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> Tex 696-699 L'ombra del Maestro: Tex a New York!
 
kebra
Inviato il: Mercoledì, 06-Feb-2019, 20:21
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Spirito con la Scure
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capelli d'argento
Inviato il: Giovedì, 07-Feb-2019, 00:24
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Yellow Kid


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QUOTE (Moreno Roncucci @ Mercoledì, 06-Feb-2019, 14:55)
Non so che cavolo vi abbia fatto Boselli nel periodo in cui non ho letto Tex,
@capelli d'argento, il fatto di intervenire su un albo che non hai letto ha reso il tuo intervento un po' umoristico, e gli fa confermare il fatto che a Boselli per un sacco di tempo sono state chieste proprio le cose che vengono criticate qui.


Ma come, Moreno !?
Non hai letto Tex per un periodo !?
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Voglio sperare che tu ti sia perso quello del Nizzi "esausto", magari pure quello del suo papà, ma non quello del Boselli, che sforna capolavori a getto continuo che manco GLB ( vedasi un certo forum di Tex con sole "ovazioni", ma ognuno ha la propria opinione )....
Buon per te che hai ripreso a leggerlo ( detto senza ironia ).
Io ho già dato e ho elencato i tanti perché della mia resa, come ho scritto nel mio post "umoristico".
Forse Tex, il Tex boselliano come scrivi, non è come lo vedo io oggigiorno, o meglio, come l' ho quasi sempre visto fino a 2/3 anni fa. Dopo, non so.
Sarò io che sbaglio. Pazienza.
Un saluto.
Ci si incrocerà magari su altri thread.

P.S.: a scanso di equivoci, non sia mai, ci metto questo: Fine ultimo
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Moreno Roncucci
Inviato il: Giovedì, 07-Feb-2019, 01:49
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Detective dell'Impossibile
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QUOTE (LondonOrbital @ Martedì, 05-Feb-2019, 21:33)
Si assiste al dibattimento senza aihmé avere il coraggio di intervenire...
Purtroppo per molti Tex evidentemente non è più un fumetto o letteratura disegnata (aggiungere sinonimi ad libitium) ma ha acquisito il dogmatismo di una religione...

Ciao! Approfitto di questo tuo post (e del fatto che siamo solo a pagina 2 quindi magari ci legge qualche non texiano...) per dare la mia interpretazione delle cause di questo fenomeno...

[attenzione, post molto lungo e prolisso, procedere con cautela]

La causa principale, è che i fan di Tex hanno subito una specie di "trauma" con pochi precedenti nella storia del fumetto: molti anni in cui obiettivamente e con ogni evidenza editore e autore facevano a gara a chi li prendeva di più a pesci in faccia deridendo apertamente il protagonista delle storie all'interno delle storie stesse (immagina 15 anni di Diabolik in cui in ogni singola storia Diabolik fallirebbe il colpo se non fosse aiutato da un passante caritatevole o da un bambino...)

Quando nasce l'integralismo religioso? Quando le autorità sociali e/o religiose contemporanee vengono percepite come corrotte, delegittimate, o comunque come operanti in aperto contrasto con la volontà dei fedeli. Allora, alla ricerca di un antica (e magari mai esistita) "purezza" si cerca di rifarsi ai "testi originari". Spesso reinventandoli e traendone conclusioni che nei testi originari non c'erano. (per un esempio texiano, l'epoca favolosa in cui Tex non falliva mai, di cui gli integralisti texiani auspicano il ritorno, non è mai esistita, G.L. Bonelli faceva fare un sacco di errori a Tex, semplicemente lo faceva facendogli comunque fare bella figura e non la figura del c....)

Ora, questo "integralismo texiano" una volta non c'era. Oh, certo, i lettori si lamentavano ogni volta che appariva un disegnatore nuovo (conosco gente che smise per Fusco, che a me invece dopo le primissime storie di adattamento piaceva molto), le storie scritte (senza firma) da Nolitta facevano storcere il naso a molti (pure a me. Causarono la prima occasione in cui smisi di leggere Tex, per me quel Tex era irriconoscibile...) ma non c'era questo plotone d'esecuzione pronto a criticare ogni nuovo albo. Nessuno postava tutti i giorni lamenti a base di "Ah, quando c'era G.L. Bonelli..." (anche perchè c'era ancora, anche se già all'epoca era chiaro, almeno ai lettori un po' più scafati, che non stava più scrivendo tutte le storie...)

La Bonelli non è in genere brava a gestire i personaggi con l'abbandono (o il diradarsi delle storie) dei loro creatori. Stretta fra la paura di cambiare e la necessità di mantenere riconoscibili i personaggi, di solito fanno male entrambe le cose, cambiando aspetti essenziali e snaturando i personaggi, ma chiudendoli comunque in gabbia assurde sui aspetti inessenziali. (gli esempi sono tantissimi, dallo Zagor di Sclavi e Toninelli ai Mister No di Masiero fino proprio ai Tex di Guido Nolitta...) ma in Tex ebbero fortuna: trovarono un autore, Claudio Nizzi, in grado di risollevare la testata, rinnovandola senza snaturarla.

