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Wretchik
Inviato il: Lunedì, 03-Ago-2020, 12:20
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Solo per dire che, incuriosito, sono andato a leggermi l'editoriale del WP ed ora sto comprando su Amazon un paio di manone da stadio perchè un facepalm normale non basta.
Io non ci credo che certe cose vengano scritte seriamente. Sicuri che non siano delle elaborate burle nei confronti dei responsabili di redazione? Tipo quelli che mandano ai concorsi di poesia ermetica degli elenchi di parole a caso?
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fiocotram
Inviato il: Lunedì, 03-Ago-2020, 14:41
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Sapevo benissimo che era un rapporto che non si sarebbe mai potuta concretizzare, ma penso che meritasse una più chiusura un pò più esplicativa. Proprio per rispetto nei confronti del character.



Che l'amore di Cinzia per il ratto fosse un elemento cardine e non stereotipato sono stato io per primo a fartelo notare (citando pure la trilogia manga, peraltro).


QUOTE

Rifiutala pure, visto che non è mia. Non penso che il provare amore per due persone contemporaneamente sia un abominio. Il problema è COME Cinzia vive questo dualismo. Non c'è neppure una scena in cui la vediamo affrontare seriamente la questione. Il processo sentimentale di cui parli avviene in gran parte dietro le quinte. Quindi è come se non avvenisse.


Il fatto è che non ricordi la progressione con cui tutto avviene.
All'inizio, Cinzia è ancora in bilico tra l'amore e l'amicizia verso Rat-man, conosce Brakko e i due iniziano a piacersi, con lei che viene lentamente sedotta dai suoi modi e lui che in modo molto educato e modesto inizia a provarci con lei.
Dopo la saga shojo manga il rapporto con Rat-man giunge all'epilogo perché è propripo lì che Cinzia realizza l'impossibilità del suo sogno.
Di seguito, Leo sviluppa il rapporto tra lei e Brakko che diventeranno tra i comprimari più in vista di tutta la saga finale che porta a conclusione la Rat-man Collection.
E lì viene dedicato abbondante spazio alla maturazione e alla definizione del loro rapporto, fino al matrimonio.


Su Clara e Brakko:
Clara non ama Brakko, "glì vuole bene". A volte nella vita si incontrano persone che riteniamo speciali. E allora vorremmo in tutti i modi essere adatti a stare con loro, pretendiamo di "imparare ad amarle". Ma l'amore non è soltanto stima e quel che siamo, pregi e difetti concreti, viene sempre fuori e ci ricorda che non possiamo scendere a patti. Clara tenta davvero di amare Brakko, non ci sono dubbi che lo consideri un uomo speciale e che i suoi tradimenti non siano un modo per FERIRLO, ma solo un meccanismo inconscio per farsi lasciare.
Una persona che ama davvero, fa dei sacrifici, sia pure a livello di duro lavoro psicologico su di sè, è capace di rinunciare a qualsiasi cosa e sottoporsi a qualsiasi terapia.
Clara e Brakko invece, si lasciano. Perché non erano destinati a stare insieme.
E anche l'impietosa battuta sul portarsi a letto perfino il terapista sessuale è solo un modo per farci capire che Clara è così e che non vuole realmente essere la moglie di Brakko.






QUOTE


C'è solo una piccola differenza: Cinzia lo fa ripetutamente e dopo continui rifiuti.

Se uno degli uomini che si era approcciato a te continuasse a provarci spudoratamente ed arrivasse al punto di farsi trovare nudo IN CASA TUA, tu non lo denunceresti per molestie? Davvero ti aspetti che ci creda, quando i tribunali sembrano per te la soluzione di ogni problema?


