God Country - Donny Cates, Geoff Shaw, Il capolavoro di Donny Cates...?
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Little Nemo
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A forza di sentirne parlare, ed incuriosito dalle componenti umane della trama, ho deciso di approcciare la lettura di questa Graphic Novel tanto chiacchierata. Di solito non sono così appassionato del genere….un genere che tende ad essere più poetico che concreto, più artistico che realistico… non so, sarà che con l’età mi si è acuito il mio spiccato cinismo, ma tendo ad essere molto più critico sulle opere, specie in campo fumettistico, che si mettono in mostra per le velleità artistiche. Non che disdegni l’approccio artistico nel suo complesso…solo che…per convincermi di non trovarmi di fronte a qualcosa… di furbetto, o di ammiccante verso certo pubblico, o di già visto, o pretestuoso….beh, si deve davvero dare da fare.
E questo God Country dunque ce la fa a sostenere il mio approccio critico?
Beh…devo dire che sono parecchio tormentato.
Probabilmente ad incidere sono anche le aspettative che si erano montate a forza di sentir parlare molto bene di questo prodotto.
Ammetto che ha saputo a tratti restituirmi qualche emozione, cosa comunque abbastanza rara per un fumetto nei confronti del mio cuore di pietra.
Tuttavia è venuta a mancare quell’esaltazione, quella convinzione profonda su questa graphic novel, capace di farmi soprassedere sugli aspetti meno riusciti o che io ho trovato meno piacevoli.
Ma vediamo di che tratta:
God Country è la storia di una famiglia, nello specifico di un padre malato di alzhaimer, e del figlio, e rispettiva moglie e figlia che sono provati dalla gestione di questo anziano, rimasto ormai solo.
In brevissimo ecco il twist fantasy che caratterizza l’opera:
Il padre entra in possesso di una spada leggendaria che gli permetterà di sconfiggere alcuni mostri/demoni venuti da chissà quale inferno.
Embè? Che razza di trama è questa?
Il fatto è che questa spada dona un potere tutto particolare al vecchio. Quando infatti la impugna svaniscono tutte le amnesie procurate dalla sua malattia. Si ricorda di suo figlio, si può godere le gioie della sua nipotina senza dare un brutto spettacolo di sè.
Insomma, si rende conto che la spada gli permette di tornare a riabbracciare la propria vita, di tornare a viverla lucidamente e non attraverso la pazzia procurata dall’alzhaimer.
Ed è ovviamente su questa tematica che si concentrano le emozioni e gli eventuali dilemmi.
La situazione infatti rimane in bilico, dato che il demone re vuole rientrare in possesso della spada e dovrà vedersela con un uomo. Un semplice uomo, determinato però a tutto pur di non separarsi della cosa che lo lega ai suoi cari, alla sua vita.
Lo sceneggiatore Donny Cates, si dimostra molto capace nello scrivere di sentimenti, di temi semplici ma altrettanto eterni all’uomo come la famiglia e gli affetti.
Sa anche ben caratterizzare i personaggi più attinenti alla parte Fantasy dell’opera, coadiuvato bene in questo anche dalle matite di Geoff Shaw. Tuttavia ho trovato che qui Geoff presenzi con un tratto meno preciso del solito, a tratti troppo sporco per i miei gusti, anche nella colorazione. Detto della capacità di rappresentare su carta certi sentimenti, rimane il fatto che il polpettone fantasy chiamato a giustificare tutta la trama continua a lasciarmi un retrogusto di pretestuoso.
Non posso far altro che continuare a chiedermi se era davvero necessario.
Il rammarico è dato dalla sensazione che il fumetto non possa permettersi di narrare storie di sentimenti senza nasconderle e sotterrarle sotto chili di azione, di inchiostro rivolto al puro spettacolo.
Se mi trovassi di fronte ad una pellicola griderei forse al miracolo di originalità.
Ma qui, mi sembra di sentirmi costantemente circondato dalla pistole puntate del supereroistico, del fantastico, del soprannaturale.
Ok che il fumetto è l’arte prediletta per rappresentare tutto ciò, dato che non deve sottostare a limiti rappresentativi tipici proprio del cinema ad esempio.
Tuttavia…boh, non ho saputo del tutto staccarmi di dosso questa sensazione.
Anche perché purtroppo quanto più si cerca di far conciliare l’astrattismo fantasy con la concretezza dei sentimenti e della situazione marcatamente umana di questo fumetto, tanto più emergono a mio avviso le mancanze narrative, gli appigli a cui una critica destrutturante potrebbe aggrapparsi. Meglio allora mantenere le due parti così nettamente separate, e godere delle due cose in modo parallelo, senza troppo preoccuparsi del loro incontro.
E’ quindi un brutto fumetto questo God Country?
Assolutamente no. E' un buon fumetto per la sceneggiatura, e per lopera nel suo complesso.
E’ pertanto un volume che consiglio. Voglio in fondo pensare che i lettori là fuori non siano poi tutti così cinici come il sottoscritto, e che non tutti lo approccino con aspettative esagerate.
Leggete God Country. Sicuramente saprà emozionarvi.