Nizzi non era un clone di Gianluigi Bonelli, aveva le proprie preferenze e i propri punti deboli (Tex diventò una testata più basata sull'intreccio, a volte veri e propri "gialli" in cui il colpevole si scopriva solo alla fine, a scapito delle storie più avventurose e "magiche" che con G.L. Bonelli erano molto più frequenti. Da qui forse prese piede l'idea strampalata che Tex fosse un western "realistico"), ma le storie erano divertenti, non solo Nizzi riuscì a darci dei Tex e Carson riconoscibili, ma pure i loro battibecchi (già molto presenti in Gianluigi Bonelli) diventarono più brillanti, senza ridurli a macchietta (anche qui, qualcosa si guadagna e qualcosa si perde: trovandosi a suo agio con la coppia Tex - Carson, Nizzi utilizza pochissimo Tiger e Kit Willer). Arrivato in un momento in cui su Tex c'erano le storie di un G.L. Bonelli ormai invecchiato e lontano dai fasti di un tempo e storie indigeribili di Guido Nolitta con Tex che veniva pestato, sudava impappinato di fronte ad un moribondo e poco ci mancava che piangeva, fu accolto benissimo dai lettori dell'epoca (non firmava le storie, ma l'impennata delle storie fu così netta che non solo tutti avevano capito che era arrivato un nuovo sceneggiatore, ma si capiva pure benissimo da che storia avesse iniziato).

Sì, pare impossibile a dirlo adesso, ma con Bonelli che ancora scriveva, l'arrivo di Nizzi fu accolto benissimo dai lettori. Anche quando si svelò il segreto di pulcinella e iniziò a firmare le storie, ricordo folle acclamanti di Texiani alle poche occasioni in cui Nizzi partecipava, e praticamente nessuna lamentela.

Anzi, Nizzi se la cavava così bene, e i lettori ne erano così contenti, che Nolitta diradò sempre di più le sue storie. Mentre anche G.L. Bonelli scriveva sempre meno, fino a smettere (l'ultima sua storia fu pubblicata nel 1991, quella precedente nel 1989, quella ancora prima nel 1987, insomma, due albi in quattro anni... Nizzi aveva iniziato nel 1983 ma già nel 1988 tutte le storie pubblicate furono sue).

Pare comunque che non fosse tutto rose e fiori. Sergio Bonelli (grandissimo autore ed editore, che però per me non ha mai capito come mai Tex fosse così amato, e non ha mai capito per me neanche Tex...) pare gli bocciasse un sacco di soggetti, insistendo a dire che voleva un Tex più "umano", più realistico, meno "invincibile" (cioè l'esatto contrario di quello che volevano i lettori, e Nizzi lo capiva benissimo...)

Forse per il superlavoro (scriveva oltre mille pagine di Tex all'anno oltre a storie di Nick Raider, da lui creato ma che non aveva più il tempo di seguire molto), forse per questi contrasti, chissà.... Nizzi scoppiò. Cioè, si bloccò, di colpo. Per come l'ha raccontata lui in alcune interviste, di colpo non fu più in grado di scrivere una riga. Lasciando un sacco di sceneggiature a metà, un sacco di disegnatori senza niente da disegnare, e ovviamente gettando la Bonelli nel panico. (è a quel punto che finalmente, si lasciano provare altri sceneggiatori su Tex, fra cui l'attuale curatore Boselli). Questo accade nel 1993, praticamente l'ultima storia di Nizzi pre-crisi fu il numero 400 (ma l'ultima pubblicata credo fu il Texone di Magnus).

Ora, cosa fai come editore di fronte ad un caso simile? Per me, sarò poco avvezzo ai misteri dell'editoria, ma l'unica cosa da fare sarebbe fare all'autore tante scuse, pagargli le cure, e dirgli "mi spiace, d'ora in poi non ti costringeremo più a scrivere Tex: se vuoi puoi scrivere Nick Raider o magari proponi altri personaggi che li valutiamo"

E invece... la follia. Davvero, non riesco ad immaginare una scelta più folle (non so, forse chiudere Tex, ma siamo lì...). Bonelli pare che offri a Nizzi aumenti su aumenti per spingerlo a tornare su Tex. Ti lascio immaginare con quanto entusiasmo e affetto per il personaggio...

Da quel momento (1995), è una specie di escalation. Si inizia con piccole figuracce, con qualche salvataggio, ma poi... in breve tempo in ogni singola storia di Tex si vede Tex salvato da qualcuno, dimostrare la sua incapacità, e provocare con la sua stupidità la morte di innocenti. Ogni singola fottuta storia!

Non solo capelli d'argento scrive alla Bonelli per lamentarsi, anch'io lo faccio, ma è un errore: a parte le risposte assurde che ricevo che negavano l'evidenza, una volta mi lascio scappare una frase, "nelle ultime storie Tex è stato salvato da un bambino, da una ragazzina, da un cane. La prossima volta lo fate salvare da un vecchio paralitico?". Pochissimi mesi dopo, Tex viene salvato da un vecchio paralitico! Gli avevo dato l'idea! (vabbè, forse non è colpa mia, forse l'avrebbero fatto da soli...)

E fossero solo i salvataggi... Quasi in ogni storia, Tex peggiora la situazione. Causa la morte di innocenti per errori stupidi. impedisce ad altri di risolvere la situazione, incasinandola. Spesso se non fosse mai arrivato le vittime se la sarebbero cavate meglio.

Incredibilmente, pare che a Sergio Bonelli questo Tex piacesse moltissimo. Nizzi sostiene che le sue lamentele calarono e gli andava bene tutto...
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Credo che a questo punto per Nizzi divenne una specie di umiliazione professionale: "come, io faccio di tutto, utilizzando le mie capacità di sceneggiatore per deridere il tuo personaggio... e tu non te ne accorgi????? Vediamo se non ti accorgi nemmeno la prossima volta!!!". E la cosa si fa davvero esplicita, proprio "per non capenti": Tex inizia a dire "lo catturerò, o non mi chiamo più TexWiller"... e poi si lascia andare l'inseguito, stupidamente. Giura ad un bambino "tranquillo, vieni, non aver paura, sei con me, nessuno ti farà del male"... poi l'accusato dal bambino, in modo assolutamente prevedibile, estrae una pistola, Tex si caga sotto, e lascia che rapisca il bambino (che poi verrà salvato da altri)

Sergio Bonelli, a dire di Nizzi, non fa una piega. Quello è il Tex che gli piace.