(Veramente, nella vita di tutti i giorni, preferisco evitare di denuciare persone a tutto spiano e preferisco i chiarimenti. Gli esempi che ti ho fatto invece erano più seri. In quei casi a parte denunciare non c'è davvero nulla da fare)

Ti sfugge che Rat-man e Cinzia sono AMICI di vecchia data!
Il loro è comunque un rapporto durato diversi anni e ribadisco: Rat-man a Cinzia ha perfino chiesto aiuto e ospitalità varie volte.
Se ti fa davvero paura una persona al punto che pensi ti possa violentare non le chiedi aiuto.
I due hanno comunque una confidenza e se davvero il ratto provasse così tanto fastidio verso di lei taglierebbe completamente i ponti e non la frequenterebbe più.
I suoi approcci verso di lui, al di là dell'intrinseca malinconia che li contraddistingue perché è ovvio che non avrà mai speranza, sono semplicemente scherzosi. C'è un po' di sadismo e voglia di metterlo in difficoltà? Certamente.
Ma è sempre nell'ottica di una confidenza durata anni.

Non dimenticare poi che il carattere di Rat-man stesso non è quello della vittima innocente. Rat-man rappresenta l'uomo comune, con tutte le sue vigliaccherie e debolezze. Ci sono parti della vita del ratto non esattamente dignitose nei confronti dei suoi amici storici. Con Brakko, ad esempio, nella parte di infanzia che è stata rimossa dalla memoria del poliziotto, Rat-man aveva iniziato un'amicizia ambigua in cui non mancava di dare sfogo al suo pesante razzismo.
Rat-man è descritto come un uomo non immune da pregiudizi e stereotipi (è per questo che dico sempre di stare attenti quando un autore mette contenuti politicamente scorretti in un personaggio negativo: in realtà li sta criticando per mezzo di esso) e quindi non mi stupirebbe se, in fondo, questi continui approcci di Cinzia in realtà non gli dispiacciano.
E' pur sempre un essere vivente che, a prescindere dal sesso, mostra di desiderarlo pazzamente.
Essere desiderati è una lusinga.
E avere il controllo del rapporto, sottraendosi e ribadendo con il disgusto la propria "virilità" è un modo per avere la parte migliore del rapporto con Cinzia (ossia l'adulazione di lei verso di lui) e divertirsi sadicamente a respingerla all'ultimo momento.


QUOTE

E' un'interpretazione. Qualche circolo femminista probabilmente ti obietterebbe che invece rappresenta lo stilema della donna succube dell'uomo che per amore accetta volentieri anche le peggiori umiliazioni. Qualche attivista transessuale potrebbe criticare la mascolinità strabordante del personaggio, sia nella grafica che nel temperamento, come allusione al fatto che le donne trans non potranno mai avere la femminilità delle donne biologiche.



Ma noi non ci curiamo di questo tipo di persone e parliamo solo con chi ha letto davvero Rat-man e può giudicarlo nel merito.
Sennò vale davvero tutto. Sappiamo bene che sulla tipologia di fumetti stile Rat-man i cacciatori di polemiche e i difensori della morale potrebbero trovare dozzine di spunti superficiali da usare in modo pretestuoso, senza leggerlo davvero. Che queste categorie possano annidarsi anche in circoli femministi o LGBT non modifica il succo del discorso.
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Kerdik
Inviato il: Lunedì, 03-Ago-2020, 18:12
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QUOTE (fiocotram @ Domenica, 02-Ago-2020, 20:31)
La political correctness, all'atto della sua nascita, si proponeva di combattere le offese a sfondo razziale.
Il contrario di "politicamente corretto" non è " lotta contro le ipocrisie" o "protezione delle opinioni controverse".
Il contrario di politicamente corretto è "insulto" o "libertà di insultare e discriminare".

Hai detto bene, "All'atto della sua nascita".

Il problema è intervenuto quando si è trasformato -soprattutto in italia- in un delirio che stuprava lingue e significati alla ricerca di insulti anche dove non c'erano, confondendo l'uso scorretto e offensivo di una parola (come può avvenire con qualsiasi oggettivizzazione, vedasi "rosso" o "pelato") con il suo significato, arrendendosi in alcuni casi all'assalto di masse indottrinate, al meglio, da infelici soluzioni di doppiaggio.

Adesso avremo "non vedenti" (o qualsiasi altra cosa si dica oggi, ormai ho rinunciato) al posto di ciechi, ma i percorsi-guida sui marciapiedi stanno ancora di là da veni'... però vuoi mettere quanto semo progressisti e olierdendau, aò?