Storia (Donny Cates): 8 Disegni (Geoff Shaw): 7 GENERALE: 8Come al solito, per dare una sfogliata all'albo potete farlo nella recensione video sul canale youtube.
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VIPERFRITZ |
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Little Nemo
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QUOTE (Starshadow @ Giovedì, 04-Lug-2019, 21:06) | E occhio: non è una GN, ma una semplice mini. |
Ecco, sapresti spiegarmi quali sono esattamente i canoni con cui si categorizzano le due cose?
Non mi è sempre del tutto trasparente come concetto.
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Diavolo Rosso
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QUOTE (VIPERFRITZ @ Venerdì, 05-Lug-2019, 09:12) | QUOTE (Starshadow @ Giovedì, 04-Lug-2019, 21:06) | E occhio: non è una GN, ma una semplice mini. |
Ecco, sapresti spiegarmi quali sono esattamente i canoni con cui si categorizzano le due cose?
Non mi è sempre del tutto trasparente come concetto.
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Effettivamente è più una classificazione artificiosa e da "teorici" della materia.
Direi che la distinzione origini a livello di intenzioni (su come articolare la narrazione e la successiva vendita al "consumatore finale") e di supposta presenza di temi "elevati".
Ma lascerei la parola a chi è più esperto di me, anche perchè ritengo appunto una tal categoria non abbia (più?) senso di esistere.
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Barbaro Cimmero
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QUOTE (VIPERFRITZ @ Venerdì, 05-Lug-2019, 09:12) | QUOTE (Starshadow @ Giovedì, 04-Lug-2019, 21:06) | E occhio: non è una GN, ma una semplice mini. |
Ecco, sapresti spiegarmi quali sono esattamente i canoni con cui si categorizzano le due cose?
Non mi è sempre del tutto trasparente come concetto.
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È una questione di forma più che di contenuto. Se una storia esce in sei albetti mensili, è un comic book. Se la stessa storia (posto che sia un unico racconto) esce in un unico volume cartonato, diventa un graphic novel (la definizione non è mia, ma è usata in diversi volumi di teoria del fumetto).
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Diavolo Rosso
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QUOTE (rimatt @ Venerdì, 05-Lug-2019, 21:58) | QUOTE (VIPERFRITZ @ Venerdì, 05-Lug-2019, 09:12) | QUOTE (Starshadow @ Giovedì, 04-Lug-2019, 21:06) | E occhio: non è una GN, ma una semplice mini. |
Ecco, sapresti spiegarmi quali sono esattamente i canoni con cui si categorizzano le due cose?
Non mi è sempre del tutto trasparente come concetto.
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È una questione di forma più che di contenuto. Se una storia esce in sei albetti mensili, è un comic book. Se la stessa storia (posto che sia un unico racconto) esce in un unico volume cartonato, diventa un graphic novel (la definizione non è mia, ma è usata in diversi volumi di teoria del fumetto).
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Più o meno ciò cui alludevo. In ogni caso, termine ampiamente abusato.
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lenuvoleparlanti |
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Occhio di Agamotto
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QUOTE (rimatt @ Venerdì, 05-Lug-2019, 21:58) | QUOTE (VIPERFRITZ @ Venerdì, 05-Lug-2019, 09:12) | QUOTE (Starshadow @ Giovedì, 04-Lug-2019, 21:06) | E occhio: non è una GN, ma una semplice mini. |
Ecco, sapresti spiegarmi quali sono esattamente i canoni con cui si categorizzano le due cose?
Non mi è sempre del tutto trasparente come concetto.
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È una questione di forma più che di contenuto. Se una storia esce in sei albetti mensili, è un comic book. Se la stessa storia (posto che sia un unico racconto) esce in un unico volume cartonato, diventa un graphic novel (la definizione non è mia, ma è usata in diversi volumi di teoria del fumetto).
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Veramente non c'entra il fatto di essere cartonato o meno Per essere GN (da definizione) non deve essere una serie, o un racconto che riguarda un personaggio seriale, deve essere in one shot e NON essere MAI uscito prima in riviste a puntate
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Cap.Crumb |
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MR. NATURAL
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QUOTE (rimatt @ Venerdì, 05-Lug-2019, 22:58) | QUOTE (VIPERFRITZ @ Venerdì, 05-Lug-2019, 09:12) | QUOTE (Starshadow @ Giovedì, 04-Lug-2019, 21:06) | E occhio: non è una GN, ma una semplice mini. |
Ecco, sapresti spiegarmi quali sono esattamente i canoni con cui si categorizzano le due cose?
Non mi è sempre del tutto trasparente come concetto.
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È una questione di forma più che di contenuto. Se una storia esce in sei albetti mensili, è un comic book. Se la stessa storia (posto che sia un unico racconto) esce in un unico volume cartonato, diventa un graphic novel (la definizione non è mia, ma è usata in diversi volumi di teoria del fumetto).
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ma anche no, Watchmen è una graphic novel, uscita serializzata a puntate. cmq stiam parlando del sesso degli angeli. matrix è una trilogia, ma per me è un film singolo, il primo.
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