La reazione dei lettori? Da quello che ho visto nei forum, ci furono tre fasi

1) Totale negazione, ad oltranza. Questo è in realtà l'atteggiamento tipico dei fan di qualunque serie, l'editore è il Verbo, la testata è sacra e non criticabile. Tornando al paragone con la religione, è la situazione in cui la fede dei fedeli è salda, c'è totale fiducia nel clero e chi lo accusa è sicuramente un bugiardo. in questa situazioni magari un sacco di pedofili la fanno franca con i genitori che si rifiutano di vedere, ma (ancora) non nascono fondamentalismi. La relazione del fedele (lettore) con il Sacro (Tex) è mediata da un officiante (l'editore, gli autori) che, soli, sanno il Verbo.
All'inizio, nei vari forum, quasi tutti negano qualunque evidenza, negano persino l'ovvia lettura di quello che si può leggere: "non è vero che Tex è stato salvato da un vecchio paralitico" "come no?! Ma hai letto la storia?" "non è vero! Non è vero! Non è veoooooooooooooooo!!!!" (durante queste discussioni non riuscivo a non immaginarli strillare con le mani sulle orecchie, il tenore era quello...)
Questa fase fu quella dominante fino al 2002 alla "mefistolata" (come io chiamo la storia dei numeri 501-504 con il ritorno di Mefisto). I lettori si erano abituati man mano ad un Tex sempre più incapace, sputtanato e ridicolo. Ma Mefisto no. Mefisto se lo ricordavano ancora com'era una volta. All'epoca vidi davvero "le masse attraversare il mar Rosso". Certezze granitiche vacillare, gente che fino a pochi mesi prima difendeva a spada tratta Nizzi finalmente iniziava a cedere all'evidenza: tranne pochissima fans sfegatati che andarono sui forum di Zagor a fare come gli ultimi giapponesi sulle isolette, in pochissimi mesi i vari forumisti si rivoltarono compatti contro Nizzi

2) La seconda fase è quella dell'incazzatura. Si postano critiche, si scrive all'editore, si denunciano i problemi. Probabilmente se all'epoca la casa editrice avesse dato il minimo segno di sentire queste critiche, o fosse anche solo intervenuta per dare una regolata a Nizzi (alla Bonelli correggono tavole per molto meno...) sarebbe bastato poco per rinsaldare la fiducia. invece a tutto questo fu opposto un muro di gomma, con l'editore che faceva finta di niente e negava (mentre Nizzi agli incontri con i lettori - ormai non più definibili fan - sosteneva che nessuno in redazione gli aveva riportato queste critiche o si era lamentato di come rappresentava Tex). Anzi, la demolizione del personaggio diventa sempre più scoperta e palese. È chiarissimo che ormai davvero Nizzi non trova più stimoli nemmeno nella distruzione di Tex (tanto, qualunque cosa faccia va bene...) e fa le storie come dei banali compitini, Tex arriva, trova un origlione che gli racconta tutto, Tex fa cazzate, provoca la morte di chi ha chiesto il suo aiuto, sarebbe spacciato ma arriva un bambino di 4 anni a salvarlo. Fine.
Le voci (non so quanto veritiere, non è che abbia messo delle telecamere in via Buonarroti...) parlano di una redazione travolta dalle lettere dei lettori inviperiti, dopo anni di relativa stabilità le vendite iniziano a precipitare. Ma niente, la Bonelli fa finta di niente. Tex va benissimo così.
(ovviamente, la cosiddetta "critica fumettistica" italiana, lecchina come al solito, continua a lodare Nizzi come il "degno erede" di Bonelli, titolo che sarà usato in senso ironico contro Nizzi da quel momento in poi. Non c'era davvero da meravigliarsi, a parte poche e rare eccezioni, spesso emarginate, quella che passa per critica fumettistica in Italia è la gara a chi lecca con più dedizione. Però questo si sommava all'atmosfera generale da "muro di gomma" che faceva sempre più infuriare i fan...)
in questo periodo Boselli viene considerato nei vari forum praticamente l'unica luce di speranza (per questo mi chiedo che cavolo è successo nel frattempo...), e in effetti per un bel po' le sue sono le uniche storie di Tex che non mi facciano venir voglia di buttare l'albo nel rusco...

In realtà, dietro le quinte, qualcosa si muove. Boselli diventa il "curatore" di Tex (prima di fatto, senza essere citato come tale, poi citato come tale nei credits), vengono aggiunti altri sceneggiatori come Tito Faraci (anche se poi le sue storie si rivelano molto deludenti), e Nizzi dirada sempre più le sue storie fino a lasciare la serie (l'ultima storie è pubblicata nel 2013: notare che sono passati 20 anni dalla sua crisi, e almeno 15 dal momento in cui le sue "nizzate" avevano superato il livello di guardia. 15 anni di storie in cui Tex viene continuamente smitizzato, umiliato e rappresentato come un inutile buffone...