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Al primo che mi chiama "ipovedente" gli sputazzo con la rincorsa in un occhio. sono GUERCIO, chiaro?
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Moreno Roncucci
Inviato il: Lunedì, 03-Ago-2020, 23:22
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Io quelli che ancora pigolano sui nobili motivi alla base del politicamente corretto, gli farei scrivere sulla lavagna 1 milione di volte "la via dell'inferno è lastricata di buone intenzioni", giusto per vedere se il concetto riesce a penetrare quello strato di fanatismo che li protegge dalla realtà.

Ma forse sarebbe più efficace farli torturare con i ferri roventi dall'inquisizione spagnola, anche quella una cosa nata non solo per il bene e la gloria di Dio, ma addirittura con lo scopo dichiarato di LIMITARE le violenze contro gli accusati di stregoneria...
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Il politicamente corretto oggi non è altro che una neo-lingua, gestita e controllata da un elite economica e culturale, a cui devi adeguarti, ma le cui regole vengono continuamente cambiate.

È, fondamentalmente, un mezzo di oppressione. Che colpisce NON "le destre" o i conservatori (che quelli se ne fregano di essere ascoltati dalle sinistre, anzi, il politicamente corretto gli fa brodo e gli porta consensi), ma quelli che "a sinistra" non hanno i soldi per studiare ad Harvard e parlare correntemente la neo-lingua dei ricchi.

Serve a marginalizzare le proteste e le istanze di chi non ha potuto permettersi di andare al college, e a mantenere il controllo politico di una minoranza ricca e benestante, che ha buon gioco a stroncare qualunque istanza dal basso per il "linguaggio non corretto".

Non è un caso che il suo dominio del "discorso culturale" sia aumentano insieme all'emarginazione della parte più povera della sinistra (con il paradosso che la cosa ha colpito soprattutto le minoranze etniche che... "non sapevano parlare bene" parlando di loro stesse) e allo strapotere del liberalismo economico.

In soldoni, è una comoda scusa per il bianco straricco che si crede "di sinistra" per deridere e insultare il povero disoccupato che "non sa parlare"...
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Kerdik
Inviato il: Lunedì, 03-Ago-2020, 23:55
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Stavolta ti ho trovato un po' eccessivo, ma... Dio quanto m'attizzi.
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fiocotram
Inviato il: Martedì, 04-Ago-2020, 06:27
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In Italia siamo abituati a considerare normale l'assenza di inclusività nel nostro modo di parlare.

Puoi vivere a Milano per anni, ma sarai sempre un terrone. Un extracomunitario può aprirsi un'attività di ferramenta e pagare le tasse per anni, ma l'operaio bresciano che viene a comprare le viti o gli attrezzi del mestiere lo chiamerà sempre "cioccolatino". Se suo figlio va all'asilo con gli altri bambini è meglio che non abbia un nome straniero troppo difficile da pronunciare, altrimenti a insindacabile giudizio della collettività gli daranno un nickname più "italiano" e "facile da pronunciare". Magari ti chiami Abel Aziz e riterranno invece che "Alberto" o "Gaspare" sia più facile. Il linguaggio del nostro paese è un po' lo specchio di come viviamo e agiamo per l'inclusione.


"Se non mi causi un danno siamo tutti amici, però tu stai nel tuo e io sto nel mio. Anche se siamo colleghi da anni, tu sei un albanese e io sono un italano. Io sono bianco, tu sei nero. Tu sei terrone, io sono milanese purosangue (che poi magari sei figlio di immigrati pure tu da generazioni, ma non importa)". Questa abitudine di pensiero e parole è quello che ci rallenta e rende difficile convincere le sacche conservatrici del paese ai necessari cambiamenti sociali.

E qui arriviamo al concetto di neutralità del linguaggio.