Nel frattempo, molti lettori hanno abbandonato il personaggio, e/o sono passati alla fase 3:

3) l'integralismo. Tex è perduto. È caduto nelle mani di autori che non fanno che stravolgerlo e ridicolizzarlo. L'editore o è complice o è incompetente. Da queste gente non c'è da aspettarsi nulla. Le uniche storie "giuste" sono quelle Sacre di G.L. Bonelli, in cui Tex non prendeva mai botte in testa e non veniva mai catturato (l'ho spiegato all'inizio che l'Integralista non si va davvero a rileggere le vecchie storie, ma mitizza il loro ricordo nella sua mente, no?)
Anche senza arrivare a questo livello, la perdita di fiducia da parte dei lettori è evidente. Ormai i fans si sono divisi in due forum , uno generalmente "pro" Boselli e uno generalmente "contro" (con qualche bastian contrario che va controcorrente in entrambi), ma la cosa che si nota, appena vai oltre alla "bandiera" che sventolano, è che hanno la stessa maniera di rapportarsi alle storie: facendo il paragone con la cucina, sono commensali che non stanno in sala ad attendere che il cameriere gli porti i piatti. No. Entrano in cucina, si mettono dietro al cuoco, a dire "ma non ci metti troppo zenzero? Oddio, troppo sale! Cosa fai, non devi cuocerlo con la fiamma così alta!..."
È l'atteggiamento di chi magari "parteggia" per un cuoco, o viceversa lo attacca... ma non ha poi tanta fiducia. Non sarà che anche questo cuoco, sotto sotto, voglia stravolgere Tex? Mmmmm..... meglio controllarlo, pagina per pagina, vignetta per vignetta, e dare l'allarme se lo scopro a fare qualcosa di sbagliato...

Come si fa a leggere un fumetto così? Cioè, come fai a leggerlo così, e a goderti la lettura? "Storia ambientata in città, no, io avrei preferito una storia ambientata fra gli Apaches... c'è anche kit, ma non Tiger, che errore, io avrei messo Tiger..."

C'è una "regola" nel playtest dei giochi, che per me è applicabile in pieno anche ai fumetti: "ascolta il giocatore quando ti dice e mostra che non si diverte, è un segnale d'allarme molto importante, ma non dargli ascolto quando ti spiega come dovresti correggere il gioco, al 99.99% sono cazzate". Perchè un giocatore non è un game designer. il giocatore è magari esperto nel giocare, nel divertimento, è molto più esperto del designer nell'indicare "questo gioco mi diverte tot", ma di design non sa un tubo.

Idem nei fumetti: l'autore (o l'editore) che ignora le lamentele dei lettori, o che cataloga ogni critica come opera di "hater" o di "detrattori" è un folle e corre verso la sua rovina (quando si chiederà con sgomento "dove sono finiti tutti i miei lettori??" dopo aver passato anni a dire a tutti in risposta ad ogni critica "se non ti piace puoi smettere di comprarlo"...). il lettore sa perfettamente se una storia gli è piaciuta o no.
Quello che di solito invece non sa spiegare... è PERCHÈ. Finisce che si fa dei viaggi mentali assurdi (e finisce nell'integralismo...)
Molti lettori pensavano che il problema di Nizzi non fosse che scriveva per deridere Tex, ma che era perchè faceva un errore, e corretto quello, tutto si risolveva... "il problema è che non scrive storie con gli indiani". "basterebbe che ci mettere di più Tiger Jack, e tutto si risolve!". Anche quelli che si rendevano conto delle figuracce, saltavano fuori con cose tipo "il problema è che Nizzi fa sbagliare Tex, basta che Tex non sbagli mai, come nelle mitologiche storie di G.L. Bonelli!" (come se il problema del Tex di Nizzi fosse stato che ogni tanto gli sfuggiva qualcuno, e non il fatto che la cosa fosse impostata dall'inizio per rendere ridicolo Tex facendogli dire "lo prenderò o non mi chiamo più Tex Willer", e facendolo sfuggire al ranger con facilità irrisoria)

Quindi adesso ogni lettore ha la sua "ricetta". "Tex non deve sbagliare mai". "In Tex non devono mai apparire donne, G.L. Bonelli non ne ha mai messa una!", "Tex deve sempre prendere a pugni qualcuno nelle prime 20 pagine, e il segreto per il successo!", etc. (e sono ovviamente "ricette" del valore che possono avere le "ricette" di un "dottore" che non abbia mai studiato una riga di un manuale medico o che, per tornare alle storie, non abbia mai scritto un solo fumetto...)

E io, in questo manicomio?

Io ero co-moderatore in un forum di Tex, preso in mano semidistrutto dopo un brutto periodo di trolling e attacchi da parte degli ultimi giapponesi nizziani. E per un po' ho cercato di mantenere la discussione razionale e sensata. Prima con orde di lettori che ancora difendevano Nizzi, e poi man mano sempre di più contro orde di lettori che attaccavano non solo Nizzi ma tutta la sua famiglia fino alla sesta generazione precedente. Andavo a tentoni, per tentativi, perchè all'epoca non avevo MAI visto un forum davvero funzionante (da allora, l'ho visto. un forum americano di giochi, con il regolamento più "strano" che avessi mai visto. Totalmente contrario alle cose che si fanno "perchè si fa così" in tutti i forum italiani sui fumetti. Per esempio i moderatori chiudevano le discussioni dopo poche pagine, chi voleva postare ancora doveva aprire un nuovo thread. Niente thread-fiume. le più comuni tecniche retoriche per far saltare i nervi agli avversari erano proibite, non solo i falli di reazione. Non era proibito solo dire ad un altro "cretino", era proibito anche trattarlo come tale. Era proibito postare continuamente le stesse cose. Dopo aver visto quel forum ho capito perchè i forum di fumetti in generale funzionano male: hanno regolamenti che garantiscono che funzioneranno male e moderatori convinti che quelle regole controproducenti e illogiche siano necessarie in un forum "perchè sì"...).