Perché parto dall'Italia? Perché nel nostro paese non si è mai sviluppata una riflessione seria sulle componenti storicamente razziste che fanno ormai parte integrante del modo in cui ci esprimiamo, anche nell'ambito politico di destra e sinistra si è sempre lasciato perdere il dibattito su come si parla.
Negli ambienti accademici anglofoni invece, tra la metà degli anni Settanta e l'iniizo degli Ottanta iniziò a svilupparsi seriamente un dibattito sulla neutralità del linguaggio. Questo dibattito nasceva proprio dall'osservazione del carattere discriminatorio del linguaggio e della cultura popolare anglofona, nella quale erano presenti MIGLIAIA di stereotipi offensivi per le persone di colore e per gli omosessuali, usati nel linguaggio corrente, nelle canzoni, nei film... una sorta di apartheid silenziosa che continuava a sussistere malgrado alla luce del sole si considerasse abolita la schiavitù. Da qui il concetto del linguaggio che non potrà mai essere interamente neutro o avulso dal modo in cui si vede la società e si agisce in essa. Parli come pensi, le tue parole ti qualificano esattamente come le azioni. Il dibattito sulla netrualità del linguaggio coinvolse anche nomi come Foucault e Adorno e giunse anche agli ambienti culturali europei (soprattutto Francia e Svezia). Naturalmente, come ogni cosa in quel periodo, il dibattito culturale venne traslato nei battibecchi politici ta circoli di destra e sinistra.

Quello che è diventato il binomio "Politcamente corretto" vs "Parla come magni" è appunto di un'estremizzazione goliardica di queste lotte.
Le due fazioni politiche iniziarono reciprocamente a prendersi in giro sull'applicazione eccessivamente formale di parole non discriminatorie, ma sempre all'interno di un dibattito che nasceva per interrogarsi in modo giusto sulla discriminazione linguistica.

Quindi, concludendo: non è MAI esistito un "politicamente corretto" da combattere in quanto manifestazione di ipocrisia.
E' uno di quei concetti astratti, tolti dal loro contesto (in questo caso scherzoso e perfino auto-perculatorio nei movimenti di sinistra) per creare nemici immaginari a cui opporsi retoricamente.

E' molto simile al modo in cui si parla di cancel culture in realtà.
Tutti ne parlano, nessuno riesce a fare esempi pratici della sua applicazione.

Quindi cosa succede? I razzisti, gli omofobi, gli xenofobi eccetera quando devono giustificare le loro discriminazioni, sia sul piano linguistico che legislativo e culturale, si appellano alla "lotta contro il politicamente corretto" e all'indulgenza plenaria rappresentata dal "filtro dell'ironia" per far passare le peggio cose e schermarsi dalle accuse e dalle critiche dicendo che si tratta di "politicamente corretto".

E' così che siamo passati a vedere come manifestazione di ipocrisia qualsiasi tentativo di riflessione sul linguaggio, che poi arriva all'eccesso opposto, ossia lo sdoganamento dei comportamenti apertamente discriminatori, che oggi passano indenni sotto il filtro indulgente dell'"ironia".

Come risultato di ciò, i movimenti conservatori e discriminatori trovano terreno fertile per germinare anche nelle nuove generazioni.
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fiocotram
Inviato il: Martedì, 04-Ago-2020, 06:45
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Il politicamente corretto oggi non è altro che una neo-lingua, gestita e controllata da un elite economica e culturale, a cui devi adeguarti, ma le cui regole vengono continuamente cambiate.


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Il gomblotto! I poteri forti! La massoneria! Il triangolo nell'occhio, signora mia!
Ecco, questo è il tipico esempio di "Creare un nemico retorico immaginario".



QUOTE

È, fondamentalmente, un mezzo di oppressione.


Questo invece è un ottimo esempio di ribaltamento della realtà.
Non è oppresso chi viene discriminato con parole e azioni, ma quelli che discriminano. E gli "oppressori" sono quelli che glielo fanno notare.

E' lo stesso meccanismo alla base della "cancel culture".

QUOTE

Che colpisce NON "le destre" o i conservatori (che quelli se ne fregano di essere ascoltati dalle sinistre, anzi, il politicamente corretto gli fa brodo e gli porta consensi), ma quelli che "a sinistra" non hanno i soldi per studiare ad Harvard e parlare correntemente la neo-lingua dei ricchi.