Il "ruolo" di moderatore mi imponeva di leggere tutte le uscite texiane, almeno per riuscire a regolare le discussioni. Solo che dopo tante polemiche il mio rapporto con la lettura di Tex si era completamente guastato. Non leggevo per divertimento, era un "dovere", un obbligo. E poi si finiva a vivisezionare ogni storia, in dibattiti assurdi su ogni dettaglio. Ad un certo punto ho iniziato a rinviare la lettura, e poi ho smesso di leggerli. E ho pure smesso di frequentare quel forum (e qualunque forum di fumetti, in quel periodo ho dato un taglio a parecchi acquisti e in generale alle discussioni online, cercando altri interessi). Non ho mai davvero smesso totalmente di leggere Tex (i Texoni per esempio li leggevo, anche se a volte con mesi di ritardo) e quello che mi dicevo era che non avevo smesso, semplicemente "non ho tempo adesso, li leggerò poi".

Passano gli anni, a furia di "non ho tempo adesso, li leggerò poi" accumulo Tex non letti in quantità spaventosa. un giorno li guardo (e avevo anche sbagliato a giudicarne la quantità, come spiego poi) e dico "no, questo è ridicolo, o li leggo o smetto di comprarli". Vista la massa di albi ancora da leggere, invece di rifarmi dai primi non letti, sono partito dall'ultimo albo uscito in edicola, che era il 662, "carovana di audaci". (quindi sono circa 3 anni che ho ricominciato a leggere regolarmente Tex)

Con il senno di poi... non avevo scelto il momento migliore. QUATTRO albi in fila di Faraci, cioè 4 albi in fila di "vecchio cammello", "mangiamo bistecche alte quattro dita con patatine fritte" "bang bang", e poco altro... l'impressione che ne ricavai fu che dopo il periodo di Nizzi la testata si fosse congelata in una specie di autoparodia/autocelebrazione ben poco interessante.

Però, nonostante questo... mi piaceva tornare a leggere Tex. E metto l'accento sul "leggere". E basta. Senza doverne fare per forza una recensione. Senza dover tornare a litigare nei forum (poi alla fine ci sono ricascato, ma mesi dopo, e qui ho il vantaggio che lo posso fare solo quando voglio, in un forum Texiano si discute di ogni albo che esce...)

Leggendo gli albi successivi poi mi sono tranquillizzato. Non era Tex, era Faraci....
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QUANTI Tex ho saltato? Più di quanti pensavo. Tenevo quelli da leggere separati da quelli già letti, quindi pensavo di poter vedere "a colpo d'occhio" quanti ne avevo saltati. Mi sono accorto solo molto recentemente che in realtà non ne avevo letti molti anche di quelli prima (probabilmente ho spostato un blocco di albi per far posto ai nuovi, o non avevo iniziato a separarli da subito e me ne ero dimenticato, in mezzo alle decine di migliaia di fumetti che ho. Quando ho detto "basta, è ridicolo andare avanti tanti numeri senza leggerli!" pensavo di averne saltati una quarantina.

In realtà, controllando recentemente, l'ultimo numero che mi ricordo di aver letto è il numero 575, "il sentiero dei ricordi", di Nizzi. poi la storia successiva era lunga, non l'ho letta man mano che usciva...e poi non l'ho letta manco dopo. insomma, ho saltato 86 albi mensili! (più tutti i Maxi, diversi almanacchi e speciali e Color Tex, etc.)
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Prima o poi dovrò leggerli. Dovrei... un giorno...
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borden
Inviato il: Giovedì, 07-Feb-2019, 15:28
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Sidekick
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Beh, diamine, quel, che ti è successo è normale

La storia immediatamente successiva al 575 era una mia tripla di genere misterioso-fantastico ambientata a New Orleans... non ci trovo niente di diverso dalle storie da me scritte prima ed è intricata sul genere della recente del Maestro. Io non so giudicarla. Ci fu chi andò in visibilio, ma alcuni altri., pochi, in verità, tra cui Oliva di uBC, la trovarono insopportabile. Credo che i critici si svegliarono a quel punto e da allora nulla andò loro più bene...
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Diciamo che ti sei perso l'esordio di Piccinelli (vendetta per Montales) ma qui voglio segnalati solo le storie imperdibili. mmm...

Di sicuro alcune storie di Ruju, Le catene della colpa 625-6 e soprattutto La prova del fuoco 598.99!

Tra le mie mi spiace non conoscere lituo giudizio su quelle che considero più adulte e riuscite, come I sabotatori 614- 15- 16, sulla disfida ferroviaria della Royal Gorge, e I giustizieri di Vegas ,601-602. Ma gli esordi di Andreucci Salt River 627-8 e Dotti El Supremo dal 637 al 640, meritano per afflato western, e nella seconda compare Nick Castle, davvero non l'hai letta? C'è anche il Giudice Bean con Lily Langtry disegnato da Frisenda. o la storia con i jayhawkers del Missouri che vede in azione Damned Dick... La mia preferita personale però resta Luna insanguinata.
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Magic Wind
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Le 10 storie da recuperare assolutamente in quell'ottantina e poco più di albi della serie regolare per me sono:

La grande sete, Manfredi-Civitelli (585-586)

La prova del fuoco, Ruju-Garcia Seijas (598-599)

I demoni del Nord, Boselli-Ticci (600)

Sei divise nella polvere, Manfredi-Ticci (609-610)

I sabotatori, Boselli-Leomacs (613-615)

Mezzosangue!, Ruju-Font (621-622)

Le catene delle colpa, Ruju-Ortiz (625-626)

Salt River, Boselli-Andreucci (627-628)

Il segreto del Giudice Bean, Boselli-Frisenda (635-636)

Oro nero, Manfredi-Leomacs (654-655)

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kento
Inviato il: Giovedì, 07-Feb-2019, 16:42
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QUOTE (borden @ Giovedì, 07-Feb-2019, 14:28)
La storia immediatamente successiva al 575 era una mia tripla di genere misterioso-fantastico ambientata a New Orleans... non ci trovo niente di diverso dalle storie da me scritte prima ed è intricata sul genere della recente del Maestro. Io non so giudicarla. Ci fu chi andò in visibilio, ma alcuni altri., pochi, in verità, tra cui Oliva di uBC, la trovarono insopportabile. Credo che i critici si svegliarono a quel punto e da allora nulla andò loro più bene...
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Per me, molto bonelliana.

Le mie preferite del periodo sono comunque "I sabotatori", "El Supremo" e "I giustizieri di Vegas".
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Angelo1961
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Fletto i muscoli e sono nel vuoto
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El supremo me lo sono riletto di recente... Ispirato dalla lettura del Maestro. Una grande storia...
Come grande è la storia sull'alchimista di New Orleans, i Guerriglieri (anche se avrei preferito un altro artista) e Tex 600 che pare non essere piaciuta a moltissimi. Ma a me sì...


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I tre fumetti più belli: Una ballata del mare salato - XIII - Il Paperone di Don Rosa.
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kento
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QUOTE (borden @ Martedì, 05-Feb-2019, 18:57)
Parlando di scene topolinesche mi riferivo a Tex che, nella storia di uno sceneggiatore che tacerò per amor di patria (non ero il curatore, ai tempi) pestava un generale arrogante (non un criminale) così, in mezzo a un forte militare e SENZA CONSEGUENZE di alcun genere!!!

Oppure sparava, per fare evadere dei tizi, CENTINAIA DI PALLOTTOLE SULLA FOLLA INERME senza colpire nessuno! Questo è ben peggio di Topolino!

Qualcuno ricorda quali sono le storie a cui fa riferimento il Boselli?
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borden
Inviato il: Giovedì, 07-Feb-2019, 17:31
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[QUOTE=Moreno Roncucci,Giovedì, 07-Feb-2019, 00:49In realtà, dietro le quinte, qualcosa si muove. Boselli diventa il "curatore" di Tex (prima di fatto, senza essere citato come tale, poi citato come tale nei credits) [/QUOTE]


Mi sono ricordato dii questa frase che contiene una grave inesattezza. Io sono diventato curatore di Tex solo dal gennaio 2013, non prima. Non sono mai stato il curatore-ombra, ne in vita nè in morte di Bonelli. Altrimenti certe storie, come quelle citate nel post immediatamente sopra, le "topolinate" , non le avrei mai permesse.

Inoltre ricordo bonariamente a Moreno Roncucci,cui di solito riconosco logica e buonsenso, se davvero crede che la crisi di Nizzi sia da imputare a Sergio Bonelli e al suol volere autoritario di "normalizzare" Tex. E' la solita leggenda urbana ("non era colpa sua, era mal consigliato"). E allora perché Sergio non normalizzava il mio Tex? O quello di Segura?
Ognuno è responsabile di ciò che firma. Quelle storie nel bene e nel male le ha scritte Nizzi. mica Sergio! Badate, è solo una constatazione: io ho fatto tornare Nizzi, con cui collaboro molto bene, quindi non mi si può accusare di essere un suo detrattore.

Sergio è stato il solito gentleman con Nizzi, come lo era con gli altri collaboratori. A lui quelle storie probabilmente non piacevano, come d'altronde neppure gli piacevano le mie. O quelle di suo padre! O le sue! Sergio era fatto così, incontentabile.
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Ma, ripeto, le scelte ante 2013 non sono mie per nulla. A parte le MIE storie.

Quindi Roncucci ha smesso di leggere Tex quando io non era ancora il curatore.
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Starshadow
Inviato il: Venerdì, 08-Feb-2019, 03:06
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QUOTE (borden @ Giovedì, 07-Feb-2019, 14:28)
Beh, diamine, quel, che ti è successo è normale

La storia immediatamente successiva al 575 era una mia tripla di genere misterioso-fantastico ambientata a New Orleans... non ci trovo niente di diverso dalle storie da me scritte prima ed è intricata sul genere della recente del Maestro. Io non so giudicarla. Ci fu chi andò in visibilio, ma alcuni altri., pochi, in verità, tra cui Oliva di uBC, la trovarono insopportabile. Credo che i critici si svegliarono a quel punto e da allora nulla andò loro più bene...
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Diciamo che ti sei perso l'esordio di Piccinelli (vendetta per Montales) ma qui voglio segnalati solo le storie imperdibili. mmm...

Di sicuro alcune storie di Ruju, Le catene della colpa 625-6 e soprattutto La prova del fuoco 598.99!

Tra le mie mi spiace non conoscere lituo giudizio su quelle che considero più adulte e riuscite, come I sabotatori 614- 15- 16, sulla disfida ferroviaria della Royal Gorge, e I giustizieri di Vegas ,601-602. Ma gli esordi di Andreucci Salt River 627-8 e Dotti El Supremo dal 637 al 640, meritano per afflato western, e nella seconda compare Nick Castle, davvero non l'hai letta? C'è anche il Giudice Bean con Lily Langtry disegnato da Frisenda. o la storia con i jayhawkers del Missouri che vede in azione Damned Dick... La mia preferita personale però resta Luna insanguinata.

Parli di Omicidio in Bourbon Street? Se non ricordo male... fantastica!
Dovresti incidere più su quel genere di storie!