Bellissima questa.
Non c'entra praticamente nulla, però è bella.
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Vediamo se ho capito bene.
Esisterebbe una misteriosa elite, che attraverso la neo-lingua conosciuta come "polticamente corretto", controllerebbe gli accessi all'università.
Ma guarda un po'. Io pensavo che fosse a causa delle rette troppo costose.
Basta imparare un po' di neo-lingua e mi aprono le porte di qualsiasi corso di Harvad.
Cazzo, averlo saputo prima.

"Operatore ecologico!"
"Diversamente abile!"
"Uomo di colore!"
Ok, rettore di Harvad, fammi entrare!
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Dio, Roncucci, ma ti rileggi?
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In soldoni, è una comoda scusa per il bianco straricco che si crede "di sinistra" per deridere e insultare il povero disoccupato che "non sa parlare"...


Sì, la lotta di classe è tutta riassunta in questa frase, in effetti.
Bianchi straricchi che sfottono il disoccupato che non sa parlare.
E' una bella storia
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Molto carina, ben raccontata.
A parte che, se non sa parlare, ai colloqui la vedo un po' dura...ma sicuramente sarà colpa delle élite.


Comunque non vorrei farti pensare che sottovaluto il legame tra disoccupazione e barriere linguistiche e culturali. Segnalo dunque che la CGIL ha istituito diversi sportelli che si occupano proprio di aiutare chi cerca lavoro nel nostro paese e non ha dimestichezza con la nostra lingua o con i canali di ricerca lavoro.
Se conosci qualcuno che è stato discriminato nella sua ricerca del lavoro a causa di barriere linguistiche o culturali, posso consigliarti dove mandarlo.

Così la mettiamo in culo alle èlite
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fiocotram
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QUOTE (Kerdik @ Lunedì, 03-Ago-2020, 10:12)
QUOTE (fiocotram @ Domenica, 02-Ago-2020, 20:31)
La political correctness, all'atto della sua nascita, si proponeva di combattere le offese a sfondo razziale.
Il contrario di "politicamente corretto" non è " lotta contro le ipocrisie" o "protezione delle opinioni controverse".
Il contrario di politicamente corretto è "insulto" o "libertà di insultare e discriminare".

Hai detto bene, "All'atto della sua nascita".

Il problema è intervenuto quando si è trasformato -soprattutto in italia- in un delirio che stuprava lingue e significati alla ricerca di insulti anche dove non c'erano, confondendo l'uso scorretto e offensivo di una parola (come può avvenire con qualsiasi oggettivizzazione, vedasi "rosso" o "pelato") con il suo significato, arrendendosi in alcuni casi all'assalto di masse indottrinate, al meglio, da infelici soluzioni di doppiaggio.

Adesso avremo "non vedenti" (o qualsiasi altra cosa si dica oggi, ormai ho rinunciato) al posto di ciechi, ma i percorsi-guida sui marciapiedi stanno ancora di là da veni'... però vuoi mettere quanto semo progressisti e olierdendau, aò?

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Considerazioni del tutto personali:

Concordo che in alcuni casi l'eccesso di correttezza sia grottesco e involontariamente umoristico.
Non concorderei se qualcuno mi dicesse che, in conseguenza di questi eccessi, si debba smettere di riflettere sul modo in cui parliamo e le barriere che possiamo mettere tra noi e gli altri anche inconsciamente, anche partendo dalle parole.


Sulla disabilità: purtroppo è una cosa che anch'io vivo in prima persona, seppur non direttamente su di me. Ma il fatto che esistano troppe barriere architettoniche e che ci siano pochi percorsi guida non dipende direttamente dalla convinzione di sentirsi più progressisti solo per come si parla.

Le ragioni purtroppo sono altre, politiche ed economiche.

A meno che non passi il concetto che tra le cose da combattere in quanto espressione del politicamente corretto non vada aggiunto pure lo stato sociale e la tutela delle fasce deboli.
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