Ho smesso più o meno con Moreno, ma specifico che non è colpa di borden (che fa il suo mestiere in maniera egregia), semplicemente il personaggio e il canovaccio delle storie non faceva più per me.
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Moreno Roncucci
Inviato il: Venerdì, 08-Feb-2019, 07:41
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Beh, fra poco potrò dare anche il mio giudizio su quella storia, visto che questa discussione mi ha spinto ad iniziare l'impresa del leggere finalmente gli albi saltati (forse è meglio che salto quelli di Nizzi...)...

Intanto mi sono letto il 700, faccio un paio di commenti qui perchè non vale la pena di aprire una nuova discussione:

1) Viene confermata la mia convinzione che i colori su Tex proprio non stanno bene, e che Civitelli sia uno degli autori più danneggiati dal colore (non è una faccenda di colorazione più o meno buona, anche se quello influisce ovviamente, è che quello stile è fatto per il b/n)

2) Borden se fosse come Picasso e avesse periodi "colorati", mi sa che sarebbe nel "periodo rosa" (DON Rosa...), sta facendo lo stesso lavoro di andarsi a cercare tutti i vari riferimenti e collegarli insieme...
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In questo numero in particolare non solo svela come mai Tex conosceva Tesah (con una specie di cross-over fra testate in cui Tex e Tex Willer si citano a vicenda), ma "spiega" un altro grande "mystero" Texiano: come mai la "cintura di Wampum" che Tex riceve da Freccia Rossa in Tex Gigante 10, e che valeva come lasciapassare solo per le tribù Dakota, poi diventa (A) una fascia da portare in fronte che (B) vale come lasciapassare per qualunque tribù indiana?

La soluzione è brillante, ma porta ad una conseguenza...

(click to show/hide)


Sulla responsabilità di Sergio Bonelli nelle storie di Nizzi... ammetto che è un tema in cui ancora non ho diciamo "serenità di giudizio". Insomma, mi girano ancora...
Immagino che a Nizzi non sia mai stato detto, o imposto, di far fare figuracce a Tex, e sono d'accordo che ciascuno ha la responsabilità di quello che scrive. Però so anche che la Bonelli fa regolarmente modifiche e correzioni agli albi prima di mandarli in stampa, facendo correggere non solo i veri e propri errori, ma anche cose non appropriate, o che comunque si volevano cambiare.
Ora, se Bonelli ha fatto cambiare una copertina già disegnata da Galep perché pensava che ai lettori non sarebbe piaciuto vedere Tex dare un pugno a Carson... perché non ha mai corretto tutte quelle nizzate? Non magari quelle complesse che richiedevano il correggere decine di pagine, ma quando sia Bonelli che Canzio hanno letto la frase "lo prenderò o non mi chiamo più Tex Willer" poche vignette prima di "accidenti, mi ha seminato"... possibile che a nessuno dei due sia venuto in mente di far cambiare la frase in "sarà difficile catturarlo, in questo dedalo di vicoli"?
Sui motivo, posso fare solo ipotesi, ma il fatto è che Bonelli comunque quelle cose le ha pubblicate per quindici anni, e le ha difese (per esempio quando rispondeva alle mie lettere), ED È STATO IL PRIMO A FARLE, nelle sue storie di Tex (anche dopo il primo periodo del Tex "sbirro", anche in storie di quasi dieci anni dopo dopo, tipo per esempio quella del 276-277 Tex fa errori, figuracce e provoca morti innocenti come se piovesse). E forse questa potrebbe essere una spiegazione benevola: non correggeva quelle cose perché non le vedeva, visto che le metteva anche lui nelle sue storie (e visto che le metteva anche su Zagor, nel suo caso forse era perché scriveva così, non per astio verso Tex)
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OLIMPIA
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Nel libro-intervista di Guarino "Tex secondo Nizzi", quest'ultimo sostiene, e non ho motivo di dubitarne, che una volta promosso titolare, aveva piena libertà, nessuno leggeva le sceneggiature prima di arrivare ai disegnatori, spesso neanche i soggetti. A riprova tipico il caso del Texone di Sejias, in cui Bonelli si è accorto che "non andava bene" solo quando l'ha avuto per le mani finito, e poi si è deciso a pubblicarlo solo perchè quell'anno è fallito il distributore A&G MARCO, mandando in fumo un credito di 7,78 milioni, e la casa editrice era a caccia disperata di ricavi per far quadrare i conti.
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juan velasco
Inviato il: Venerdì, 08-Feb-2019, 09:29
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QUOTE (Moreno Roncucci @ Mercoledì, 06-Feb-2019, 14:55)
Juan Velasco, a Tex sono sempre stati sulle scatole gli arroganti, quelli "lei non sa chi sono io!", quelli "mi parli con il dovuto rispetto".....   e adesso vorresti che si comportasse così anche lui????

Un Tex così a me starebbe sui coglioni. Sembrerebbe il Tex "sbirro ottuso" della prima storia di Nolitta.

Considero Tex un personaggio positivo, che mena solo chi se lo merita, non chi non lo tratta con la dovuta "riverenza"....

Prima di cercare, inutilmente perché mentre tacci gli altri di ottuso conservatorismo non mi pare che fai di meglio non sforzandoti di vedere l'attuale situazione, di smontare parte della tua lunghissima dissertazione, ti rispondo su questa breve serie di osservazioni...
ah, forse un lavoro di sintesi da parte tua sarebbe il benvenuto, perché non è dalla quantità di Terabyte che si giudicano i giocatori...

A parte che il tizio di cui parliamo tratta Tex proprio come dici tu (in modo arrogante), da un vaccaro capace solo di intralciare il suo lavoro, vogliamo mettere la scenetta dove insegna ad Aquila della Notte come si interrogano gli indagati? Pestandoli mentre sono legati!
Adesso so che alzerai il ditino per dire che anche il ranger non va tanto per il sottile quando vuole estorcere informazioni. Certo, ma sempre (salvo mi sfugga un episodio casuale su 100000 tavole) permette al tizio di difendersi. E infatti o lui o Carson lo fanno notare con mestizia all'ispettore che pare non fare una piega.

Tex in qualche occasione dà lezioni anche ai personaggi positivi, quando stanno esagerando. Immagino che tu abbia letto Terra promessa. Bene in quel bellissimo racconto ferma uno degli emigranti che sta frustando Clayton e poi gliele suona. Nonostante sappia che ha ragione da vendere ad essere ingrifato.

Ci sta che a te l'atteggiamento di accondiscendenza e subordinazione di Tex non abbia dato fatistidio, ma davanti ad uno sbirro ottuso (il poliziotto newyorkese) una reazione decisa ci doveva essere.
Vuoi forse dire che Tex è un personaggio che china la testa davanti all'autorità di turno?
Se si non solo sei più Nolittiano di me (mi ricordo la prima volta che gettai un albo era Il segno di Cruzado, indovina chi l'ha scritto?), ma anche più Nizziano
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Il racconto degli eventi è abbastanza accurato. Nolitta ha sempre scritto storie che di norma sbertucciavano l'eroe mai amato del padre. Anche belle, ma totalmente inadeguate. Chi ha letto in diretta Caccia all'uomo se n'era accorto che qualcosa non andava e parliamo di bambini dei '70 e non sgamati forumisti come te. Così come tutti i lettori affezionati si erano accorti dell'arrivo di un nuovo scrittore, Nizzi, perché con tutta la sua buona volontà al massimo è riuscito a fare copie sbiadite dell'originali. Persino nella molto acclamata Fuga da Anderville dove sono già presenti i futuri marchi di fabbrica del Degno Erede.

E Boselli? Mi ha illuso. Una serie di racconti molto ben riusciti. La novità che al tempo non sembrava "attentare" alla storia del personaggio e il confronto con storiaccie orrende mi ha reso cieco. E penso sia capitato ad altri.
Le ultime storie memorabili, imho, sono Omicidio in Bourbon Street e Patagonia. Poi mica è crollato. La storia della costruzione della ferrovia con la dark lady e Luna insangiunate sono meglio del miglior Ruju o Manfredi.
Solo che proprio nel momento che finalmente poteva dare una raddrizzata alla serie, cosa ti combina? Decide di sterzare verso Berardi e Nolitta o verso i comics statunitensi. Grandi autori che però sono lontanissimi da GLB.
Non si slacciano i cinturoni, non ci si fa salvare dai paralitici.
No. Nel color Tex dà un malrovescio ad una donna che poi si scopre essere stata violentata!
Sicuramente è stato un incidente in stato di necessità.
Un caso non fa testo, si dirà.
Che dire di Tex e pard in disaccordo sul destino di un criminale?
Ah, però poi le cose si sono sistemate.
E della riscrittura del passato per coprire il non detto e gli errori seminati dal patriarca?
Che dire poi del fatto che i cattivi che sfuggono alla giusta punizione per poi ritornare. Concordo che Tex talvolta è fallibile, ma sembra che ora le sue capacità di "ripulire" dalla feccia sia incrinata.
E cosa dire poi delle scene glbonelliane tipiche? Mentre gli altri gli interrogatori li fanno alla Tex, di lui vediamo - forse - l'inizio e la confessione. Di risse colossali? Nemmeno l'ombra. Persino i vetuperati, e durante il Nizzismo odiati, pranzi a base di patatine e bistecche, sono scomparsi.
Ah, già le patitine fritte non erano ancora state inventate!

Ci sono modi diversi di "distruggere" la storia di un'icona e i soli metodi nizziani non esauriscono tutte le possibilità.


D'altronde c'è un fatto oggettivo che dovrebbe far riflettere anche Boselli. Su questo forum che penso sia il più affollato tra quelli fumettistici, le storie di Tex non invogliano neanche ad aprire discussioni. Anche questa, di quattro albi, se non avvessi scassato i maroni io, sarebbe stata piena di 4 commenti entusiasti. Per essere il fumetto più venduto in Italia, le storie attuali non fanno alzare neanche un sopracciglio agli affezionati del medium. E a parte te, molti che apprezzano dicono di non aver mai letto-mai apprezzato questo personaggio. Ottimo, il ricambio generazionale. Peccato che per un lettore forumista conquistato se ne perdano decine di migliaia che sono, a tutta evidenza, ottusi tradizionalisti.
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kebra
Inviato il: Venerdì, 08-Feb-2019, 11:29
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QUOTE (juan velasco @ February 08, 2019 08:29 am)

A parte che il tizio di cui parliamo tratta Tex proprio come dici tu (in modo arrogante), da un vaccaro capace solo di intralciare il suo lavoro, vogliamo mettere la scenetta dove insegna ad Aquila della Notte come si interrogano gli indagati? Pestandoli mentre sono legati!
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Non hai notato la finezza...

A me questo Byrnes è stato sulle balle da subito.
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Jolly Jumper
Inviato il: Venerdì, 08-Feb-2019, 11:37
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QUOTE (kento @ Giovedì, 07-Feb-2019, 16:02)
QUOTE (borden @ Martedì, 05-Feb-2019, 18:57)
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Forse il Maxi di Segura "I due volti della vendetta"
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